10 anime tratti da seinen da vedere assolutamente!

animate tratti da seinen
Un viaggio tra opere di varia natura

Se siete appassionati di seinen, allora questo articolo fa al caso vostro: abbiamo stilato una lista di 10 anime tratti da manga seinen che non potete assolutamente perdervi. Una raccolta di titoli molto diversi tra loro per stile, trama e genere, che vi consigliamo di recuperare al più presto.


Mushishi


Mushishi è un’opera poco nota ai più. Tra i seinen non appare spesso questo titolo (purtroppo aggiungerei) ed anche l’anime non è particolarmente conosciuto.  Il mondo creato da Yuki Urushibara è onirico, misterioso e bucolico.

Cover manga primo volumeLa storia si concentra sui mushi: creature invisibili, dalla forma simile a quella degli insetti, che infestano il mondo terreno, pur rimanendo celati ai sensi di molte persone. Si nutrono di oscurità, vivono nei sogni e si nascondono dietro le palpebre. Queste forme di vita primordiali condividono il mondo degli umani senza che essi se ne accorgano.

Il protagonista, Ginko, è un mushishi, ovvero un cacciatore di mushi. I suoi pellegrinaggi per il Giappone hanno lo scopo di aiutare le persone che sono entrate in contatto con queste creature.

L’opera è composta da storie autoconclusive nelle quali, il nostro misterioso mushishi, entra in contatto con questi oscuri esseri e con i loro poteri. Ogni racconto apre uno spiraglio di luce sulla personalità del nostro mushishi. Inquietudine, ricordi, affetti e visioni percorrono le storie delle persone entrate in contatto con il mondo dei mushi.

Un’opera sospesa tra due mondi connessi; un anime seinen che ci regala un’energia di perturbante quiete in cui la natura e il mondo sovrannaturale sono protagonisti.


DorCopertina giapponese animeohedoro


Cupo, irriverente, grottesco. Dorohedoro non lascia spazio a sentimentalismi e con crudezza rappresenta un mondo steam punk dai tratti magici e misteriosi.

Sin da subito l’anime ci catapulta nel mezzo dell’azione: Cayman, il protagonista, ha il corpo di un uomo ma la testa da rettile. È afflitto da un’amnesia ed è alla ricerca dello stregone che l’ha intrappolato in quel bizzarro corpo. Accompagnato dalla sua amica umana Nikkaido, insieme girano per le strade di Hole, una metropoli degradata e violenta, in cui gli esseri umani trascorrono le loro giornate più o meno in tranquillità.

Infatti da alcuni anni gli stregoni si divertono ad esercitarsi sui cittadini di Hole con Personaggi principali dell'animela loro magia. Il loro mondo si presenta come moderno e all’avanguardia, ma in realtà nasconde anch’esso dei lati oscuri (un alto tasso di criminalità e una rigida gerarchia sociale).

Seguendo le vicende di Cayman veniamo trascinati in un grottesco mondo di violenza che, tuttavia, viene accompagnato da un’irriverente tono comico che alleggerisce la narrazione. L’anime, nonostante l’uso della CGI, mantiene uno stile molto fedele al tratto sporco e dinamico della mangaka Hayashida, aggiungendo però palette di colori brillanti e animazioni psichedeliche.

Lo stile e il character design di Hyashida sono molto particolari e permettono all’opera di contraddistinguersi e rimanere unica nel suo genere. Questo seinen, dunque, ha reso un anime avvincente e irriverente, di cui non vediamo l’ora che arrivi la seconda stagione!


Vinland Saga


Una storia di vendetta e di perdono, di guerra e pace. Vinland Saga ci porta indietro nel tempo, precisamente 1002 d.C. nell’Europa medievale, più precisamente a Nord tra le coste dell’Islanda e dell’Inghilterra.
Le guerre vichinghe fanno da sfondo alla storia del giovane protagonista Thorfinn. Partendo dalla traumatica morte del padre, che sconvolgerà la sua vita per sempre, come un vero romanzo di formazione, seguiamo la sua crescita personale e la sua evoluzione.

Grazie anche uThorfinn pronto a combatterena narrazione avvincente, due grandi studi di animazione –WIT per tutto il corso della prima stagione e MAPPA per la seconda- ci regalano immagini immersive di paesaggi nordici e verdi vallate, inframmezzate da dinamiche scene di combattimenti che vi terranno incollati allo schermo.

