Lucca Comics & Games 2025 ha ufficialmente alzato il sipario sulle mostre

Lucca Comics 2025 - mostre, film, fumetto - Murakami
Dal Giappone alla Francia, dall’America all’Italia

Le mostre di Lucca Comics & Games 2025 hanno preso vita a Palazzo Guinigi, dando il via al viaggio artistico che anticipa il festival. Tavole originali, illustrazioni, miniature e opere che attraversano generi e generazioni, dal western al cyberpunk, dall’epica fantasy ai manga storici. Un percorso che unisce memoria e innovazione, per ricordarci perché il fumetto e il gioco, insieme, restano una delle forme d’arte più libere e totali che abbiamo. L’arte pop torna a riempire Lucca, e non in modo timido.

Le esposizioni resteranno aperte fino al 2 novembre, con ingresso gratuito fino al 28 ottobre e poi accesso prioritario per i visitatori del festival. Chi vorrà potrà anche portarsi a casa un pezzo di questo universo con Lucca Comics & Games 2025 – French Kiss, Artbook delle mostre raccoglie tutte le voci e le immagini degli artisti coinvolti.


¡Hola, Tex!

A cura di Riccardo Moni e Mauro Uzzeo

¡Hola, Tex! è una celebrazione di Tex Willer filtrata attraverso lo sguardo di alcuni tra i più grandi autori ispanici. Oltre cento tavole raccontano un legame profondo, nato negli anni ’80 quando Jesús Blasco portò il suo tratto vigoroso nella serie regolare, aprendo la strada a una vera “onda latina” di disegnatori.

La mostra ripercorre l’evoluzione di questo incontro creativo, da Víctor de la Fuente a José Ortiz, da Jordi Bernet a Ernesto García Seijas, fino ai maestri contemporanei Horacio Altuna, Enrique Breccia, Alfonso Font e Carlos Gómez, presenti anche a Lucca per svelare i segreti del loro segno.

Particolarmente atteso l’inedito di Altuna, che espone per la prima volta le tavole originali del nuovo Texone, in anteprima assoluta. Un viaggio visivo che parte dal selvaggio West e attraversa decenni di stili, scuole e culture, per ricordarci come Tex, eroe di carta, ma simbolo di un’Italia popolare e romantica, sia diventato un mito anche oltre i suoi confini.


Kevin Eastman: A Twisted Ronin Ninja

A cura di Giovanni Russo

Prima di conquistare il mondo, le Teenage Mutant Ninja Turtles erano un piccolo esperimento in bianco e nero, partorito da due giovani autori indipendenti nel 1984. Kevin Eastman e Peter Laird misero insieme inchiostro, ironia e spirito underground, dando vita a un fenomeno che avrebbe presto contaminato l’intera cultura pop.

La mostra riporta alla luce quella fase originaria, fatta di carta grezza e ribellione creativa. Le tavole della prima run mostrano l’energia istintiva del tratto, la sperimentazione grafica e il gusto per il grottesco che hanno reso inconfondibili le Tartarughe.

Eastman stesso racconta nel catalogo la magia di un legame che non si è mai spezzato. Genitori e figli, oggi, si entusiasmano allo stesso modo per Raffaello, Michelangelo, Leonardo e Donatello. È la prova che certe icone non invecchiano, semplicemente cambiano forma, mantenendo intatto il loro spirito anarchico.


L’Eternauta: oltre lo spazio e il tempo

A cura di Pier Luigi Gaspa

Sospeso tra fantascienza e tragedia politica, L’Eternauta resta una delle opere più potenti della storia del fumetto. Nata nel 1957 dalla mente di Héctor Germán Oesterheld e dal tratto drammatico di Francisco Solano López, la serie racconta la resistenza di Juan Salvo e dei suoi compagni contro una misteriosa invasione aliena, iniziata da una nevicata mortale su Buenos Aires.

Oesterheld scrisse un racconto di sopravvivenza, ma anche una parabola sull’umanità schiacciata dal potere. Il destino dello stesso autore, scomparso durante la dittatura argentina, aggiunge un’aura profetica e struggente al fumetto.

La mostra espone un centinaio di tavole originali, arricchite da testi e performance teatrali curate dal Centro Teatrale MaMiMò, che porta in scena El Desaparecido: Héctor Oesterheld, The Ethernaut. Un modo per far rivivere sulla scena l’eco di un autore che ha trasformato il dolore in arte e la resistenza in leggenda.


Forging the Myth: Art & Artifacts from the Workshop

A cura di Luca Bitonte, Roberto Di Meglio e Karl Kopinski

Chiunque ami il fantasy ha, prima o poi, attraversato i mondi di Warhammer. Questa mostra racconta proprio la nascita e la crescita di quell’immaginario, dalle prime intuizioni di Ian Livingstone e Steve Jackson fino all’espansione globale di Games Workshop.

