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Sword Art Online. A dieci anni dalla prima italiana, tutto ciò che devi sapere della serie di Reki Kawahara

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Sword Art Online

Chi non ha mai desiderato provare l’ebrezza di volare a dorso di uno skyscale, esplorare Nilfgaard o girare per la Firenze rinascimentale di Ezio Auditore? Ogni gamer che si rispetti ha desiderato almeno una volta impersonare davvero il proprio personaggio e, forse, proprio per questo molti si sono innamorati di Sword Art Online – o SAO, come è stato affettuosamente abbreviato dai suoi fan. Nato dalla geniale mente di Reki Kawahara come light novel nel 2002, l’adattamento anime è arrivato in Italia solamente nel 2014 quando è andato in onda su Rai 4.

Attualmente sono 27 i volumi del manga pubblicati, che hanno dato vita alle tre corpose stagioni dell’anime. Parliamo di ben (quasi) 100 episodi ai quali si aggiungono alcuni spin-off e tre film.


Da Aincrad ad Alfheim a colpi di pistola


Curioso di sapere come ha avuto inizio SAO?

Beh, provate a pensare di vivere in un futuro tecnologicamente all’avanguardia, dove la realtà virtuale fa da padrone. Immaginate di avere la fortuna di essere fra i pochi eletti a testare un nuovo MMO e di loggare insieme ad altri 10.000 player il giorno del lancio ufficiale.

Immaginate di ritrovarvi davanti un castello sospeso fra le nuvole che si avviluppa su se stesso e composto da un centinaio di piani. Ora, provate a immaginare come vi sentireste se il Game Master vi teletrasportasse forzatamente nella Città dell’Inizio e qui vi svelasse di aver rimosso l’opzione di log out. Intrappolati in un gioco virtuale dove morire equivale a morire anche nel mondo reale.

“In every world, once you die, you’re gone.”

Questo è ciò che accade a Kazuto Kirigaya, ragazzo schivo e solitario, intrappolato all’interno di Sword Art Online, una realtà virtuale di gioco di ruolo in rete multigiocatore di massa (VRMMORPG) ideata da Akihiko Kayaba e fruibile attraverso l’utilizzo di un casco – il NerveGear – in grado di stimolare i 5 sensi a livello cerebrale.

Tuttavia, la rimozione forzata del NerveGear o in caso di game over causa l’invio di potenti scosse elettriche al cervello in grado di mandare in coma cerebrale il giocatore. L’unico modo di tornare nel mondo reale, allora, è quello di completare il gioco raggiungendo l’ultimo piano della fortezza sospesa di Aincrad.

Oltre Kazuto, che all’interno del gioco si fa chiamare Kirito, bloccata nel gioco c’è anche Asuna Yūki. I due si ritroveranno spesso a combattere fianco a fianco e, non a caso, Asuna è una delle prime persone con cui Kirito instaurerà un rapporto di amicizia, che assumerà sfumature via via sempre più romantiche durante i due anni trascorsi all’interno del gioco. Infatti, è il loro legame a costituire il punto di partenza per la seconda stagione Alfheim Online (ALO).

SAO: l’anime che ha diviso l’opinione pubblica

Kirito e Asuna

Asuna e Kirito

Tirare le somme della prima metà di SAO non è semplice. Per molto – pure troppo – tempo la comunità nerd italiana si è divisa fra critiche piuttosto pungenti e osannazioni.

In effetti va detto che, nonostante l’arco narrativo di Aincrad sia uno dei più avvincenti di tutta la saga, tanto per la linearità della trama, tanto per le tematiche trattate, ci sono evidenti buchi. Un po’ come quando a scuola il professore dice “l’alunno è intelligente, ma non si applica”.

Le tematiche – appunto e purtroppo – non sono approfondite a dovere e risultano buttate lì a causa della frammentazione con cui è costruita la narrazione. E questo è un punto a favore della critica. Infatti, sebbene la storia cominci dal giorno zero e la prima boss fight sia quella del primo pianio, fra un episodio e l’altro ci sono buchi molto grandi. Come ad esempio il buco di un anno intero fra il secondo e il quarto episodio.

Altro punto a favore della critica, è dato dal fatto che i personaggi secondari vengono praticamente appiattiti da tutti questi salti temporali. Per cui non si ha pienamente comprensione del loro stato d’animo e del loro background, ma solo l’empatia del momento.

