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Recensione Skip and Loafer: la vita quotidiana del liceo

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Skip and Loafer

Un anime che rappresenta la spensierata quotidianità di un gruppo di liceali

Skip and Loafer è un perfetto esempio di anime slice of life. Ciò sia dal punto di vista dello stile grafico che da quello della trama. Prima di analizzare tutti questi vari aspetti, tuttavia, meglio dare qualche info generale.

In questa serie seguiamo la vita di Mitsumi Iwakura, ambiziosa quindicenne di campagna che si trasferisce a Tōkyō per frequentare un prestigioso liceo. Qui la giovane incontrerà Sōsuke Shima, bello e popolare, che finirà per diventare la sua guida nella nuova città.

La storia racconta le vicende che coinvolgono i due e il loro gruppo di amici con i classici momenti scolastici: il periodo degli esami, le vacanze estive e il festival studentesco. Il tutto  condito da una serie di dolci scene di comunione.

Skip and Loafer volume 1L’anime adatta l’omonimo manga di Misaki Takamatsu che è stato pubblicato da Kodansha sulla sua rivista seinen “Monthly Afternoon” (Oh Mia Dea!, Genshiken, L’Immortale, ecc.) a partire dal 2018. Al momento il fumetto è ancora in corso con 8 tankobōn all’attivo, in Italia  verrà distribuito da J-POP a partire da questo autunno.

L’opera ha riscosso un certo successo, vincendo l’edizione del Kodansha Manga Award 2023 per la categoria “generale”, oltre ad essersi classificata per il premio Manga Taishō nel 2020 ed essere stata selezionata tra i Jury Recomended Works (“lavori raccomandati dalla giuria”) del Japan Media Art Festival dello stesso anno.

L’anime, appena conclusosi, è stato realizzato da P. A. Works (famosa per Angel Beats, Charlotte e Sirius the Jeager). Sebbene la casa produttrice sia abituata ad anime d’azione, ha fatto davvero un gran lavoro.

La direzione è stata affidata a Kotomi Deai (The Rolling Girls, Silver Spoon), che è alle prime promettenti esperienze come direttore ma che ha una lunga carriera nell’animazione alle spalle.

Ottime scelte anche per le sigle di apertura e chiusura: l’opening è Mellow di Keida Suda (famoso ending di Fire Force); mentre l’ending è Hanauta to Mowari Michi di Rikako Aida (famosa per il ruolo di Riko Sakurauchi in Love Live! Sunshine!!).

La serie è stata distribuita da maggio a giugno sia dalle principali stazioni televisive di Tōkyō che da Crunchyroll. Concluse le considerazioni generali, passiamo al succo dell’articolo: la recensione di Skip and Loafer.


La normale vita di un gruppo di ragazzi


Partiamo dalla “trama”. Per quanto possa sembrare sorprendente, in realtà in Skip and Loafer non succede nulla di che. Soprattutto nei primi episodi, l’anime risulta molto curato sotto l’aspetto grafico ma un po’ piatto sotto quello narrativo.

Tuttavia, quello che appare a prima vista un difetto diventa piuttosto un punto di forza ben saldo. Nella vita di tutti i giorni, in fondo, non succede poi niente di che (altrimenti non sarebbe vita comune).

Sullo schermo vediamo le tipiche giornate di un gruppo di ragazzi che frequenta la scuola superiore. Ovviamente le scene sono incentrate sugli avvenimenti più interessanti, ma in sé non colpiscono particolarmente per originalità. Questo vuol dire che la serie è noiosa? No, semplicemente il cuore della narrazione è da un’altra parte.

Esso è custodito piuttosto dai personaggi. Sono la loro unicità e i loro sentimenti a rendere unica ogni scena. Ecco perché, nel parlare della “trama”, ci concentreremo su questi ultimi invece che sugli eventi. Come già anticipato, i due ruoli principali sono ricoperti da: Mitsumi Iwakura e Sōsuke Shima.

Skip and Loafer MitsumiLa prima è una quindicenne di campagna cresciuta nella Prefettura di Ishikawa, zona rurale nella parte centro settentrionale di Honshū (principale isola dell’arcipelago giapponese) che, come abbiamo detto, si è recentemente trasferita a Tōkyō.

Le due località, per quanto siano sulla stessa isola, sono sui versanti opposti, a circa trecento chilometri di distanza. Un cambiamento enorme, che diventa ancora più grande se teniamo conto del fatto che la giovane è cresciuta in un’area spopolata.