La scrittura matura di Makoto Yukimura ci ha regalato personaggi – sia principali che secondari – introspettivi e profondi, che denotano una brillante caratterizzazione.

Canuto nella seconda stagione In un’epoca in cui la violenza e la sopraffazione erano all’ordine del giorno, i personaggi di Yukimura si inseriscono su una sottile linea di confine tra bene e male. La bussola morale perde il suo orientamento e grazie a personaggi come Askeladd e Canuto, lo spettatore è pienamente coinvolto nella storia ricca di intrighi politici e lotte per il potere.

Questo sicuramente è il punto di forza di Vinland Saga. Un’opera che lascia un’importante eredità allo spettatore e che narra l’esperienza umana declinata nella storia e nel tempo.

Se volete saperne di più sulla serie anime seinen vi lasciamo alla recensione anche della seconda stagione (a prova di spoiler ovviamente!)


Heavenly Delusion (Tengoku Daimakyo)


Siamo sulla terra,Locandina prima stagione sono passati 15 anni dal disastro – sulla cui causa aleggiano varie ipotesi- che ha cancellato la società moderna. Molte città sono state distrutte e la civiltà sta cercando di ripartire a tentoni, sopravvivendo in un mondo inospitale.

Da subito ci vengono presentati due filoni narrativi paralleli. Da un lato ci sono due ragazzi, Maru e Kiruko, che viaggiano per il Giappone post apocalittico alla ricerca del “paradiso”, indefinito luogo di salvezza e speranza.
Contemporaneamente seguiamo le vicende di alcuni ragazzi, tra cui Tokio, che vivono in una struttura isolata dal mondo a seguito del disastro che ha distrutto la terra. Qui crescono in un istituto che li educa e li forma a stretto contatto con robot altamente tecnologici e intelligenze artificiali. Un giorno Tokio riceve un misterioso messaggio: «Vorresti andare all’esterno dell’esterno?»

La connessione tra queste realtà parallele è volutamente ambigua. Lasciandoci nella speranza e nell’illusione di ottenere risposte, Heavenly Delusion assume da subito un ritmo incalzante e molto intrigante. Il passato dei personaggi rimane volutamente celato e un alone di mistero permea la storia fino alla fine.

Heavenly Delusion ci racconta la crudezza e la disillusione. Veniamo attanagliati da questo senso di straniamento che ci porta poi ad una presa di coscienza, lasciandoci immergere in quello che sembra un vero e proprio studio sociologico
Frame episodio 11

Uno dei temi principali è l’identità: l’identità di genere, l’identità definita rispetto all’alterità (umana e non). Proprio da questi temi l’opera di Masakazu Ishiguro ci propone una riflessione su umanità e tecnologia, che ci lascia con un interrogativo: quale eredità potremmo lasciare ai posteri?

Un piccolo capolavoro della stagione primaverile degli anime del 2023, lo dimostra il fatto che il manga si è aggiudicato il primo posto tra i seinen nella classifica dell’edizione di Kono Manga ga Sugoi! di Takarajimasha.


Planetes


Non dovrebbero servirvi molti motivi per vedere Planetes (brillante serie fantascientifica datata 2005) ma se proprio dobbiamo darvene uno basta un nome: Makoto Yukimura. Esatto, l’autore di Vinland Saga, non era un estraneo al mondo editoriale dei seinen  prima di dedicarsi a quel piccolo gioiello di cui abbiamo parlato prima.

L’anno è il 2075. Lo spazio è pieno di satelliti artificiali abbandonati e rifiuti prodotti dalle stazioni spaziali. L’uomManga cover del primo volumeo ha valicato i confini terrestri ed è arrivato a colonizzare anche lo spazio. La trama segue le vicende di alcuni lavoratori della sezione Space Debris (anche chiamata mezza sezione), parte della più grande multinazionale Technora Corporations. A fare da cornice alle tranquille vite da dipendenti dei nostri protagonisti, Tanabe e il suo senpai Hachirota, ci sono vicende di portata internazionale.Tanabe nello spazio

Il cuore pulsante della serie però rimangono i nostri protagonisti: i loro sogni, le loro paure e le relazioni che intessono nel corso della serie. Il talento di Yukimura è evidente anche in questa opera: la scrittura e la caratterizzazione dei personaggi sono il motore della serie. A ciò si accompagnano brillanti riflessioni sui temi più disparati: solitudine, amore, Dio. Ma alla chiave più intimista si aggiunge anche una chiara critica sociale e politica che si porta avanti con i tempi, rendendo l’opera moderna e progressista.