A questo punto bisogna spezzare una lancia a favore dell’anime. Dal punto di vista artistico, il prodotto si caratterizza per una spiccata qualità, soprattutto se consideriamo che è uscito nel lontano 2012 e che le animazioni, in particolare quelle dei combattimenti, sono fluide e adrenaliniche al punto giusto. Merito, forse, dei colori vividi e della ricchezza di dettagli che rende l’ambientazione fantasy piuttosto originale e degna di un vero MMO.

Ultima, ma non per importanza, la straordinaria colonna sonora. Realizzata dalla compositrice e produttrice discografica Yuki Kajiura (.hack//Roots, Mobile Suit Gundam SEED, Fate/stay night: Heaven’s Feel), le tracce utilizzate sottolineano perfettamente i punti climatici della serie e si adattano puntualmente a qualsivoglia situazione. Per cui 2-2 palla al centro.

La prigioniera dorata  di Alfheim

È un brusco ritorno al mondo reale quello di Kirito: nonostante la sconfitta di Kayaba, sono ancora 300 i player che non si sono risvegliati e fra questi, Asuna. Affidandosi alle ricerche di Yui – l’AI adottata dai due protagonisti -, Kirito scopre che Asuna si ritroverebbe imprigionata in un altro VRMMORPG chiamato Alfheim Online (ALO).

Deciso a salvarla, nel gioco incontra per caso Leafa, che si rivela essere sua cugina Suguha. Ovviamente al cambio di location corrisponde un nuovo villain: qui, a tenere prigionieri Asuna e i player, è Nobuyuki Sugō, pretendente della ragazza e furioso psicopatico intenzionato ad eseguire degli esperimenti illegali sulla mente umana con lo scopo di controllarla.

Inoltre, Sugō ha intenzione di impadronirsi dell’azienda di famiglia di Asuna, cosa che scatena l’odio di Kirito. L’annientamento di Sugō è totale sia nella realtà che su ALO, dove il ghost program di Akihiko dona a Kirito “il seme”, ovvero il programma di generazione dei mondi, lasciando a lui la scelta di distruggerlo o diffonderlo.

Con Alfheim si conclude la prima stagione di SAO

Se SAO è una tranquilla camminata – quasi una maratona – in cui tutto accade in due anni, ALO è una corsa. Il secondo arco narrativo della prima serie di Sword Art Online, infatti, è strutturato nell’arco di pochi giorni. Tutta l’ansia e la disperazione di Kirito sono trasmesse allo spettatore, il quale si affanna insieme al protagonista per raggiungere Yggdrasill e salvare Asuna prima che Sugō le metta le mani addosso.

A livello visivo, l’ambientazione è simile a quella già vista nella prima parte. Molti campi lunghi inquadrano il mondo di ALO, ma rimane la stessa ricchezza di dettagli – specialmente nelle inquadrature delle città.

Sword Art Online II

Non c’è due senza tre. Quindi non poteva non esserci un altro gioco a creare scompiglio e mettere nuovamente in pericolo le vite dei giocatori. Ma cominciamo dall’inizio.

Riprendere la vita normale non è semplice per Kirito, soprattutto dopo gli avvenimenti di Aicrad e Alfheim. Senza contare la nascita dei nuovi mondi online dal “Seme” datogli da Akihiko Kayaba.

In uno di questi, Gun Gale Online (GGO), una serie di morti misteriose preoccupa l’Ufficio per le telecomunicazioni del Ministero degli Affari Interni. Mandato dalla Divisione Rete Avanzata, Seconda Sede (la “Divisione Virtuale”) Seijirō Kikuoka convince Kazuto a tornare a impersonare Kirito anche in questo gioco, per investigare sul caso.

Le differenze fra SAO e GGO saltano subito all’occhio. All’immaginario fantasy con mostri e fate si sostituisce un mondo più scuro e dominato dalla violenza delle armi da fuoco. Il cambio di stile può risultare un po’ traumatizzante, ma la lore dettagliata e l’introduzione di aspetti più “occidentali” rendono la stagione unica e la staccano nettamente dalla precedente.

Altrettanto sorprendente è il nuovo avatar di Kirito: lunghi capelli corvini, tratti più morbidi, quasi femminili e spade laser (che Guerre Stellari spostate proprio). Stessa senso di sorpresa si ha alla visione della sua nuova co-protagonista, Asada Shino (Shinon). Presentata come fredda e distaccata, con l’avanzare degli episodi scopriamo un background segnato da un trauma talmente profondo da farle avere attacchi di panico davanti alle armi da fuoco. Fine della sorpresa.