Tutto questo dimostra le grandi ambizioni della quindicenne: lavorare nella pubblica amministrazione e poi diventare il sindaco della propria città natale. A tale scopo è fondamentale per lei avere la migliore delle istruzioni: prima il liceo e poi l’Università T.

Mitsumi è determinata e instancabile: ogni cosa deve essere perfetta e non sono ammessi errori. Allo stesso tempo è esuberante e sincera, caratteristiche che nella moderna ed elegante Tōkyō finiranno per essere fuori posto. Spesso persino comiche.

Skip and Loafer SosukeSōsuke, invece, è pressoché all’opposto. Già dalle prime scene lo vediamo come un ragazzo pacato e maturo, dal comportamento sempre appropriato e carismatico.

Allo stesso tempo, però, affronta la propria vita con una certa apatia, quasi per forza di inerzia. Anche durante il primo giorno di liceo, in cui incontrerà Mitsumi, non è particolarmente eccitato. La stessa cerimonia d’apertura sembra essere per lui solo una tediosa incombenza.

Cresciuto a Tōkyō, è evidente fin dalle prime scene che è perfettamente a suo agio nella grande città. Se per Mitsumi tutto è nuovo e scintillante, in particolare il prestigioso liceo a cui lei e Sōsuke sono stati ammessi, per lui è tutto parte di una noiosa normalità.

A fianco di questa coppia di opposti troveremo altri tre personaggi femminili che finiranno per comporre il gruppo al centro della storia: Mika Egashira, Yuzuki Murashige e Makoto Kurume. Le tre ragazze non avranno tanto spazio quanto i protagonisti, ma saranno comunque ben definite. Piuttosto che dei semplici personaggi secondari si caratterizzano come il vero e proprio gruppo sociale dei due.

Ci sono poi tutta una serie di personaggi secondari, anche loro unici, che riescono ad essere comunque ben caratterizzati. Ciò crea un contesto dotato di profondità e realismo, popolato di individui unici.

Un esempio di questo possono essere Narumi Kanechika, presidente del club di teatro, o Nao, zia transgender di Mitsumi che la ospita a Tōkyō. Entrambe queste figure compaiono solo in alcune scene, tuttavia riescono ad esprimere in modo perfettamente naturale la propria personalità.


Una rete di rapporti speciali


Fatto questo piccolo ritratto dei protagonisti e del contesto sociale in cui li vediamo sullo schermo, tuttavia, la nostra recensione di Skip and Loafer non può certo chiudersi qui. Dovrà pur succedere qualcosa!

Per quanto gli eventi non siano niente di speciale, le scene rappresentate devono essere in qualche modo interessanti. In tal senso, le vicende hanno il fondamentale ruolo di mettere in relazione i personaggi.

Skip and Loafer personaggi

È proprio dall’incontro tra Mitsumi e Sōsuke che tutto ha inizio. Intorno a loro si creerà una rete di rapporti, attraverso la quale gli eventi genereranno differenti reazioni e sentimenti nei personaggi. Questo è l’oggetto principale della narrazione.

Il fatidico incontro, appunto, avviene il primo giorno di scuola. Mitsumi, abituata allo spopolato mondo rurale, viene colta in contropiede dalla caotica folla di Tōkyō e finisce per perdersi. Sconfortata dal proprio fallimento, si convince di aver ormai rovinato la cerimonia d’apertura, durante la quale avrebbe dovuto tenere un discorso in qualità di rappresentate degli studenti del primo anno.

Proprio in quel momento, però, entra in scena Sōsuke che la trova appoggiata ad un muro intenta a disperarsi. Anche lui è in ritardo, ma la cosa non gli importa. Sta addirittura pensando di saltare il primo giorno, ma notando una ragazza depressa con la sua stessa uniforme le chiede cosa ci sia che non va e in un batter d’occhio si ritroverà a guidarla fino alla scuola.

Durante il viaggio la tensione di Mitsumi continua a crescere, in contrasto  con l’aria svogliata e tranquilla del suo accompagnatore. Ci aspetteremmo che il bello e noncurante Sōsuke sia scocciato o imbarazzato dal suo comportamento. Invece, qualcosa in quella ragazza agitata lo colpisce.

Per quanto lei sia turbata e si stia sforzando per quello che sembra un fallimento annunciato, ha un obiettivo preciso che sta cercando di raggiungere con tutte le sue forze. Di fronte a tutta questa determinazione e impegno il ragazzo viene riscosso dal suo torpore.

Skip and Loafer scena di corsa

La bellezza unica di questa serie sta proprio qui: ogni situazione fa sì che i personaggi si influenzino reciprocamente. Sullo schermo vediamo degli individui che entrano in contatto e si cambiano a vicenda.

