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Manga

The Demon King’s Champion, un incipit interessante

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The Demon King's Champion

In arrivo in fumetteria il 7 giugno 2023 il secondo volume del mànhuà The Demon King’s Champion targato Jundo.

Uscito in fumetteria nel marzo 2023 e presentato con una variant esclusiva al Romics dello stesso anno, The Demon King’s Champion è il nuovissimo mànhuà firmato Kuizi e edito in Italia da Jundo (per approfondirne le altre pubblicazioni, non perdetevi la recensione di All of You). Traduzione e revisione sono a cura di Erika Leoni e Matteo Vesprini; impaginazione, lettering, cover design e grafiche interne sono affidate a Gabriele Mareri.

Sebbene in versione inglese il mànhuà sia già al 63esimo capitolo e ancora in corso, sulla piattaforma online di Jundo sono disponibili i capitoli fino al 45esimo. I successivi (46, 47 e 48) saranno disponibili rispettivamente il 9, 16 e 23 giugno 2023, mentre in versione cartacea è disponibile soltanto il primo volume – che racchiude i primi capitoli fino al settimo.

La variant esclusiva per il Romics-Comicon 2023


«Sono stato trasportato in un altro mondo, cazzo!»


Cosa succede quando un gamer muore? Facile: si risveglia nel bel mezzo di una battaglia all’ultimo sangue in un dungeon pieno di pericoli. O meglio, questo è quello che succede al protagonista, morto di infarto mentre gioca a un videogioco.

Quando gli agguerriti eroi fronteggiano i mostri in uno scontro all’ultimo sangue, ecco comparire il boss finale del dungeon, Devo il re dei demoni. In pochi secondi tutti gli eroi sono ridotti in poltiglia e lo sfortunato protagonista si ritrova da solo, senza alcun potere davanti alla furia del re. Cosa fare? Ed ecco l‘idea geniale: dire di essere il figlio perduto del grande re dei demoni. Nell’improbabile quanto remota possibilità che Devo creda a una simile assurdità, il protagonista si dà già per spacciato, se non fosse che il re dei demoni gli crede e lo battezza con l’originale nome di 75.

Come in un qualsiasi videogioco, però, non basta questo per sopravvivere. Infatti, il nostro protagonista deve riuscire ad aumentare di livello per diventare più forte. Peccato che questo implichi anche l’essere violentemente ucciso innumerevoli volte dal sovrano stesso, curato con il suo sangue e riportato in vita. Il ciclo si ripete giorno dopo giorno, e l’unica a mostrare affetto per 75 è Belle (ufficiale di rango maggiore e braccio destro di Padron Devo).

Insieme a lei, Padron 75 si barcamena nel dungeon alla ricerca di un modo per aumentare di livello e soprattutto evitare di finire spappolato continuamente. Livello dopo livello, la storia si conclude con un plot twist finale assolutamente inaspettato.


The Demon King’s Champion… o quasi


La trama procede in un caleidoscopio di siparietti divertenti, scene splatter e qualche momento un pochino ecchi. Il mix si amalgama perfettamente rendendo la storia scorrevole, adrenalinica e coinvolgente al punto da far rimanere il lettore incollato alle pagine fino alla fine. Nonostante le vicende raccontate in questo primo volume sembrino viste e riviste – il solito protagonista più o meno sfigato che si risveglia/reincarna in un altro mondo – l’arco narrativo ha diversi elementi interessanti.

Primo fra tutti il fatto che il protagonista, di cui non conosciamo il nome, è un codardo fino al midollo e come tale non ha alcuna volontà di diventare un eroe. A ciò si aggiunge il carattere abbastanza subdolo e opportunista che porta alla bugia del figlio perduto. Dunque, Padron 75 non è il classico eroe, ma una macchietta, un antieroe che finge pur di sopravvivere e trovare il modo di fuggire dal dungeon nel quale si è risvegliato.