Infatti proprio questo retroscena rende il personaggio incoerente: professionista e abile giocatrice di un gioco basato interamente sulle armi da fuoco da un lato e ragazza che soffre di stress post-traumatico proprio a causa di queste ultime dall’altro. Proseguendo nella visione, poi, Shinon inizia a perdere la sua aura di distacco fino a divenire del tutto simile alle “damigelle in pericolo” della prima stagione e aggiungersi alla corte di spasimanti di Kirito.

GGO Alternative

Da GGO ha avuto origine lo spin-off Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online, serie di light novel scritta da Keiichi Sigsawa e illustrata da Kōhaku Kuroboshi nel 2014. Il manga si basa sulla serie disegnata da Tadadi Tamori, mentre la serie televisiva – trasmessa in Giappone dal 7 aprile al 30 giugno 2018 – si avvale della direzione di Masayuki Sakoi. Sceneggiatura di Yōsuke Kuroda, e animato dallo studio 3Hz, con character design di Yoshio Kosakai.

Da Alice in Wonderland arriva Sword Art Online: Alicization

La nostra panoramica del corpo principale di SAO si conclude con l’ultima stagione dell’anime: Sword Art Online: Alicization.

Se sorvoliamo sullo shock iniziale di vedere un Kirito bambino, Alicization ci appare da subito diverso dalle altre stagioni dell’anime. Sebbene i topos siano gli stessi delle precedenti (le peripezie dello Spadaccino Nero all’interno di un videogioco), in Alicization troviamo una maggiore profondità e analisi della sfera socio-politica del mondo virtuale in cui lo spettatore è immerso.

Stavolta, a risaltare sono tanto le ferree regole dell’Indice dei Tabù a cui tutti i personaggi sottostanno quanto le abitudini dei nobili e delle diverse classi sociali. Non solo, anche i continui salti fra il mondo virtuale e quello reale danno risalto ai due archi narrativi in egual misura, spostando il punto di vista da Kirito ad Asuna.

Mentre il primo si affanna per raggiungere la capitale di Underworld e si ribella contro l’Alto Prelato della Chiesa Assiomatica e  valorosi Cavalieri annessi, la seconda vuole ritrovare il fidanzato “sequestrato” da Kikuoka nel mondo reale.

Il progetto Alicization

Sword Art Online: Alicization è senza dubbio la stagione più matura di tutta la saga. il fanservice ha lasciato il posto a tematiche più profonde e alle spettacolari scene d’azione. Tantissime scene d’azione, per la precisione, anche in questo caso montate in maniera molto fluida. Come su Aincrad, le action scenes riguardano gli scontri con i boss di ogni piano (i Cavalieri Integratori della Chiesa Assiomatica in questo caso), da sconfiggere per poter raggiungere il centesimo piano, dove risiede il boss finale.

La narrazione degli eventi all’interno di Underwold procede senza intoppi e si amalgama bene con la narrazione degli eventi del mondo reale. Così, trama e sotto-trama si sviluppano di pari passo mostrando allo spettatore il quadro generale della vicenda. Grazie al focus su Asuna, veniamo messi al corrente dei piani di Kikuoka e delle scoperte sulle fluchtlight, invece da quello su Kirito vediamo l’evoluzione del mondo creato da Rath e di tutti i suoi abitanti.

Le scene cruente sono più visibili che nelle precedenti stagioni: la scena del quasi stupro è decisamente più spinta di quella che aveva coinvolto Asuna in Alfheim, e molto più sanguinolenta. Infatti, il sangue è molto più presente, così come le volte in cui il nostro protagonista sfiora la morte. In Alicization, Kirito sembra quasi più umano e meno deus ex machina: se su Aincrad, Alfheim e GGO aveva tutte le caratteristiche del best player, unico e con abilità fuori dalla norma, in Underworld, deve dividere la scena con Eugeo, che è altrettanto dotato e che spesso è proprio colui che “salva” Kirito.


Ordine di visione serie


Finiamo la nostra panoramica della serie anime Sword Art Online con l’ordine di visione cronologico:

  • Sword Art Online
  • Sword Art Online: Extra Edition recap degli eventi dei primi archi narrativi
  • Sword Art Online Progressive: Aria of a Starless Night
  • Sword Art Online Progressive: Scherzo of a Deep Night
  • Sword Art Online II
  • Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online – Serie animate spin-off ambientata nel mondo di Gun Gale Online
  • Sword Art Online The Movie: Ordinal Scale
  • Sword Art Online: Alicization

Crunchyroll ha, inoltre, annunciato la trasmissione in streaming dell’evento SAO FULLDIVE, svoltosi a Tokyo il 6 novembre 2022 in occasione del decimo anniversario della messa in onda dell’anime.

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