Nella prima puntata Mitsumi grazie a Sōsuke ritrova la calma e scopre un modo tutto nuovo di avere a che fare con le situazioni. Lui, invece, viene spronato e risvegliato dall’esuberanza di lei. Questi due individui così diversi, dopo essere entrati in contatto ne escono trasformati. Tutta la serie è pervasa dal valore che il contatto con l’altro ha nella vita di tutti noi.

Questo continuo cambiamento generato dal confronto con gli altri riguarda tutti i personaggi della serie. Anche le relazioni che li uniscono evolvono: l’invidia si trasforma in amicizia, la diffidenza in interesse, la vicinanza si tinge di affetto e così via.

Ogni cosa nella serie si muove attraverso questi momenti di comunione. Ovviamente ci sono anche scene dove i personaggi sono da soli di fronte alla propria interiorità. Tuttavia, anche in questi casi il senso della riflessione individuale emerge completamente quando i personaggi si trovano insieme.


Uno stile unico


Come abbiamo detto Skip and Loafer è un anime slice of life in tutto e per tutto. Lo stile grafico quindi non fa eccezione. Prima di analizzarne i tratti caratteristici, tuttavia, meglio fare qualche breve considerazione generale sulla tecnica di animazione.

P. A. Works ha fatto un ottimo lavoro nella realizzazione delle puntate. I movimenti sono fluidi, anche se la frequenza della immagini non è altissima. Una caratteristica che comunque non pregiudica l’effetto finale.

La gestione delle inquadrature e dell’illuminazione, invece, è semplicemente meravigliosa. Le scene hanno sempre un buon impatto visivo e la resa della luce coglie il tono emotivo della situazione.

Del resto non ci si poteva aspettare di meno dalla stessa casa che ha prodotto serie come Charlotte e Sirius the Jeager. Skip and Loafer, comunque, è un progetto decisamente più ambizioso dal punto di vista tecnico.

Skip and Loafer tavolaInfatti, la serie riesce a sfoggiare uno stile unico, che interpreta perfettamente i particolari disegni del fumetto di Takamatsu. Nel manga, infatti, le forme appaiono alle volte un po’ sgraziate e non convenzionali ma proprio per questo sempre incredibilmente espressive.

Questo ,si riflette perfettamente nell’adattamento animato. Infatti, le fisionomie dei personaggi tendono a essere più realistiche che negli altri anime, anche se in certe scene sacrificano comunque le corrette proporzioni a favore dell’espressività.

La cosa si vede soprattutto negli occhi, che da una parte sono più simili alla forma tipica degli individui orientali anche se sono resi in modo anche più semplice del consueto, quasi schematico.

Similmente, ogni personaggio ha un volto caratteristico e ben riconoscibile senza per questo avere forme esasperate o eccessivamente caricaturali. Per quanto, nonostante tutto, sia comunque presente la classica libertà nell’uso dei colori.

Se uniamo il relativo realismo alla scenografia sempre ben curata, abbiamo un mix grafico che in qualche modo riesce a rimandare allo stile di Hayao Miyazaki, anche se con un risultato del tutto diverso. La differenza emerge soprattutto in uno degli aspetti più caratteristici dei disegni del maestro: la rappresentazione delle emozioni.

Infatti, niente lacrimoni, bensì un’interpretazione unica delle classiche convenzioni del linguaggio visivo degli anime (ad esempio la vena sulla fronte per la rabbia o la goccia di sudore per l’imbarazzo). Nonostante questi caratteristici segni grafici siano presenti, infatti, i volti tendono a conservare il proprio realismo.

Non solo perché queste rappresentazioni simboliche sono adattate allo stile generale, ma anche perché c’è sempre qualcosa fuori posto. Detta così la cosa potrebbe sembrare un’errore, invece non fa che rendere ancora più reale la scena.

Skip and Loafer qualcosa fuori posto

Infatti, se ci pensate è solo nella produzione cinematografica che ogni cosa è esattamente al suo posto. Nella vita reale è difficile che sia tutto perfettamente in posa per una ripresa. Proprio per questo le piccole imperfezioni di Skip and Loafer riescono in qualche modo a rendere il tutto più “vero”.

L’ultimo aspetto tecnico che caratterizza la serie sono i colori. Probabilmente questi ultimi sono la cosa che più colpisce dell’anime e che appare come più ambizioso. Infatti, quasi tutta l’opera è rappresentata usando tonalità pastello.

La maggior parte delle scene appaiono leggermente troppo chiare e infuse di un alone luminoso. Ciò dona a ogni cosa un aspetto delicato e leggero, in perfetta linea con i temi e il genere slice of life.

