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Spider Web, recensione sull’onirico thriller targato Jundo

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"Spider Web" di KRE e Djade, edito da Jundo

Il fumetto di KRE e Djade combina logica e action in un risultato magistrale, a cui si aggiunge un’inaspettata (ma azzeccatissima) parabola onirica.

Come ti sentiresti se un killer psicopatico girasse tra le strade della tua città? E se il principale indiziato… fosse il tuo vicino di casa?

È questa la trama di Spider Web, thriller psicologico scritto da KRE e disegnato da Djade. Targato Jundo Comics, il fumetto racconta lo scontro psicologico tra Chen Yu (ragazzo introverso al terzo anno delle superiori) e il suo dirimpettaio Lin Qiansheng, l’avvenente sospettato della serie di crimini “al femminile” che ha già mietuto quattro donne. Ben presto assistiamo a una successione di mosse e contromosse, nonostante l’uomo – almeno apparentemente – sia equilibrato e sempre disponibile ad aiutare il giovane. Ha quindi inizio «una spietata gara di intelletto, il cui perdente finirà… nella tela del ragno».

Prima di procedere con l’analisi, una menzione d’onore merita l’edizione Jundo – o meglio, le edizioni: il primo volume raccoglie i sette capitoli iniziali presenti sull’app e raffigura Chen Yu armato di cutter, mentre la variant con sovraccoperta, disponibile soltanto sul Jundo Shop per gli abbonati, mostra il profilo Lin Quianshend in un contesto prettamente investigativo. Ad arricchire il tutto un segnalibro omaggio e due codici, uno per aletta: collezionandoli tutti e investigando su di essi il lettore può addirittura ottenere un premio speciale! Quanto al secondo volume, sarà disponibile il 7 giugno 2023 in pre-order e il 14 giugno negli store online, in fumetteria e in libreria.

I misteri sollevati dal fumetto di KRE e Djade sono tanti, ma una cosa è certa: una volta immerso nella lettura, difficilmente il lettore riuscirà a scollarsi dalla tela narrativa qual è Spider Web.


Estetica dark


La prima caratteristica di Spider Web che salta all’occhio è la puntualissima estetica, che risulta tanto espressiva quanto contenutistica.

Innanzitutto riscontriamo una prevalenza del colore nero. L’oscurità annega gran parte delle vignette, e, in alcuni casi, perfino lo sfondo delle tavole: basti pensare alla scena dell’omicidio iniziale, o a quando Chen Yu scruta Lin Qiasheng attraverso lo spioncino della porta. L’espediente, oltre a testimoniare la mancanza di appigli esteriori e interiori, ha il secondo vantaggio di trasformare le vignette stesse in riquadri isolati, in frammenti sparsi e privi di fondamenta sul quale poggiarsi. Non ancora, almeno – la soluzione dell’enigma si fa sempre più vicina. In tutto ciò non mancheranno originali rielaborazioni della cornice: quando il protagonista appende fotografie e annunci sulla lavagna investigativa, per esempio, la disposizione dei riquadri-indizi diviene concentrica fino a palesare la sincronicità tra espressione e contenuto.

"Spider Web" di KRE e Djade, edito da Jundo Comics.

JUNDO S.R.L.
SPIDER WEB Vol.1
Author: [KRE]. Painter: [Djade]
©  Li Yiqi+Beijing Kuaikan World Information Technology Co., LTD

Come suggerisce la copertina stessa del fumetto, gli altri colori prevalenti sono il rosso e il bianco. Nel primo caso, elementi quali pomodori, parole in grassetto, proiezioni mentali e soprattutto macchie e strisce di sangue ci invitano a prestare attenzione, suggerendo come il contrasto cromatico – il rosso sull’immancabile sfondo nero – vada di pari passo con quello investigativo. In altre parole, così come un oggetto spicca su tutti gli altri, lo stesso vale per un indizio o un’intuizione da parte di Chen Yu (e del lettore). E la tendenza non accenna ad arrestarsi: non sorprenderebbe se il prossimo volume della saga riannodasse il filo scarlatto lasciato in sospeso, arricchendo di un valore aggiunto tutte le sottolineature in questione.

