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Vinland Saga, la recensione della seconda stagione

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thorfinn vinalnd saga
Dopo l’enorme successo della prima stagione, torna più in forma che mai Vinland Saga. 

Il 7 luglio del 2021 era stato annunciato che l’anime adattato dall’opera di Makoto Yukimura avrebbe avuto seguito con una seconda stagione. A gennaio di quest’anno, dopo una lunga attesa, è finalmente iniziata la messa in onda dell’attesissimo seguito delle avventure del giovane vichingo Thorfinn.

Netflix e Crunchyroll si sono occupate della distribuzione italiana. La prima lo ha distribuito esclusivamente con il doppiaggio originale sottotitolato. La seconda, invece, ha reso disponibili anche la versione doppiata.  La messa in onda degli episodi, così come per la prima stagione (qui la nostra recensione), è stata a cadenza settimanale. La versione sottotitolata è uscita in contemporanea con il Giappone. Mentre quella doppiata a distanza di 3 settimane.

La seconda stagione di Vinland Saga è composta da 24 episodi, andati in onda tra gennaio e giugno 2023. A causa dell’uscita sfalsata tra versione originale e doppiata, ad oggi tutti gli episodi sono disponibili sono nella prima versione. Bisognerà invece aspettare ancora qualche settimana per la versione doppiata. La più grande novità dal punto di vista produttivo è sicuramente il cambio dello studio di animazione, che ha visto WIT Studio fare spazio all’ormai affermato Studio MAPPA.

L’accoglienza della prima stagione era stata estremamente positiva sia da parte del pubblico, che da parte della critica. L’anime diretto da Shuhei Yabuta aveva ricevuto diverse nominations, tra le quali Best Anime Series agli IGN Summer Movie Awards nel 2019, Anime of the year e Best director, per lo stesso Yabuta, ai Crunchyroll Anime Awards del 2020. Sempre durante la stessa premiazione aveva ricevuto il premio di Best drama.


Un passo indietro


Prima di cominciare con la recensione di questa seconda stagione di Vinland Saga, è necessario fare un breve excursus su dove eravamo rimasti.

Re Canuto

Re Canuto

La prima stagione si era conclusa con la tanto epica, quanto drammatica, morte di Askeladd. Il pirata reo di aver ucciso il padre di Thorfinn, Thors, aveva infatti ucciso Sweyn, re di Danimarca, per permettere al figlio di quest’ultimo, il principe Canuto, di prendere il potere e realizzare il suo sogno, condannandosi così a morte certa.

Dopo questo drammatico evento, il giovane Thorfinn si ritrova svuotato e senza più uno scopo. L’uomo che aveva assassinato suo padre e che aveva seguito in battaglia per 11 anni, con il solo scopo di ucciderlo, era morto. E non per mano sua. Thorfinn, in preda ad un attacco di rabbia, si avventa sul principe Canuto, ma viene fermato e fatto schiavo come punizione.

A questo punto ci sono tre questioni principali lasciate in sospeso dalla prima stagione. La prima, ovviamente, riguarda Thorfinn e quale sarà la sua sorte ora che è stato reso schiavo. In secondo luogo, sarà necessario capire quali saranno i piani di Canuto e di come porterà avanti la campagna militare in Inghilterra. Infine sarà da scoprire cosa ne è stato della terra natia di Thorfinn e della sua gente, comprese la madre e la sorella del giovane vichingo.


Decostruzione…


In questa seconda stagione di Vinland Saga assistiamo a un importante, ma interessante, cambio di toni e atmosfere rispetto ai campi di battaglia e l’azione della prima stagione.

Il primo episodio si apre con un nuovo personaggio, Einar, un giovane contadino sassone, del quale seguiremo la storia per tutta la durata dell’episodio. Einar viene catturato in seguito ad un attacco ai danni del suo villaggio e venduto come schiavo alla fattoria di Ketil, ricco proprietario terriero danese. Sarà proprio in questa sua nuova condizione che incontrerà Thorfinn, anche lui reso schiavo.

