Dragon Ball: una saga digitale senza fine
Se c’è una serie che ha segnato generazioni con la sua azione spettacolare e personaggi iconici, è sicuramente Dragon Ball. In attesa del nuovissimo capitolo Dragon Ball: Sparking Zero, diamo un’occhiata più da vicino ai principali videogiochi che hanno incantato i fan nel corso degli anni.
Pixel e divertimento
Facciamo un salto indietro nel tempo. Arriviamo agli albori del divertimento digitale, che vedeva nei NES le prime console domestiche. La grande distribuzione dei titoli orientali non era avanzata ed efficiente quanto oggi, ma tutti già sognavano di avere tra le mani le prime cartucce di Dragon Ball.
Inizia così quella che definiamo una saga digitale senza fine.
Dragon Ball: Shenron no Nazo
“Dragon Ball: Shenron no Nazo,” noto come “Dragon Ball: Il Mistero di Shenron” in italiano, è un videogioco d’azione uscito nel 1986 per il Nintendo Entertainment System (NES). Seguendo le avventure di Goku, il gioco combina esplorazione, combattimenti contro nemici iconici della serie e la ricerca delle sfere del drago per evocare Shenron. Sebbene semplice nella grafica e nel gameplay, il gioco ha contribuito a introdurre Dragon Ball nel mondo dei videogiochi.
“Shenron no Nazo” presenta un mondo aperto in cui i giocatori possono muoversi liberamente attraverso diverse località, tra cui la Città del West e la Kame House. L’obiettivo principale è raccogliere le sfere del drago, che si trovano in varie posizioni della mappa, per avanzare nella trama.
Dragon Ball Z: Super Butōden
Uscito nel 1993, Dragon Ball Z: Super Butōden approda su Super Nintendo Entertainment System (SNES). Con il coinvolgimento dello sviluppatore TOSE e la pubblicazione di Bandai, il gioco ha offerto ai fan un’esperienza di gioco coinvolgente e fedele all’anime.
Offre un ampio roster di personaggi della serie Dragon Ball Z, con una modalità storia che segue le saghe principali dell’anime. Con un sistema di combattimento 2D classico, grafica accattivante e una modalità multiplayer, il gioco ha conquistato i fan dell’epoca, diventando un classico nei giochi di Dragon Ball.
Per l’epoca, la grafica di “Super Butōden” era di altissima qualità. I personaggi erano ben disegnati, e le animazioni durante le mosse speciali contribuivano a catturare l’essenza spettacolare delle battaglie di Dragon Ball Z.
Dragon Ball GT: Final Bout
Pubblicato nel 1997 per la console PlayStation, si distingue come un titolo di rilievo nella storia dei giochi basati sulla celebre serie anime Dragon Ball GT. Sviluppato da TOSE e pubblicato da Bandai, questo titolo ha rappresentato un’evoluzione significativa rispetto ai suoi predecessori.
La particolarità di “Final Bout” risiede nell’introduzione dei personaggi e delle trame della saga Dragon Ball GT, andando oltre le saghe di Dragon Ball Z. Il gioco ha portato sullo schermo volti ben noti, come Goku bambino e ha presentato ai giocatori la forma leggendaria di Super Saiyan 4 di Goku.
Uno degli aspetti rivoluzionari di “Final Bout” è stata la transizione ai combattimenti semi tridimensionali, offrendo ai giocatori un’esperienza di gioco a tratti in 3D, in contrasto con gli stili di gioco puramente bidimensionali dei suoi predecessori. Questo ha consentito ai giocatori di godere di alcune meccaniche in 3D, aggiungendo una nuova dimensione alla dinamicità dei combattimenti.
La saga diventa Super Saiyan
Gli anni 2000 segnano un periodo storico rivoluzionario per le console, soprattutto per Sony. Con Playstation 2 il videogioco raggiunge nuove vette per qualità e divertimento. Proprio da questo momento la serie digitale di Dragon Ball pianta radici così profonde da influenzare persino i titoli più recenti.