Quanto al bianco, viene utilizzato due elementi principali, ossia gli apparecchi digitali e i ricordi “speranzosi” del passato – seppur ammantati di tragedia. Ecco perché l’abbigliamento del ragazzo comprende una felpa nera e una maglietta rossa: la possibilità di rifugiarsi nel passato è ormai scomparsa, lontana dal proprio rinnovato modo di essere. Similmente, le giacche bianche figurano soltanto nei flashback. Assisteremo a una trasformazione fisica del protagonista? Probabile. In ogni caso, per il momento basti sapere che l’accostamento cromatico crea un legame sotterraneo tra Chen Yu e l’oscuro, torbido ambiente in cui si ritrova a investigare, in attesa di una totalizzazione tale da riportarlo al benessere di un tempo.

Altrettanto esteticamente accurata è la riproposizione di interni quali stanze, pianerottoli, automobili e biblioteche, con tutti gli apparecchi tecnologici che ne derivano. Quale espediente migliore per rafforzare lo Spider del titolo? Se, da un lato, i ragni vivono spesso al chiuso – e lo stesso vale per Chen Yu e Lin Qiasheng, intenti a tessere la loro tela psicologica –, dall’altro il Web è legato per antonomasia ai dispositivi di cui si avvalgono. Peccato che la figura del ragno non sia sufficientemente approfondita, salvo una fugace apparizione nel flashback del protagonista. Il secondo volume rimedierà al difetto?

Inoltre, perfino il materiale del volume concorre alla dinamica: le pagine plastificate ricordano la superficie di un cellulare o di uno spioncino, o magari l’acqua – così ricorrente nella storia, e in tutte le sue forme.


Tra logica e action (come Death Note insegna)


Quando sentiamo parlare di spionaggio, controspionaggio e pedinamenti, la prima cosa a cui pensiamo è una dilagante (e noiosa) staticità di fondo; al contrario, Spider Web riesce a toccare tutti questi elementi senza danneggiare la componente action.

Il protagonista, nonostante l’introversione ai limiti del patologico, è deciso nell’adottare comportamenti audaci per smascherare il vicino, suggerendoci al contempo come la backstory del ragazzo sia tanto intensa da spingerlo a forzare il proprio modo di essere, o meglio: portarlo all’estremo, fino a infrangere la legge e paragonare l’investigazione a una «battaglia». Ecco spiegata l’ambientazione domestica così simile a un ring di combattimento. In tutto ciò, i fan di Death Note non mancheranno di rivedere Light Yagami o Elle in Chen Yu; e non soltanto per il suo taglio di capelli e l’aspetto trasandato, ma anche (e soprattutto) per la capacità di combinare logica e spirito pratico. Il suo valore aggiunto? Né quaderni della morte né anonimati, in questo caso, bensì la coincidenza di abitare nell’interno di fronte a quello del sospettato principale.

"Spider Web" di KRE e Djade, edito da Jundo

JUNDO S.R.L.
SPIDER WEB Vol.1
Author: [KRE]. Painter: [Djade]
©  Li Yiqi+Beijing Kuaikan World Information Technology Co., LTD

In tal senso, Spider Web entusiasma grazie a una verosimiglianza ben rara nelle opere di fiction: consentire una reazione fisico-psicologica del personaggio anche quando quest’ultima rischia di cambiare prematuramente le carte in tavola. È il caso delle intuizioni di Lin Quiasheng, degli avvertimenti di Chen Yu, degli svelamenti; ma anche degli omicidi sempre più sospetti, delle rivelazioni, delle telefonate alla polizia e di tutti gli altri eventi che qualsiasi narratore mediocre eviterebbe per dilatare i tempi del racconto. Eppure, come Spider WebDeath Note ci insegnano, non esiste punto di svolta che non possa svolgersi nell’immediato – così da lasciare spazio a tutti gli altri.

