Un “road trip” fatto di Nuka-Cola e sorprese post-apocalittiche nella stagione 2 di Fallout
Sabbia, sassi e radiazioni
C’è aria di viaggio (e di radiazioni) nella stagione 2 di Fallout. Dopo un debutto accattivante e pieno di ironia post-apocalittica, la serie di Prime Video si prepara a tornare con nuove dinamiche, nuove location e una coppia che aveva già fatto scintille nella prima serie. Ovviamente, stiamo parlando di Lucy e del Ghoul, ovvero quel che rimane dell’attore Cooper Howard, pronti a condividere la strada, la polvere e qualche discussione esistenziale lungo il cammino verso New Vegas (nella speranza che non si facciano saltare altre dita).
A parlarne è Ella Purnell, l’interprete della coraggiosa abitante del Vault, che descrive la nuova stagione come “una sorta di buddy road trip”. Certo che, però, più che una vacanza, sembra un viaggio ai confini della follia nucleare. “A volte vanno d’accordo come due compagni d’avventura,” spiega l’attrice, “altre volte sono completamente in disaccordo. È una lotta continua per capire chi influenzerà l’altro.” La vera domanda, quindi, è: sarà il Ghoul a ritrovare un briciolo di umanità o sarà Lucy a farsi contaminare dal suo cinismo post-atomico?
Durante il loro percorso, i due incroceranno Mr. House, interpretato da Justin Theroux. Si tratta di una figura misteriosa legata al passato del Ghoul, quando era ancora un uomo in carne, ossa e moralità. L’incontro si preannuncia teso e verboso, infatti Theroux lo definisce “una serie di scene come veri e propri scontri di intelletto, quasi fosse Aspettando Godot nel mezzo dell’apocalisse”.
Restano sullo sfondo i ricordi della prima stagione, in cui Maximus, il soldato corazzato col volto di Aaron Moten, completava il trio protagonista. Stavolta, però, l’attenzione è tutta per l’improbabile coppia Lucy–Ghoul, costretta a condividere risorse, segreti e forse anche una vaga fiducia reciproca, mentre il mondo attorno a loro continua a cadere a pezzi.
Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.




