Il caos robotico prende vita in BOTSU, il nuovo titolo tra sport assurdi e fisica impazzita

Tre sport, zero regole
Nel panorama dei party game più folli e irriverenti si affaccia un nuovo protagonista: BOTSU, sviluppato dallo studio indipendente Peculiar Pixels e pubblicato da Devolver Digital. Si tratta di una raccolta di minigiochi sportivi basati su una fisica volutamente instabile e imprevedibile, dove androidi personalizzabili si sfidano in competizioni all’ultimo colpo di circuito.
BOTSU propone tre modalità principali, tutte all’insegna del disordine controllato e dell’umorismo da rottamazione. Ogni match si gioca online o in locale con schermo condiviso fino a quattro giocatori, oppure in sfide 4 contro 4 per un massimo di otto partecipanti.
BOX-BALL
Un ibrido tra calcio, pallacanestro, beach volley e altri sport… più o meno legali. Due squadre di robot si affrontano in partite caotiche, cercando di segnare gol con una palla che può esplodere se trattenuta troppo a lungo. Precisione idraulica e colpi di fortuna si alternano in un’arena in cui anche il breakdance può diventare una mossa tattica.
STOCKPILE
Qui l’obiettivo è uno solo: sottrarre le risorse alla squadra avversaria con qualsiasi mezzo. Ogni bot combatte per il dominio assoluto, senza spazio per la sportività. Rubare, spingere, sabotare, tutto è concesso in nome della supremazia cibernetica.
SUMO SURVIVAL
Una battaglia per la sopravvivenza su piattaforme instabili, dove la lava inghiotte chi resta troppo a lungo fermo. Il combattimento diventa sempre più frenetico, tra spinte scorrette e acrobazie disperate, finché un solo androide resta in piedi.
Personalizzazione e socialità robotica
Oltre alle sfide, BOTSU include anche uno spazio sandbox in cui i giocatori possono rilassarsi tra una partita e l’altra, socializzare con altri bot, cimentarsi in minigiochi più leggeri oppure migliorare e personalizzare il proprio personaggio. Estetica, equipaggiamento e movenze possono essere adattati al proprio stile, dal combattente acrobatico al ballerino turbo.
L’approccio al gameplay è volutamente scorretto, con una fisica da ragdoll che trasforma ogni salto, spinta o collisione in un potenziale disastro comico. Proprio in questo caos BOTSU trova la sua identità: uno sport “meccanico”, in cui l’imprevisto è la norma e dove la spettacolarità nasce dal grottesco.
BOTSU arriverà su PC entro la fine dell’anno. Per chi volesse provarlo in anteprima, è già disponibile una demo su Steam.
Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.