Il rapporto tra logica e azione trova perfino il proprio risvolto visivo, e in più di un’occasione. La spazialità è tutto nel mànhuà di KRE e Djade, con l’ulteriore vantaggio che alcune vignette – a proposito di web – diventano perfette per imprimersi indelebilmente nei social network, nelle recensioni e in tutto il resto della sfera mediatica. Intertestualità a parte, la storia riesce a sintetizzare la cognizione dei personaggi attraverso immagini pulite e sempre all’altezza delle aspettative.


«Come sopra, così sotto»


Contrariamente a Death Note, però, Spider Web ha un’insolita (e apprezzatissima) aggiunta: l’approfondimento dei traumi del protagonista, così intensi da rievocare le atmosfere degli incubi.

Frasi come «Proprio come ha fatto lui in passato» o «Perché… sono ancora lo stesso di allora…?» ci suggeriscono che Chen Yu nasconda molto segreti, sapientemente svelati un frammento dopo l’altro, il tutto a costituire un giallo nel giallo a cui il lettore dovrà trovare una soluzione. Chi è l’assassino precedente? Cosa accadde in quella piazza? Perché gettare i compiti in una pozza d’acqua mista a sangue? Ma soprattutto: qual è l’obiettivo dell’uomo dalla testa allungata, così ossessionato dal protagonista e dalla giovane Lu Feige? L’atmosfera onirica che ne deriva arricchisce il thriller di un ulteriore conflitto interno e, al contempo, sfrutta le soluzioni grafiche adottate da KRE e Djade in tutte le loro sfaccettature dark.

Ed è qui che entra in gioco Lin Quiansheng, l’affascinante dirimpettaio del protagonista. Tra l’uomo e il ragazzo si instaura fin da subito un rapporto di amore e odio, ma la lettura di Spider Web suggerisce che Chen Yu (seppur inconsciamente) desideri assomigliare a quel lavoratore in giacca e cravatta. D’altronde i parallelismi col “rivale” sono molteplici, senza considerare il permanente gioco di specchi – la specularità degli edifici da un lato, quella delle vignette dall’altro. Ci ricolleghiamo perciò al ring di combattimento menzionato nella prima sezione, ora arricchito dalla considerazione che la battaglia è tanto con il prossimo quanto con se stessi.

"Spider Web" di KRE e Djade, edito da Jundo

JUNDO S.R.L.
SPIDER WEB Vol.1
Author: [KRE]. Painter: [Djade]
©  Li Yiqi+Beijing Kuaikan World Information Technology Co., LTD

L’implicazione di tutto ciò è evidente: il melanconico Chen Yu risolverà il giallo soltanto quando riuscirà a districare le spire traumatiche della sua psiche. L’investigazione esteriore e quella interiore vanno sempre di pari passo; citando il mitico Ermete Trismegisto, «come sopra, così sotto» – e in questo caso più che mai, vista la componente logica e action di cui parlavamo in precedenza. Il ragazzo, infatti, a dispetto di un carattere tanto chiuso, rimane l’unica risorsa per svelare il mistero. E il collegamento tra i due fronti agisce non soltanto sul piano dell’astrattezza, ma anche su quello del reale. Basti pensare alla conoscenza dell’indirizzo di casa o alla fotografia che credeva di aver bruciato. In altre parole: il nemico è pronto a sfruttare la backstory contro di lui. Riuscirà Chen Yu a rimediare? Oppure (nel migliore dei casi) a trarne il medesimo vantaggio?

Alla luce di considerazioni, la storia prefigura una risoluzione a “orologio svizzero”, in cui ogni elemento si incastra alla perfezione tanto esteriormente quanto interiormente. Nel frattempo il lettore non se ne starà certo con le mani in mano: deve ricostruire gli eventi e i legami tra di essi. Spider Web, infatti, offre una narrazione in cui la persona al di qua della pagina ha meno informazioni rispetto ai personaggi, col vantaggio di allinearlo al sentore di incompletezza che tanto il ragazzo quanto l’uomo non mancano di esprimere. L’imperativo è attendere, ragionare, diventare ragni, in un certo senso: tessere al meglio i nostri fili, nella speranza che un’incauta informazione incappi su di esso fino a illuminare tutto il resto della tela.

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