Inoltre la narrazione fantascientifica è molto realistica, sia per la presenza di alcuni temi (concetti di fisica e nozioni di storia della missilistica) che per le animazioni e i disegni. Yukimura infatti affina un preciso e dettagliato stile di rappresentazione dei mecha design e delle attrezzature spaziali.

Un anime seinen divertente, profonda e vivace che vi consigliamo di non perdervi assolutamente.


Vampire Hunter D: Bloodlust


Se parliamo di anime seinen di cui non possiamo fare a meno, mon potevamo non proporvi uno dei capolavori del Dark Fantasy Horror. Vampire Hunter D: Bloodlust è un adattamento cinematografico del terzo romanzo di Hideyuki Kikuchi, illustrato dal grandissimo Yoshitaka Amano. D protagonista dell'anime

La storia è incentrata sulla figura del misterioso cacciatore di vampiri D, un dhampir: metà vampiro e metà umano. D è dotato di straordinarie capacità fisiche e grande agilità, alle quali si aggiungono dei poteri sovrannaturali derivanti dalla sua mano sinistra, un’entità con una propria coscienza e una sua personalità.

Carmilla ricoperta di sangue

La trama ha luogo in un futuro distopico in cui il mondo ha assunto sembianze oscure e inquietanti. Dopo un’era di grande progresso tecnologico, il mondo è retrocesso ad una sorta di antichità modernizzata in cui vampiri, creature dell’orrore e persone comuni convivono. Dunque alle note gotiche e dark fantasy si aggiungono elementi steam punk.

La storia inizia con D che viene ingaggiato da John Elbourne – ricco uomo d’affari- di portargli indietro la sua amata figlia Charlotte, rapita dal vampiro Meier Link intenzionato a scappare con lei.

A questa caccia al vampiro ben presto si aggiungerà un altro gruppo di cacciatori, i fratelli Markus, tra i quali si conta anche la bellissima Leila, intenta ad ottenere vendetta. Una ricerca disperata, accompagnata da combattimenti all’ultimo sangue che coinvolgeranno cacciatori e vampiri.

Ma più che la trama è l’arte di Amano, perfettamente adattatata al modo animato, ciò che rende così speciale e unico questo anime. Dalle scenografie spettacolari alla cura nella rappresentazione dei personaggi, Vampire Hunter D: Bloodlust ci regala un meraviglioso mondo dai toni cupi e oscuri, perfetto per chi desidera immergersi in una storia dark fantasy con i fiocchi.


Akira


Come non inserire nella lista degli anime tratti da seinen il capolavoro del maestro Katsuhiro Otomo. Un’opera che ha rivoluzionato il modo di fare cinema in Giappone e ha dato slancio alla prima grande ondata di diffusione della cultura nipponica nel mondo. L’influenza dell’opera di Otomo, basata sull’omonimo manga, riecheggia continuamente nella cultura pop mondiale, dal mondo del cinema a quello della musica, passando per il mondo della moda.

In occasione del suo 35° anniversario, il 14 marzo dell’anno scorso, il film era stato riportato nelle sale cinematografiche in lingua originale. Ma se, nonostante ciò, ancora non avete mai avuto occasione di vedere Akira, vi raccontiamo la trama in brevissimo.

Anno 2019, Neo Tokyo è una città risorta dalle macerie di un’esplosione di anni prima. Per le strade della luminosa metropoli si scontrano piccole bande di ragazzi, tra cui i protagonisti della storia: Kaneda (Mitsuo Iwata) leader della gang e Tetsuo (Nozomu Sasaki). Quest’ultimo imbattendosi in uno stranissimo ragazzino con un volto di anziano in fuga dall’esercito. Per colpa di questo incontro fortuito Tetsuo viene catturato e usato come cavia per alcuni esperimenti, tramite i quali svilupperà straordinari poteri telecinetici.

