Square Enix pianifica licenziamenti per la prossima settimana
Non c’è fine al peggio
Giusto la scorsa settimana, la notizia di Microsoft che chiude studi di una certa levatura ha scosso il mercato e i consumatori. Tutto, naturalmente, rientra nell’aria di crisi che, ormai da tempo, popola il mood di tutta l’industria.
Anche Square Enix, oggi, sembra aggiungersi tristemente al discorso: l’azienda prevede un’ondata di licenziamenti che colpirà un numero imprecisato di dipendenti negli uffici statunitensi ed europei (UK). La notizia emerge da un meeting indetto proprio dal CEO Takashi Kiryu, come conferma VideoGameChronicles.
Il sospetto era già presente a causa delle ultime novità in casa Square Enix. Infatti, lo studio ha messo a punto un piano ben preciso per attuare una sorta di “reboot” di sé, dati i risultati economici non positivissimi emersi dagli ultimi giochi.
Tra le varie voci, l’immagine sopra figura proprio l’intenzione di una “ristrutturazione da zero delle divisioni estere“, indicando proprio l’ottimizzazione (o, per meglio dire, riduzione) dei costi degli uffici Europei e Americani.
Durante la prossima settimana, dunque, i dipendenti riceveranno la notizia del loro licenziamento, che avrà efficacia nell’arco di un mese. Non ci sono informazioni sui numeri, bensì un rumor a proposito delle divisioni colpite: publishing, information technology e Square Enix’s Collective, branca focalizzata sui videogiochi indipendenti.
I dipendenti del Regno Unito avranno diritto ancora ad un mese, prima della fine del rapporto di lavoro, mentre quelli statunitensi si vedranno fuori dalla compagnia anche prima, potenzialmente.
Quando terminerà, tutto questo?
La domanda è lecita. Una situazione del genere, per le più disparate ragioni, non fa bene a nessuno e siamo quasi certi di tornare presto, nostro malgrado, a scrivere notizie infauste come questa.
Molti sono gli studi preda di “ristrutturazioni aziendali“, espressione che edulcora l’aria di licenziamento: Riot Games, People Can Fly, Supermassive Games, EA, PlayStation, addirittura Unity e Twitch.
Speriamo, dunque, e come sempre, di vedere la luce in fondo al tunnel il prima possibile, augurandoci che i professionisti colpiti da queste operazioni possano trovare un’occupazione anche migliore.
Classe '92 senza esserne pienamente consapevole, mi nutro di videogiochi, fumetti e prodotti video sin da quando ho memoria. Dato che non finirò tanto presto, perché non discuterne?