Come appena accennato, i toni e le atmosfere di questa seconda stagione di Vinland Saga sono ben lontane da quelle a cui eravamo stati abituati nella precedente. Se infatti nella prima stagione a farla da padrone erano i campi di battaglia e i combattimenti, in questa seconda stagione i protagonisti sono i personaggi, i loro sogni, le loro speranze, le loro ambizioni e la loro crescita personale.

Anche lo stesso Thorfinn sarà un personaggio profondamente diverso da quello che avevamo imparato a conoscere. E proprio l’espediente dell’incontro con un nuovo personaggio, Einar, diventa fondamentale anche per lo spettatore che attraverso il nuovo schiavo imparerà a conoscere questa nuova versione di Thorfinn.

In un primo momento tutto questo potrebbe rendere restio lo spettatore, che si troverà sicuramente spiazzato da un prodotto che, da una stagione all’altra, cambia completamente. Oltre alle atmosfere anche il registro, il genere, i temi e i ritmi sono completamente diversi. Ma dopo aver superato un primo momento di spiazzamento, la profondità delle vicende e dei personaggi che costituiscono l’opera risulteranno forse addirittura più avvincenti dei campi di battaglia della prima stagione.


…e ricostruzione


Se da una parte abbiamo una completa decostruzione dell’ambientazione e delle atmosfere di quello che era Vinland Saga, dall’altra abbiamo una nuova narrazione che non si limita a ricostruire, ma riesce ad ampliare e soprattutto a raccontare in modo eccellente quelli che sono i cambiamenti di una terra e dei personaggi nel corso di diversi anni.

Combattimento fra Thorfinn e Snake

Infatti, come già accaduto nella precedente stagione, le vicende narrate in questi nuovi episodi si svolgono in un arco temporale piuttosto ampio. Quando rincontriamo Thorfinn possiamo notare come siano passati diversi mesi dal suo arrivo alla fattoria.  E il passare del tempo influisce sull’ambiente e sulla maturazione dei protagonisti in maniera molto realistica e decisamente credibile.

Come già accennato, ritroviamo il personaggio di Thorfinn profondamente cambiato e completamente svuotato da qualsiasi forma di sogno o ambizione personale. In seguito alla morte di Askeladd, la sua intera esistenza ha subito un profondo scossone, mettendo in dubbio tutte le sue convinzioni e addirittura la sua stessa ragione di vita. Quindi, oltre alla ricostruzione di un world building completamente nuovo, personaggi e dinamiche nuove, questa stagione si pone l’obiettivo di ricostruire anche il protagonista.

Oltre a riuscire nel suo intento, questa scelta è molto interessante dal momento che il personaggio presentato nella prima stagione, oltre ad essere riuscito, risultava anche un personaggio “perfettamente costruito” per piacere al pubblico. Andare a demolire un personaggio così amato per poi ricostruirlo da zero (con ovviamente delle ragioni di trama fondate) è stata una scelta decisamente coraggiosa.


Odissea


Sin dalla prima stagione il tema del viaggio è stato ben presente in Vinland Saga. Se nei primi 24 episodi, oltre che con un percorso di crescita del protagonista, veniva anche rappresentato da veri e propri spostamenti fisici compiuti dai personaggi, in questa seconda stagione il viaggio è quasi esclusivamente interiore.

Tutti i personaggi, principali o secondari che siano, compiono un proprio viaggio interiore che li condurrà ad un profondo cambiamento. Il più evidente e importante è quello compiuto dai due protagonisti Einar e Thorfinn.

Arnheid

Pur trovandosi nella stessa situazione, i due schiavi hanno vedute e reazioni diametralmente opposte nei confronti della loro nuova vita. Thorfinn vive nel più completo disinteresse della sua nuova condizione ed è privo di qualsiasi ambizione o voglia di riscatto. Si lascia scivolare addosso gli insulti dei padroni e non reagisce alle violenze, spesso gratuite, perpetrate dagli schiavisti. Einar, invece, è in cerca di vendetta nei confronti di chi ha attaccato il suo villaggio e lo ha reso schiavo. Decisamente più impulsivo e meno misurato di Thorifnn, fatica a mantenere la calma nelle situazioni di tensione alle quali i due sono spesso sottoposti. L’incontro di due personalità così distanti tra loro è inizialmente motivo di scontri e di incomprensioni, ma col passare del tempo tra i due si istaurerà un forte legame ed ognuno riuscirà, grazie all’altro, a trovare un motivo per continuare a lottare.