Sicuramente la trama è avvincente, ma non è l’impianto narrativo che ha reso Akira un vero cult del ciconica scena di Kaneda in moto inema giapponese, quanto più lo spettacolo animato che ci regala, tra colori, scelte registiche e cura dei dettagli. Un lavoro enorme quello che ha coinvolto la realizzazione del film: 1.300 animatori per i fondali e per la grafica computerizzata. Ben 283 sfumature di colore utilizzate.

Un capolavoro di tecnica che affronta tematiche molto forti. In primis Otomo elabora una riflessione sulla società giapponese a partire proprio dai giovani e dagli effetti della violenza nelle loro vite. Non si ferma qui, il filo conduttore di tutto il film è ovviamente la riflessione sul rapporto tra l’uomo e la scienza, sui suoi limiti e i suoi vantaggi, passando inevitabilmente per tutti gli interrogativi fideistici e religiosi che ne derivano.

Insomma un bel po’ di carne al fuoco… Ma anche volendo Akira non si può riassumere in poche righe, il consiglio che vi diamo è di andare a recuperarvi immediatamente questo capolavoro.


Memories


Un film, tre storie, tre stili e generi completamente diversi. Memories è una pellicola del 1995 basata sull’omonima raccolta di storie brevi di – tanto per rimanere in tema- Otomo (Akira).

Poster film 1995, anime Seinen

I tre racconti scelti sono caratterizzati da ambientazioni, stili di disegno di narrazione completamente diversi. Ogni episodio, infatti, è stato diretto da un regista diverso nelle cui storie si rifletteva la cifra stilistica.

Il primo episodio, Magnetic Rose, è diretto da Koji Morimoto (animatore del team di Akira e Kiki – consegne a domicilio). La storia prende vita nello spazio e ci racconta la missione di alcuni astronauti che, intenti in un giro di perlustrazione spaziale, captano un segnale di emergenza e di richiesta di aiuto. Ben presto si ritroveranno all’interno di un pianeta – o così sembra- che nasconde un moMagnetic Rose frame Evando di memorie e illusioni. Sono entrati nei ricordi di Eva, una ex cantante lirica che ha replicato la vita che viveva, tra spalti teatrali e salotti aristocratici. Gli astronauti dovranno destreggiarsi nel mondo della femme fatale che, come una subdola sirena, attira a sè i viaggiatori dello spazio immergendoli in una sinfonia di musica lirica e rendendoli schiavi del loro stesso passato.

Stink Bomb è il titolo del secondo episodio diretto da Tensai Okamura (storyboarder di Cowboy Bebop e animatore di Neon Genesis Evangelion). In questo episodio ci viene raccontata la storia tragicomica di un giovane chimico che, per un banale ma fatale errore, si trasforma lui stesso in una terribile arma chimica. L’episodio ha una trama semplice ed è caratterizzato da toni comici, ma il suo punto di forza sono sicuramente le animazioni. Con uno stile artistico eccezionale, Stink Bomb ci regala dei frame che sono uno spettacolo per gli occhi e riesce a rappresentare sorprendentemente in modo realistico ma al contempo surreale, il pericolo di una crisi mondiale di dimensioni inimmaginabili.Stink Bomb anime

Il terzo e ultimo episodio è il più breve della trilogia ed è più sui generis. Cannon Fodder, diretto dal maestro Katsuhiro Otomo (Akira) ci catapulta in una grigia città industriale in perenne guerra con un nemico ignoto. Attraverso un unico piano-sequenza la storia segue una giornata tipo di un bambino e della sua famiglia.

Uno stile di disegno e di animazione che ricorda i vecchi film Disney della nostra infanzia. Tra fumi di vapore grigio e un tratto volutamente scuro e calcato, ma ricco di dettagli. Otomo dipinge un mondo scandito da una ciclica vita di routine all’insegna della guerra ma in nome di un ideale ignoto.