I tratti del suo carattere sono ben delineati e le scene dell’allenamento rendono bene il suo modo di pensare. Infatti, Padron 75 cerca in tutti i modi di livellare senza, però, combattere davvero: il primo mostro che uccide è Blob Blab (nella verisione italiana), un demone-elfo nano ridotto in fin di vita dal veleno di un eroe. Grazie a questa prima uccisione, Padron 75 riesce a sbloccare lo stato di “eroe” e salire al livello 5. Ma il colpo di genio è l’assorbimento per vicinanza dell’esperienza degli altri eroi nel dungeon: più loro uccidono mostri e guadagnano esperienza, più ne guadagna lui stando comodamente seduto lì vicino a guardarli.


Un videogioco fin troppo realistico


Altro punto di forza è costituito proprio dalla mescolanza di generi. Le logiche che muovono i personaggi rispecchiano perfettamente i meccanismi tipici dei videogiochi, come l’obbligo di aumentare di livello per ottenere equipaggiamenti migliori e l’ottenimento dei punti esperienza grazie alle uccisioni del party.

Le scene splatter costituiscono la maggioranza delle vignette. Perlopiù si tratta dell’eliminazione violenta degli eroi che cercano di sconfiggere Padron Devo e dei pittoreschi spappolamenti a cui va incontro il protagonista durante il suo allenamento. Colui che vuole sopravvivere ad ogni costo, invece, è quello che viene fatto fuori più volte. Il paradosso rende perfino le scene cruente molto divertenti e alleggerisce la narrazione. Al divertimento contribuiscono anche le vignette “effetto cartoon”, nelle quali i personaggi sono stilizzati in maniera buffa.

Inframezzano alcuni spaccati di vita del protagonista. Flashback che permettono di vedere un’infanzia segnata dall’abbandono e dalla trascuratezza da parte dei genitori. Il videogioco, quindi, così come l’insieme dei personaggi che Padron 75 incontra, si trasforma ben presto nella famiglia “amorevole” che non ha mai avuto. I pasti con il nuovo padre vengono paragonati ai pranzi e alle cene con i veri genitori, mentre la gentilezza di Belle le fa conquistare il titolo di “Jie” (ossia “sorella maggiore”).

Nell’abisso di violenza in cui si è risvegliato, Belle Jie è il raggio di luce che illumina tutto. Però il carattere esuberante di Padron 75 non tarda a manifestarsi: alla prima occasione, infatti, ne approfitta per indurre Belle a giocare a “sasso, carta, forbice” in versione striptease.


Un tragico destino


Il primo volume di The Demon King’s Champion è senza dubbio un’opera meritevole di essere acquistata.

A livello grafico, le vignette sono essenziali e asciutte: l’ambiente circostante è spesso solamente accennato, con tutto lo spazio occupato dai personaggi. Questi ultimi non sono disegnati in modo particolarmente dettagliato, se non per alcuni primi piani; lo stile, però, contribuisce a rendere più armonioso lo svilupparsi della storia, evitando di appesantire con troppi dettagli le complesse scene di combattimento. Inoltre, gli ampi spazi bianchi danno maggiore respiro alla pagina, senza sovraccaricare la vista e permettendo al lettore di focalizzarsi sull’azione svolta.

A livello narrativo, invece, nonostante siano offerti spunti interessanti e colpi di scena per nulla scontati, i personaggi – a eccezione del protagonista – non vengono approfonditi. Di Padron Devo e persino di Belle non si sa quasi nulla, intuiamo soltanto alcuni tratti caratteriali e modi di fare. Le loro vere motivazioni e gli obiettivi che perseguono rimangono un mistero per il lettore, che così si ritrova spinto a proseguire nella lettura dei successivi capitoli.

Come un’arma a doppio taglio, questo meccanismo ha il pregio di “costringere” il lettore a proseguire, ma al contempo ha il difetto di rendere il volume completamente monopolizzato dal protagonista, i quale regge da solo tutta la narrazione. In ogni caso, è chiaro che il fumetto sia un’introduzione della storia e che quindi lasci la maggior parte delle informazioni in sospeso.

A quale destino andrà in contro Padron 75? Riuscirà a cavarsela in un mondo sconosciuto e pieno di pericoli? Non ci resta che scoprirlo nei restanti volumi della saga Jundo!

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