Dragon Ball Z: Budokai
“Dragon Ball Z: Budokai” lanciato nel novembre 2002 per la console PlayStation 2, è un capitolo significativo nella saga dei videogiochi di Dragon Ball. Sviluppato da Dimps e pubblicato da Bandai, il gioco ha rappresentato una svolta nell’evoluzione dei giochi basati su Dragon Ball Z.
La sua combinazione di grafica accattivante, sistema di combattimento approfondito e una trama che segue le saghe principali di Dragon Ball Z ha conquistato i fan. “Budokai” ha aperto la strada a ulteriori sviluppi della serie, consolidando la presenza dei giochi di Dragon Ball nella cultura videoludica e mantenendo l’entusiasmo dei giocatori per le avventure digitali nel mondo di Dragon Ball Z. Complici un roster di personaggi numeroso e un sistema di combattimento dinamico, tridimensionale e spettacolare.
Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi
“Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi” è il primo capitolo di una saga che arriva fino ai giorni nostri. Uscito il 5 ottobre 2005 per le console PlayStation 2 e Nintendo GameCube, rappresenta un altro capitolo epico nella serie di giochi Dragon Ball Z. Sviluppato da Spike e pubblicato da Atari, questo titolo ha portato l’esperienza di combattimento a nuove vette, distinguendosi per la sua innovativa prospettiva e dinamica di gioco.
La ricerca di Dragon Ball
Dopo 10 anni di semi-assenza, ecco che arriviamo al passato più recente con titoli innovativi, apprezzati in maniera discreta, ma ben lontani dall’accoglienza riservata ai titoli più anziani sopra citati. Siamo in un periodo di ricerca di focus. Un periodo in cui il mercato non sa cosa vuole dalla serie videoludica di Dragon Ball e gli sviluppatori sembrano procedere a tentoni.
Dragon Ball Xenoverse
Dragon Ball FighterZ
“Dragon Ball FighterZ,” uscito nel 2018, è un stato un capolavoro visivo e di giocabilità.
Sviluppato da Arc System Works e disponibile su tutte le console old gen, vanta una grafica eccezionale che cattura perfettamente lo stile dell’anime. Il roster ampio e variegato include personaggi iconici, mentre il gameplay fluido e le mosse spettacolari rendono ogni combattimento avvincente. Torna con questo capitolo la visuale in 2D, generando un effetto nostalgia nei fan di vecchia data.
Con la possibilità di sfidare altri giocatori online, “Dragon Ball FighterZ” ha creato una comunità appassionata e ha contribuito a riaffermare il prestigio dei giochi di combattimento basati su Dragon Ball nell’attuale panorama videoludico.
Dragon Ball Z: Kakarot
Il figliol prodigo
Arriviamo al presente, dove l’attesa è palpabile per il prossimo capitolo: “Dragon Ball Sparking Zero“. Con dettagli ancora avvolti nel mistero, i fan sperano in nuove innovazioni e sorprese che possano elevarlo al di sopra dei suoi predecessori. La serie continua a evolversi, mantenendo viva l’eccitazione per il futuro dell’universo digitale di Dragon Ball.
Con “Dragon Ball Sparking Zero” all’orizzonte, il nostro viaggio sembra essere ancora lontano dall’essere concluso.
Siate pronti, guerrieri, perché l’avventura sta per ricominciare!
Se nel frattempo non vi sentite ancora sazi di news sull’universo Dragon Ball, non perdetevi gli ultimi aggiornamenti della nuova serie anime Dragon Ball Daima!
#INBREVE
Una saga senza fine
Quella di Dragon Ball è una saga che non smette di appassionare fan di ogni età. Non si limita solo a manga e anime, ma fin dalle prime console accende i cuori di moltissimi videogiocatori. Tra alti e bassi la serie videoludica dei guerrieri Z ha toccato ogni generazione.
Cresciuto sulle ginocchia di papà davanti a Turok e Tomb Raider.
Ambizioso sognatore, promotore di storie.
Grazie ai videogiochi ho vissuto milioni di vite.
Grazie a manga e anime ne sono stato spettatore.