Frame episodio Cannon Fodder, cannone che spara al nemico


Nausicaä della Valle del Vento


È il 1984 quando la Toei Company distribuisce nelle sale cinematografiche il primo film anime scritto e diretto da Miyazaki tratto dal suo stesso manga seinen. Sarà proprio il successo di Nausicaä della Valle del Vento a permettere al maestro di fondare il suo celebre studio di animazione.

frame che ritrae la protagonista

Sono passati mille anni dai Sette Giorni di Fuoco, una catastrofe nucleare causata dai che ha cambiato per sempre l’ecosistema terrestre. Il mondo ormai è infestato da quello che viene chiamato il Mare della Rovina, un mare che rilascia tossine altamente pericolose per gli esseri umani attirando a sè insetti giganti. In questo mondo segnato dalla catastrofe, gli esseri umani continuano a farsi la guerra, l’unica eccezione è il piccolo e pacifico regno della Valle del Vento, di cui Nausicaä è la principessa.

Un personaggio che racchiude l’essenza dei valori di altruismo, coraggio e bontà, una principessa che combatte per il bene del suo popolo e della natura. Dotata di particolari poteri sensoriali, infatti, la ragazza riesce ad entrare in contatto con il mondo che la circonda e ciò la rende l’intermediario prediletto tra il mondo umano e quello naturale.

Un capolavoro di animazione che racchiude temi carissimi all’autore, che svilupperà nel corso della sua brillante carriera futura. La condanna della guerra e l’invito al rispetto del prossimo e della Terra sono il filo conduttore dell’opera. Immancabili ovviamente le suggestive e magiche ambientazioni caratteristiche del maestro Miyazaki a cui si aggiungono anche elementi steam punk.

Insetto gigante nel deserto, anime Seinen

L’opera che ha permesso al grande talento di Hayao Miyazaki di raggiungere un pubblico internazionale, oggi più che mai attuale e necessari. Se non l’avete ancora vista, cosa state aspettando?


Mononoke


Il nome potrebbe ingannare, ma fate attenzione non stiamo parlando del noto film dello studio Ghibli!

Cover venditore di medicinali, anime SeinenMononoke è uno spin-off di un antologia del 2006, Ayakashi: Japanese Classic Horror. Lo spin – off si concentra su un personaggio che appare negli ultimi episodi dell’antologia, un misterioso e affascinante farmacista che si scontra con forze occulte.

I Mononoke – un certo tipo di ayakashi – sono creature mistiche del folklore giapponese. Vagano nel modo terrestre prendendo la loro linfa vitale da emozioni negative e traumi degli esseri umani. La loro forma è determinata dal fato degli esseri umani.

L’anime ha una struttura lineare e non segue una vicenda precisa, bensì ci presenta diversi archi narrativi nei quali il farmacista – il cui nome rimane ignoto – cerca di esorcizzare questi spiriti. Per fare ciò deve seguire un procedimento metodico e lineare: conoscere la Forma (Katachi) del mononoke, la Verità (Makoto) che giace dietro alla sua forma e la Ragione (Kotowari) delle sue azioni. Conoscere queste tre caratteristiche è la condizione che permette al protagonista di sfoderare la sua eccentrica spada per poter eliminare lo spirito.

Mononoke non è un’opera di facile visione. Da un lato le tematiche che vengono trattate sono crude e molto pesanti, Immagine prio episodiol’opera apre un enorme vaso di pandora e ci mostra la più profonda oscurità che si cela nell’animo umano. Ma oltre all’aspetto puramente narrativo, Mononoke ha soprattutto una cifra stilistica fuori dal comune.

L’animazione è piuttosto statica, il fondale rimane fisso e il movimento è dato tutto dalle azioni dei personaggi. Inoltre lo stile di disegno è unico nel suo genere: un caleidoscopio di forme, colori e texture che cattura lo spettatore.

L’anime ci immerge nella cultura e nel folklore giapponese attraverso le storie e la scelta registica. Infatti l’opera mantiene uno stile molto teatrale, seguendo una divisione in atti scandita dallo scorrimento dei fusuma, tipiche porte a pannelli dell’arredamento giapponese.

Mononoke è sicuramente un’opera unica nel suo genere e richiede un certo impegno durante la visione, ma se amate l’horror e il folklore giapponese, questo anime vi terrà incollati allo schermo.

In conclusione, speriamo che questa lista di anime tratti da seinen vi abbia quantomeno incuriositi! Vi invitiamo, inoltre, a scoprire altri titoli giapponesi che, senza dubbio, vi affascineranno!

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