Come anticipato, Thorfinn ed Einar non sono gli unici personaggi a compiere il proprio viaggio personale all’interno della storia. Infatti, anche i personaggi secondari hanno un loro percorso e una loro storia da raccontare. Elemento che forse poteva essere una mancanza della prima stagione che, tolti i protagonisti della storia, lasciava meno spazio ai comprimari.

Seguiamo così la struggente storia di Arnheid, la schiava personale di Ketil, quella dello stesso Ketil e dei suoi due figli o ancora quella dei mercenari assoldati per difendere la fattoria da eventuali briganti. Tutte queste storie si intrecciano tra loro rendendo tutti i personaggi parte di un world building profondo e realmente vivo. Se da una parte può sembrare limitate la continuità di spazio, quindi che la storia sia circoscritta agli eventi che avvengono alla fattoria, dall’altro aiuta lo spettatore ad immergersi in una storia della quale sente di conoscere a fondo tutte le dinamiche.

Ma l’Odissea non è un semplice viaggio, bensì un ritorno a casa. Non è casuale quindi che i protagonisti di questa seconda stagione siano degli schiavi, ovvero coloro che sono stati strappati dalle loro case e che sperano un giorno di poterci ritornare. Proprio questa speranza di ritorno verso casa, o più in generale di ritorno verso la libertà, è il principale motore della storia narrata.

Già dal suo esordio, Vinland Saga si inquadra nel genere di opera di formazione. Il passaggio dalla fanciullezza all’età adolescenziale era uno dei temi centrali della prima stagione, con l’abbandono dell’innocenza tipica di un bambino di Thorfinn. Il passaggio all’età adulta è il soggetto dell’arco narrativo di questa seconda stagione.


Passi avanti


Nonostante il grande successo sia di pubblico che di critica riscosso dalla prima stagione di Vinland Saga, non erano mancate alcune critiche. Tra tutte spiccava l’animazione che non si era sempre dimostrata all’altezza del resto dell’opera.

Thorfinn ferito ad un orecchio

Il lavoro svolto dallo studio MAPPA per questi nuovi episodi è sicuramente notevole e i passi avanti e i miglioramenti sono innegabili. Sicuramente la quasi totale assenza di combattimenti e scene concitate ha aiutato lo studio giapponese, ma il lavoro rimane di altissimo livello. Se nel corso della prima stagione capitava a più riprese di trovarsi davanti espressioni del volto dei personaggi poco credibili o non completamente in grado di esprimere le emozioni che avrebbero dovuto rappresentare, in questa stagione la cura per questi dettagli è diventata decisamente minuziosa.

Più in generale l’aspetto tecnico è davvero molto ben realizzato, con una regia che non si limita a inquadrature statiche o a campi e controcampi nei dialoghi, ma riesce a rendere ancora più efficaci gli stati d’animo dei personaggi attraverso soluzioni sempre interessanti.

Anche il comparto sonoro è ottimo, con entrambi i doppiaggi, sia in originale che in italiano, che risultano assolutamente convincenti. Le musiche ben realizzate, accompagnano alla perfezione le sequenze animate.

 

#INBREVE
4.5

Summary

Nonostante dei grossi cambiamenti rispetto alla prima stagione, anche la seconda stagione di Vinland Saga si conferma un gioiello di scrittura.

Con uno sguardo volto molto più ad esplorare e approfondire la psicologia dei personaggi e le motivazioni che li spingono ad agire nel corso della storia, quest’opera riesce ancora una volta non solo a portare sul piccolo schermo un prodotto eccellente, ma anche a dimostrare che un protagonista carismatico e ben riuscito come Thorfinn, può essere soggetto a profondi cambiamenti, senza però snaturarlo o renderlo meno interessante.

Questo discorso è applicabile anche al genere dell’opera, che abbandona l’azione per lasciare spazio all’introspezione e all’approfondimento delle dinamiche sociali e culturali.

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