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Pride Month: come viene rappresentato il mondo Queer all’interno di One Piece?

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One Piece Queer

Un’analisi dei personaggi Queer all’interno One Piece

Le rappresentazioni di personaggi LGBTIAQ+ all’interno di manga e anime non sono, a volte, molto lusinghiere. Purtroppo i personaggi omosessuali o transgender vengono spesso fortemente ridicolizzati e relegati a siparietti comici. Fin troppe volte, infatti, vengono addirittura dipinti in modo grottesco. Con un aspetto ridicolizzato e con comportamenti da molestatori affamati di sesso, creano inevitabilmente situazioni di disagio. Il tutto rimanendo in una dimensione comica. Ovviamente non sempre è così e, soprattutto negli ultimi anni, si stanno facendo passi in avanti. Ciò non toglie, però, che, per diverso tempo, la rappresentazione di personaggi queer in anime e manga sia stata più o meno questa:

Purtroppo anche One Piece, almeno in un primo momento, non ha fatto eccezione. Durante la trama compaiono più di una volta personaggi dai toni inconfondibilmente queer. Due esempi del caso sono Mr. 2 Von Clay e Emporio Ivankov. Nonostante a questi due soggetti sia stata data una certa rilevanza nello sviluppo della trama, il loro aspetto e comportamento risulta fortemente stereotipato e caricaturale.

Il regno di Kamabakka

Il caso più lampante lo abbiamo con gli abitanti del regno di Kamabakka, governato da Ivankov. Il reame è popolato da persone transgender disegnate con tratti maschili volutamente accentuati: barba, peli, menti sporgenti, il tutto combinato con trucco e abiti femminili. Le loro fattezze sono esageratamente mostruose e raccapriccianti per renderle il più comiche possibile. Persino i loro doppiatori sono uomini  a cui è stato chiesto di imitare forzatamente una voce femminile.

Kamabakka Kingdom

Inoltre, proprio come da stereotipo, alla vista di un bel ragazzo non mancano di vessarlo. Quando Sanji finirà sulla suddetta isola, difatti, i suoi abitanti inizieranno subito a rincorrerlo, cercando di infilargli a forza vestiti da donna e molestandolo in continuazione. Questo porterà il cuoco a sviluppare un vero e proprio trauma e provare repulsione verso il reame e gli isolani.

C’è da dire che sia Ivankov sia Mr Two sono personaggi di per sé ben costruiti, forti ed intelligenti. Inoltre il loro contributo è fondamentale alla trama. Anche gli abitanti di Kamabakka svolgono un ruolo importante nello sviluppo di Sanji. Non c’è dunque un intento malvagio dietro alla loro rappresentazione, ciò non toglie, però, che sia comunque dannosa.

La svolta di Wano Kuni

Con la saga di Wano Kuni sembra, però, che Oda, sempre molto attento al proprio operato,  si sia reso conto degli sbagli passati. Questo arco narrativo, difatti, introduce alcuni personaggi queer che si discostano dalle rappresentazioni precedenti. In primis la spadaccina Kikunojo, membro dei Foderi Rossi e donna transgender, a cui finalmente viene resa giustizia non solo nella caratterizzazione, ma anche nel design, decisamente più femminile ed aggraziato rispetto agli abitanti del regno di Kamabakka. Infatti, grazie al suo aspetto, Kikunojo riesce a farsi passare per O-Kiku, cameriera di una sala da thè, di cui lo yokozuna Urashima finirà per innamorarsi.

One Piece Queer

Sempre durante questa linea viene introdotto anche un altro personaggio queer, controparte di Kikunojo per quanto riguarda sesso e genere, ovvero Yamato.

Sebbene sia nato femmina e da bambino venisse spesso definito la “Principessa Oni“, Yamato si proclama uomo ed usa i pronomi maschili riferendosi a se stesso. In giapponese, infatti, utilizza il termine “boku“, tipicamente adoperato dai ragazzi. Anche suo padre, nonostante il turbolento rapporto, sembra rispettare questa scelta, definendolo suo figlio. Inoltre anche gli altri personaggi con cui viene a contatto non sollevano obiezioni al riguardo. A ribadir la cosa, anche Monkey D. Luffy, il protagonista, si riferisce a lui col suffisso Yama-o (lett. yama-guy o yama-bro), atteggiamento che tiene anche con altri personaggi maschili.

Yamato queer

Yamato è davvero transgender o sta solo imitando Oden?

Kozuki Oden è un personaggio secondario di notevole spessore. Grande combattente ed abile spadaccino, in particolar modo nello stile a due spade, egli si è spesso distinto per il suo coraggio e la  nobiltà d’animo. Dopo aver sfidato Kaido ed esserne stato sconfitto,  è stato da questi giustiziato.

Yamato, in seguito all’acquisizione del diario di Oden, ne ha letto le memorie. Decide, quindi, di portare avanti la sua volontà, immedesimandosi in lui. Yamato, infatti, ammira notevolmente il leggendario samurai, al punto da emularne ogni aspetto, genere compreso. Dunque, secondo molti, l’unico motivo per cui Yamato si identifica come uomo è per via del fatto che Oden fosse di genere maschile. È anche vero che Yamato non si presenta mai con un aspetto mascolino. Non si veste con abiti maschili e non prende provvedimenti per nascondere il seno o, in generale, il suo essere biologicamente donna. Ciò, comunque, non implica che non possa essere considerato un personaggio queer a tutti gli effetti. Il fatto di emulare Oden potrebbe essere semplicemente il primo passo verso un percorso di transizione di genere. Inoltre, Yamato continua a riferirsi a se stesso come uomo anche dopo la sconfitta di Kaido, ovvero dopo aver portato a compimento la volontà di Oden.

Il capitolo 1052 del manga, poi, dà un’ulteriore prova. Allo stabilimento balneare, Nami offre a Yamato di unirsi a lei e alle altre donne. Egli, però, rifiuta l’invito, preferendo fare il bagno con gli altri uomini. Tra l’altro nella stessa tavola vediamo Kikunojo rilassarsi assieme alle donne.

Pride Month one Piece

In conclusione

A prescindere da come la si pensi, Oda non ha mai dato una risposta chiara riguardo al genere di Yamato. Se mai lo farà, lo scopriremo solo in futuro, continuando a leggere il manga.

In ogni caso, Yamato è un personaggio davvero interessante che, assieme a Kikunojo, riesce a dare un po’ più di giustizia a personaggi queer all’interno di One Piece. Speriamo che questo sia solo il primo passo verso una rappresentazione più rispettosa e lusinghiera del mondo LGBTIAQ+.

Ricordiamo, inoltre, che One Piece è edito in Italia da Star Comics, che, in occasione del Pride Month, ha avviato un’iniziativa promozionale sulla sua collana QueerAcquistando alcuni titoli della collana nelle fumetterie aderenti all’iniziativa, potrete ricevere una speciale illustration card collezionabile a tema LGBTIAQ+. Se avevate intenzione di iniziare uno dei titoli della collana, non lasciatevi sfuggire questa occasione!

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