Fantascienza distopica e arte in un film d’animazione firmato Marco Bolognesi, The Truth on Sendai City

Una città artificiale, tre storie intrecciate
Il 16 aprile debutta nelle sale italiane The Truth on Sendai City, primo lungometraggio d’animazione di Marco Bolognesi. L’artista e regista bolognese, noto per il suo approccio multidisciplinare che mescola arti visive, installazioni e narrativa, dà vita a un’opera che fonde fantascienza, politica e visione autoriale in un film visivamente stratificato e dal forte impianto concettuale.
Dopo essere stato presentato in anteprima in alcuni festival internazionali, The Truth on Sendai City arriva nei cinema con la distribuzione di Bomar Studio. La proiezione d’esordio avrà luogo a Reggio Emilia, al Cinema Rosebud, mercoledì 16 aprile, e sarà accompagnata da un incontro con il regista e il semiologo Nicola Dusi. Successivamente il film arriverà anche a Bergamo, Torino, Gorizia, Milano, Roma, Palermo, Siena, Perugia e Ravenna…
La narrazione si svolge in una megalopoli futuristica governata dal “Grande Cervello”, un’entità in grado di controllare ogni aspetto della vita dei suoi abitanti. La città di Sendai, ispirata all’immaginario cyberpunk e alla Trilogia dello Sprawl, di William Gibson, è il palcoscenico per tre storie — Amore, Potere e Libertà — che si intrecciano pur mantenendo prospettive distinte.
I protagonisti sono figure archetipiche: un sergente dilaniato dai sentimenti, una leader assetata di potere e una ribelle senza memoria in cerca di emancipazione. Tutti si muovono in un contesto urbano claustrofobico popolato da cyborg e mutanti, in cui l’umanità è sempre più minacciata dalla tecnologia.
Linguaggi ibridi per un mondo complesso, in un progetto che supera i confini del cinema
Quello di Bolognesi è un cinema che lavora per accumulo e contaminazione. Il film mescola animazione 2D e 3D, manipolazione digitale e materiali d’archivio. Centinaia di fotogrammi provenienti da vecchi film di fantascienza degli anni ’60 e ’70 vengono rielaborati per creare una nuova dimensione visiva, a metà tra collage digitale e artigianato sperimentale. Un omaggio dichiarato a quel cinema retro-futurista che sapeva coniugare immaginazione politica e inquietudini esistenziali.
Alla fotografia c’è Daniele Ciprì, figura centrale del cinema italiano d’autore. Le voci nella versione inglese sono affidate a personalità di spicco, come Michael Bruce Sterling, teorico del cyberpunk, e Jasmina Tesanovic, attivista e scrittrice. Il risultato è un’animazione che non si limita a raccontare una storia, ma si fa riflessione politica e visionaria sull’identità, il potere e la possibilità di resistere alla spersonalizzazione imposta dalle tecnologie totalizzanti.
The Truth on Sendai City è parte di un più ampio universo narrativo e visivo costruito da Bolognesi nel corso di oltre vent’anni. La città di Sendai ha già preso forma in quadri, installazioni, graphic novel e pubblicazioni teoriche. Il progetto complessivo, intitolato Sendai City: The Truth, è una piattaforma multiforme in cui si incontrano discipline diverse: arte contemporanea, narrativa sci-fi, critica sociale, estetica post-umana.
Il film stesso si può leggere come un’estensione cinematografica di questo immaginario. Il mondo creato da Bolognesi si alimenta di riferimenti pop e culturali — dal cinema distopico al linguaggio del fumetto — ma si presenta come un prodotto unico, non classificabile secondo i parametri classici del genere.
Premi, collaborazioni e ricerca artistica
Il film ha ricevuto riconoscimenti al Cinetech Future Fest di Opole e all’Hallucinea Film Festival di Parigi, a conferma di un interesse crescente per i linguaggi alternativi nel cinema d’animazione. Alla sua realizzazione hanno collaborato, tra gli altri, il montatore Paolo Marzoni, il sound designer Riccardo Nanni (La grande bellezza) e il co-sceneggiatore Christian Poli. La revisione narrativa è stata affidata, invece, a Nicoletta Vallorani, studiosa di letterature dell’immaginario.
Bolognesi, fondatore di Bomar Studio, ha esposto le sue opere in istituzioni come il MACRO di Roma, la Bienal de Curitiba e la Biennale Italia-Cina, e ha pubblicato con Einaudi e NFC Edizioni. Con The Truth on Sendai City prosegue un’indagine artistica che interroga il rapporto tra corpo, tecnologia e controllo sociale, in una forma che è allo stesso tempo cinema, arte visiva e pensiero critico.
Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.