Il Maestro e Margherita, il romanzo maledetto di Bulgakov, arriva al cinema tra satira, amore e potere

Il maestro e Margherita
“I manoscritti non bruciano”

A quasi un secolo dalla sua stesura, Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov torna a far parlare di sé, questa volta con una trasposizione cinematografica di grande respiro diretta da Michael Lockshin. Un’opera attesa, discussa e per lungo tempo considerata “impossibile da adattare” a causa della sua struttura complessa e del suo alone quasi leggendario.

Scritto in epoca staliniana e pubblicato postumo solo nel 1966, il romanzo è una delle opere più enigmatiche e celebrate della letteratura russa del Novecento. Alla sua uscita, circolava come un testo clandestino, censurato per il tono satirico e per la critica, nemmeno troppo velata, al potere sovietico. È un’opera che sfida le etichette: fantastica, filosofica, storica e profondamente politica. La nuova trasposizione per il grande schermo tenta di restituirne il cuore pulsante, mescolando immaginazione e realtà storica, passione e soprannaturale.

Ambientato nella Mosca degli anni ’30, Il Maestro e Margherita ruota attorno a uno scrittore la cui opera su Gesù e Ponzio Pilato viene censurata. Emarginato e segnato dalla sconfitta, l’uomo trova una luce nell’incontro con Margherita, donna sposata e figura centrale della narrazione. La loro storia d’amore si intreccia con l’arrivo in città di Woland, incarnazione del diavolo, accompagnato da un bizzarro seguito. La sua presenza sovverte le regole della realtà, scatenando eventi surreali che svelano l’ipocrisia e il terrore dell’epoca stalinista.

La regia di Lockshin affianca la narrazione principale a frammenti ispirati alla vita dello stesso Bulgakov, creando una struttura che non si limita a trasporre, ma dialoga con l’autore e il suo tempo. L’influenza biografica si fa sentire soprattutto nella figura del Maestro, alter ego dello scrittore, perseguitato dal regime ma determinato a non rinunciare alla sua voce.

Il Maestro e MargheritaIl film si muove, dunque, tra tre livelli narrativi: la Mosca staliniana, la storia d’amore tra il Maestro e Margherita e la Gerusalemme del I secolo, dove si intrecciano le vicende di Ponzio Pilato. Quest’ultimo è interpretato da Claes Bang, volto noto anche al pubblico internazionale. La narrazione frammentata e simbolica riflette il romanzo, ma offre anche uno sguardo contemporaneo, evidenziando l’attualità dei temi affrontati: la censura, la manipolazione della verità, la tensione tra potere e giustizia, il bisogno d’amore e libertà.

Non sorprende che Il Maestro e Margherita abbia esercitato un forte fascino su artisti e musicisti nel corso degli anni. La figura di Woland ha ispirato Mick Jagger per “Sympathy for the Devil”, mentre Patti Smith ha omaggiato il Pilato bulgakoviano nel suo album “Banga”. L’adattamento cinematografico si inserisce, dunque, in questa lunga scia di omaggi e interpretazioni, cercando di cogliere la complessità e la forza visionaria dell’opera.

La produzione del film, iniziata in un clima già instabile, è stata segnata da una serie di difficoltà, accentuate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022. Il regista stesso ha definito “surreale” vedere alcuni temi del romanzo – come l’oppressione, la paura, il controllo – materializzarsi di nuovo nella realtà. In questo contesto, l’opera assume un’ulteriore valenza: non solo adattamento letterario, ma anche riflessione urgente sul presente.

Con un cast internazionale guidato da August Diehl, Evgeniy Tsyganov, Yulia Snigir e Claes Bang e una messa in scena sontuosa e simbolica, il film si presenta come una delle trasposizioni più ambiziose mai tentate del romanzo. Non cerca semplificazioni, ma accoglie l’ambiguità, la molteplicità di registri, la densità di riferimenti. Più che offrire risposte, propone uno specchio in cui ogni spettatore può riconoscere paure e desideri, illusioni e disincanto.

Il Maestro e Margherita arriverà nei cinema italiani il 15 maggio prossimo, distribuito da BE Water e Medusa Film.

Fonte :
Press Release

Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.

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