Ritroviamo qui la stessa atmosfera di I miei vicini Yamada (di Miyazaki) e di Deaimon: Recipe for Happiness, che guarda caso hanno gli stessi temi e toni di Skip and Loafer.

Tuttavia, sarebbe un grave errore dire che questa caratteristica pervade ogni singola scena. Per quanto i colori pastello chiari siano certamente un aspetto caratteristico, nelle scene gravi di tensione emotiva o sconforto, le tonalità accompagnano coerentemente gli eventi. Allo stesso modo nelle scene piene di energia e di azione, i toni diventano più saturi e intensi contribuendo al momento.


In conclusione 


Skip and Loafer coverTirando le somme, qual è il responso? Senza dubbio Skip and Loafer è un anime che merita di essere visto, almeno se vi piacciono le serie slice of life.

La narrazione è leggera e senza impegno, ma non scade mai nella noia. Inoltre, i personaggi sono tutti ben caratterizzati e trovano tutti l’occasione di essere approfonditi (chi più chi meno ovviamente). Cosa non banale negli anime di questo genere.

La comicità genuina è ben riuscita e riesce a strappare più di un sorriso. Nel complesso la serie riesce a catturare realisticamente la vita di un liceale felice. Tra emozioni prorompenti e insicurezze, amori acerbi e intense amicizie.

Forse per alcuni la storia potrà sembrare un po’ troppo armoniosa, ma riesce a evocare una certa nostalgia per chi è già uscito dalle scuole superiori. Cosa che probabilmente era parte degli intenti poiché non va dimenticato che sia l’anime che il manga fanno parte del segmento seinen (quindi per giovani adulti).

C’è un’ultima considerazione da fare riguardo all’anime prima di chiudere. La serie con la sua filosofia della comprensione reciproca e dell’accettazione, rientra senza dubbio in uno specifico sottogenere dello slice of life: lo iyashikei.

Il termine significaguarire, “ristorare” o “rilassare”. Ciò descrive esattamente l’obbiettivo di questi anime: raccontare una storia in cui i protagonisti sono intenti a vivere vite tranquille e a guarire da qualche ferita. Di riflesso queste serie hanno lo stesso effetto sugli spettatori.

Non sono molti gli anime che possono rientrare in questa categoria, visto che la stragrande maggioranza è carica d’azione (non che ci sia nulla di male). Deaimon: Recipe for Happiness, che abbiamo già citato riguardo lo stile, rientra nello stesso sotto genere e anche di questo abbiamo fatto la recensione in occasione della festa del papà.

Siamo arrivati alla fine di questa recensione, eppure potrebbe sembrare che ci si sia dimenticati un pezzo, che manchi qualcosa. Andando a cercare su una qualsiasi wiki il tassello mancante si trova facilmente: Skip and Loafer è anche una commedia romantica.

Skip and Loafer Mitsumi e Sosuke

Ciò è fuor di dubbio, infatti i due protagonisti ballano un impacciato tango per tutti e dodici gli episodi di questa prima stagione. Tuttavia, quello rappresentato è l’amore acerbo tipico della giovinezza e i due non sono consapevoli del sentimento che sta germogliando. Per tale ragione durante le puntate li vediamo travolti dalle loro sensazioni, a metà tra confusione e gioia.

Abbiamo volutamente ridotto ad un accenno questo aspetto per due ragioni: da un lato perché vogliamo lasciarvi godere in prima persona le svolte col cuore in gola e gli occhi lucidi. Dall’altra, perché, rispetto alle altre caratteristiche, il romanticismo si nasconde sotto la superficie. Tuttavia, possiamo garantirvi che è pronto a emergere qualora arrivi una seconda stagione (per ora a riguardo possiamo solo incrociare le dita).

Prima di lasciarvi, vi consigliamo altri due nostri articoli che potrebbero essere di vostro interesse: la nostra recensione di Spy x Family e la selezione dei migliori anime del 2022 (in cui vi consigliamo sia anime slice of life che romantici da non perdere).

#INBREVE
4.4

SKIP AND LOAFER: LA VITA QUOTIDIANA DEL LICEO

Se vi piacciono le storie di vita quotidiana, le divertenti commedie scolastiche o i primi amori giovanili Skip and Loafer è la serie che fa per voi. Anche se questo anime è molto di più: è una storia che fa bene all’anima, che parla di emozioni e accettazione. Con il suo stile unico e delicato sicuramente catturerà la vostra attenzione, cullandovi con le sue vicende “irrilevanti” ma cariche di sentimento.

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