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L’adattamento italiano di Slam Dunk: un doppiaggio singolare

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Slam Dunk doppiaggio particolare copertina
L’anime di Slam Dunk e l’adattamento italiano che fece impazzire il pubblico. Cosa c’è dietro a questa scelta?

Nel 1993 in Giappone fece il suo esordio Slam Dunk, serie animata tratta dall’omonimo manga di Takehiko Inoue. L’opera ottenne fin da subito un grande successo in patria e, successivamente, fuori dal Sol Levante. In Italia, l’anime viene acquistato sette anni dopo la sua uscita da Yamato Animation e trasmesso su MTV in seconda serata una volta a settimana.

Slam Dunk fu una delle prime serie animate giapponesi a giungere sul piccolo schermo italiano senza subire tagli o cambiamenti nel doppiaggio e ciò che colpì positivamente il pubblico italiano, oltre alla storia ed i personaggi, fu l’adattamento dei dialoghi, che in diverse occasioni cadeva nel grottesco e volgare, rendendolo “dannatamente” divertente.

Prima di addentrarci nel cuore dell’argomento, però, è necessaria una piccola premessa per spiegare cosa hanno vissuto gli anime a cavallo tra gli anni ’90 e gli inizi del 2000 in Italia

L'anime di Slam Dunk


Serie animate giapponesi vittima di censura


L’animazione giapponese dai suoi albori non ha mai pensato di concepire prodotti animati esclusivamente per bambini, ma ha spaziato con target differenti tra adulti e adolescenti, quindi non è raro trovare serie animate che trattino tematiche mature per nulla adatte a un pubblico di più piccoli. Una concezione del tutto diversa rispetto all’Italia dove il cartone animato era inteso solo come prodotto d’intrattenimento per bambini, privo di qualsiasi valore artistico.

Anime che vennero acquistati dalle reti Mediaset e trasmessi su Bim Bum Bam negli anni ’90 subirono una censura massacrante, che andava a cambiare la trama o a snaturare l’opera in sé.

Basti pensare a serie animate di successo come Dragonball, Naruto oppure One Piece in cui sono stati eliminati interi combattimenti considerati troppo forti per un pubblico di bambini. Inoltre, nei dialoghi si sostituirono parole come “muori” o “uccidi” con termini più leggeri.

Allo stesso modo, anime di successo ma vittime di pesanti censure sono sicuramente Sailor Moon o anche Kimagura Orange Road (in Italia È quasi magia Johnny), nei quali si operò tagliando relazioni omosessuali, scene di nudo e tutto ciò che riguardasse la cultura giapponese.

Nonostante gli addetti Mediaset fossero consapevoli di non trovarsi davanti a dei prodotti per bambini, gli stessi avevano scelto di mandarli in onda censurandoli e ciò ha contribuito a creare molti pregiudizi verso l’animazione giapponese, considerata dal pubblico generalista troppo violenta e volgare.

L'anime di Sailor Moon


L’arrivo degli anime su MTV


Fortunatamente, con l’arrivo di editori italiani di anime quali Dynit e Yamato Animation l’animazione giapponese si prese una piccola rivincita.

Dal 1999 fece il suo esordio la trasmissione Anime Night, un appuntamento settimanale su MTV dedicato all’animazione del Sol Levante. All’interno del programma trovarono posto opere come Golden Boy e Cowboy Bebop privi di censure nelle scene e nell’adattamento.

Il successo del palinsesto permise ai due editori di comprare altri anime come Trigun, Neon Genesis Evangelion o I cieli di Escaflwone. Tra questi, spicca anche Slam Dunk, che iniziò la sua trasmissione senza censure per la prima volta il 3 ottobre 2000. L’adattamento non snaturava l’opera nella sua interezza, cambiando solamente alcuni dialoghi per renderlo più godibile e alla portata dei giovani. 

immagine commemorativa di Slam Dunk


L’adattamento italiano di Slam Dunk


È curioso notare come nei dialoghi italiani, specialmente nei momenti comici, possiamo sentire insulti vari (anche piuttosto pesanti) che non esistono nella versione originale ma sono tutta invenzione dell’adattamento nella nostra lingua.

All’epoca, il direttore del doppiaggio Nicola Bartolini Carrasi per queste scene diede ai doppiatori carta bianca e li lasciò recitare come preferivano. Per questo sentiamo spezzoni doppiati in maniera grottesca e con dialetti italiani o dialoghi completamente cambiati, contenenti insulti e allusioni spinte ed esplicite.

Il doppiaggio degli episodi, di solito, avveniva poche ore prima della messa in onda e ciò ne impediva un’accurata revisione.

Purtroppo, il doppiaggio contiene anche dei piccoli errori. Per esempio, Haruko che chiama suo fratello per cognome anziché per nome (ovvero Takenori) e i discorsi tecnici sul basket, sui quali l’adattamento ha lavorato in maniera approssimativa.

I protagonisti di Slam Dunk

Al giorno d’oggi, l’animazione giapponese è divenuta un fenomeno mondiale e molte piattaforme permettono ai fruitori di seguire serie animate sottotitolate in italiano. Abituati a sentire la lingua originale, in molti decidono di evitare il doppiaggio degli anime sia per l’adattamento che per la recitazione dei nostri doppiatori.

Parlando di Slam Dunk, se, da un lato, è vero che in certi punti il doppiaggio italiano ha causato la perdita di fedeltà per alcune atmosfere o riferimenti culturali, è comunque innegabile che i doppiatori abbiano messo anima e corpo nella recitazione e che, tale adattamento, sia rimasto nel cuore di molti spettatori che lo ricordano con affetto.

Infatti, sicuramente in fase di doppiaggio l’originalità delle scelte ha contribuito ad avvicinare agli anime un pubblico all’epoca perplesso riguardo ai prodotti d’animazione giapponesi.

Da pochi giorni Anime Factory ha annunciato i doppiatori italiani del film d’animazione The First Slam Dunk, in sala dall’11 al 17 maggio 2023. Il cast comprende Alessandro Fattori (Hanamichi Sakuragi), Alessandro Germano (Kaede Rukawa), Diego Baldoin (Takenori Akagi), Mosé Singh (Ryota Miyagi) e Dimitri Winter (Hisashi Mitsui). Staremo a vedere se, questa volta, l’adattamento italiano sarà fedele all’originale o se troveremo alcuni riferimenti allo storico doppiaggio dell’opera del 1993.

In chiusura, vi lasciamo al nostro AniKult dedicato a Code Geass: Lelouch of the Rebellion.

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