Un percorso tra schizzi preparatori, illustrazioni epiche e documenti storici che mostrano come l’universo di Warhammer e il futuro oscuro di Warhammer 40.000 abbiano influenzato decenni di artisti e giocatori. Tra “Vecchio Mondo” e distopie gotiche, il viaggio ripercorre la costruzione di un mito collettivo, in cui arte e gioco si fondono, creando una lingua visiva che ha definito un’epoca.


Rébecca Dautremer: The Artist is In

A cura di Cosimo Lorenzo Pancini
(Dal 29 ottobre al 2 novembre)

Per una settimana, la Limonaia di Palazzo Guinigi diventa il laboratorio vivente di Rébecca Dautremer. L’illustratrice francese, celebre per il suo stile poetico e visionario, ricrea il suo studio bretone, portando con sé tavolo da disegno, quadri, costumi teatrali e persino i suoi oggetti quotidiani. Qui, l’artista continuerà a lavorare dal vivo al suo nuovo fumetto Bise Ruby (in uscita nel 2026), offrendo al pubblico uno sguardo privilegiato sul suo processo creativo.

Autrice del manifesto ufficiale del festival, Dautremer ha interpretato il tema French Kiss come un inno alla diversità. Sei archetipi, dal Guerriero alla Strega, dal Mostro alla Contessa, colti nell’attimo prima di un bacio. Un gesto che diventa metafora di incontro, tolleranza e immaginazione condivisa.


Tetsuo Hara: Come un fulmine dal cielo

A cura di Alessandro Apreda – Chiesa dei Servi

Per la prima volta al mondo fuori dal Giappone, arrivano le tavole originali di Tetsuo Hara, il leggendario autore di Hokuto no Ken, in Italia conosciuto come Ken il Guerriero. Il titolo della mostra, “Come un fulmine dal cielo”, non non solo richiama l’iconica sigla italiana dell’anime, ma incarna anche l’effetto che l’opera ha avuto sulla cultura pop degli anni ’80.

Hara ha, infatti, ridefinito il concetto di eroismo, con il suo tratto dinamico e muscolare che ha ispirato generazioni di artisti. L’esposizione ripercorre la sua carriera, dagli inizi fino a opere come Keiji il Magnifico e Sōten no Ken, il prequel della saga principale. Cento tavole per raccontare quarant’anni di epica, sudore e poesia del combattimento, perché “tu sei già morto” può essere anche una lezione di stile.


Sergio Algozzino: Invito a Palazzo

A cura di Pio Corveddu e Dario Dino-Guida – Torre Guinigi

Sergio Algozzino è un artista “multiclasse”, dato che non solo è fumettista, ma anche musicista, autore di graphic novel e collaboratore di Disney, Pixar e Bonelli. La mostra dedicata al suo percorso occupa i piani di Palazzo e Torre Guinigi come un videogioco, con livelli e boss finali.

Dal mondo colorato di Monster Allergy e Geronimo Stilton fino alle opere più mature, come Ballata per Fabrizio De André, Algozzino racconta in ogni tavola un diverso volto della creatività italiana. Il culmine è Luke & Clea, una reinterpretazione 8-bit dei manifesti storici del festival, fino all’iconico drago di Ciruelo Cabral del 2003. Un gioco visivo che fonde sapientemente pixel e poesia.


L’Hexagone: la BD e altre rivoluzioni

A cura di Luca Raffaelli e Donato Larotonda – Palais de France

Quando negli anni ’70 riviste come Métal Hurlant e L’Écho des Savanes irruppero in edicola, il fumetto francese non fu più lo stesso. Da intrattenimento per ragazzi, diventò linguaggio d’autore, adulto e libero. La mostra L’Hexagone racconta proprio quella rivoluzione attraverso dodici protagonisti, da Moebius a Claire Bretécher, da Druillet a Tardi, che cambiarono il modo di intendere la bande dessinée.

Tavole, bozzetti e materiali d’epoca mostrano come da quell’onda creativa sia nata una generazione di autori che non raccontano solo storie, ma loro stessi. Un “fumetto-esperienza” che parla direttamente all’anima del lettore.


Alfred: Viaggio in Italia

A cura di Mauro Bruni e Michele Foschini – Palais de France

Con il suo tratto fluido e malinconico, Alfred è uno dei narratori più raffinati del fumetto francese contemporaneo. La mostra Viaggio in Italia racconta il suo legame profondo con il nostro paese, nato attraverso tre opere pubblicate da Bao Publishing: Come prima, Senso e Maltempo.

Questa trilogia, che unisce paesaggi mediterranei e sentimenti universali, è un racconto sull’identità e sul tempo che passa. Alfred spiega che ogni volume è nato quasi “per necessità”, come un dialogo continuo con la memoria. Le sue tavole originali, esposte insieme a materiali d’archivio, offrono un ritratto delicato e vibrante dell’Italia vista con occhi francesi, un luogo di nostalgia, calore e umanità.

Fonte :
Press Release

Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.

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