Anime, da fenomeno di nicchia a motore globale del cinema, Crunchyroll ne discute al Festival di Cannes

Non un genere, ma un mezzo espressivo
Durante il Marché du Film, nell’ambito della giornata Animation Day x Streamers Forum, il ruolo sempre più centrale dell’anime nel mercato audiovisivo internazionale è stato al centro di una conversazione tra Mitchel Berger, responsabile globale per il settore cinema di Crunchyroll, e Nancy Tartaglione, giornalista specializzata in box office internazionale per Deadline.
L’incontro si è tenuto alla Plage des Palmes e ha offerto una panoramica sull’evoluzione dell’anime, da prodotto per appassionati a linguaggio espressivo in grado di parlare a pubblici diversissimi, superando le barriere culturali e generazionali.
Uno dei punti chiave toccati da Berger è stato il fraintendimento comune che vede l’anime come un semplice genere narrativo. In realtà, ha sottolineato, si tratta di un mezzo espressivo a sé stante, capace di contenere ogni tipo di racconto: dall’azione al dramma intimista, dalla commedia al fantasy. «C’è dentro tutto ciò che si può immaginare» – ha spiegato – «e ciò che lo distingue è il forte senso di comunità che si crea attorno ad esso, più che a singoli titoli».
Questa natura inclusiva e partecipativa, secondo Berger, è uno degli elementi chiave del successo globale del medium. Il fandom non si limita a fruire i contenuti, ma li trasforma in uno stile di vita, che si riflette nello streaming, nel cinema, nei videogiochi, nel merchandising e negli eventi.
Il potere del fandom e la crescita intergenerazionale
Berger ha parlato anche della relazione tra la crescita del pubblico e la qualità delle opere prodotte in Giappone: titoli come Demon Slayer e Solo Leveling non solo mantengono viva l’attenzione degli appassionati di lunga data, ma riescono anche ad attrarre nuove fasce di pubblico, alimentando un circolo virtuoso che lega creazione, distribuzione e ricezione.
Un aspetto particolarmente interessante riguarda l’impatto generazionale dell’anime. Oggi, negli Stati Uniti, una porzione significativa della Gen Z e della Generazione Alpha guarda anime con regolarità, superando addirittura i numeri di chi segue eventi sportivi tradizionali come la NFL. Inoltre, non si tratta più soltanto di un fenomeno adolescenziale, chi è cresciuto negli anni ’90 con Dragon Ball o Sailor Moon ora trasmette questa passione ai propri figli, trasformandolo in un fenomeno sempre più radicato nel tessuto culturale.
Espansione globale e nuove frontiere
Il dibattito ha toccato anche gli sviluppi futuri della distribuzione cinematografica di anime. Berger ha confermato l’arrivo internazionale di Infinity Castle, nuovo attesissimo arco narrativo di Demon Slayer. Il titolo debutterà in Giappone a luglio e sarà distribuito nel resto del mondo intorno al 12 settembre, grazie alla collaborazione tra Crunchyroll, Sony Pictures e Aniplex. L’integrazione con il gruppo Sony, ha spiegato, ha permesso alla piattaforma di accelerare la propria presenza globale.
In chiusura, Berger ha accennato all’interesse crescente in mercati emergenti come l’India, il sud-est asiatico, l’America Latina e il Medio Oriente, in cui il pubblico mostra un coinvolgimento crescente. «L’anime è solo all’inizio della sua espansione globale» – ha affermato – suggerendo che il fenomeno è destinato a crescere ancora, consolidando la sua presenza anche nelle sale cinematografiche.
Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.