Connettiti con noi

Manga

Blue Box, il nuovo fenomeno targato Shōnen Jump, finalmente in Italia

Pubblicato

il

Blue Box Recensione Manga Copertina
Star Comics ha pubblicato, il 15 febbraio 2023, i primi due volumi di Blue Box in un’edizione speciale con gadget a tema.

Da sempre, gli appassionati di manga di tutto il mondo ritengono il Weekly Shōnen Jump – la popolare rivista di Shūeisha che ha dato i natali a opere storiche come One Piece, Naruto, My Hero Academia e Jujutsu Kaisen – come il punto di riferimento principale per scoprire le opere migliori nel panorama fumettistico giapponese, non solo nella demografica di riferimento della rivista.

La notorietà internazionale dello Shōnen Jump ha permesso ai fortunati mangaka in grado di serializzare i loro lavori all’interno del magazine di raggiungere un pubblico sempre più vasto e variegato, ma ha anche portato agli stessi a subire notevoli pressioni. Del resto, con un cambio generazionale che sembra ormai alle porteMy Hero Academia è ormai alle sue battute finali e anche Jujutsu Kaisen sembra destinato a concludersi nel 2023 – i lettori del WSJ aspettano con impazienza di poter trovare una nuova serie da eleggere a “pilastro” della cultura manga per gli anni a venire.

Tra i vari autori che hanno provato a imporsi in un panorama tanto stimolante quanto pericoloso, di sicuro Kōji Miura merita una menzione speciale per essere riuscita in un’impresa non da poco. In una rivista che sta sempre più cercando eredi per le sue storiche serie “battle“, il fatto che un’artista come Miura sia stata in grado di creare una vera e propriahit” sin dalla sua prima uscita con Blue Box, uno spokon, sarebbe già da considerarsi un risultato notevole.

Inoltre, a dare maggior risalto a questo risultato contribuisce la natura stessa dell’opera, ovvero una commedia romantica, dove lo sport rappresenta una cornice, certamente rilevante, ma non completamente centrale alle vicende narrate, come avviene in tanti altri lavori simili. Il caso a cui abbiamo assistito con il terzo manga di Miura (dopo Aozora Lover e Sensei, suki desu), che in patria sta sempre più spopolando, non è di certo un evento comune tra le pagine del WSJ.

Pubblicato a partire dal 12 aprile 2021, Blue Box ha, infatti, raggiunto in poco tempo risultati impressionanti, superando già al suo sesto volume il milione e mezzo di copie vendute e diventando tra i manga più letti e apprezzati negli ultimi anni in Giappone.

Mentre nella Terra del Sol Levante già si vociferano possibili adattamenti animati in arrivo – a riprova di un successo straordinario considerato il poco tempo dall’inizio della sua serializzazione – finalmente, anche noi appassionati italiani abbiamo potuto mettere le mani sull’opera di Miura. Grazie a Star Comics, che ha acquisito i diritti per la pubblicazione del manga, sono stati resi disponibili a partire dal 15 febbraio 2023 i primi due volumi di Blue Box, in un’edizione speciale che racchiude i due numeri e alcuni gadget esclusivi, raccolti all’interno di un bel cofanetto celebrativo.

Senza ulteriori indugi, esploriamo insieme il nuovo fenomeno del Weekly Shōnen Jump, per scoprire il segreto della sua popolarità, e per conoscere più da vicino il lavoro di Miura, che sin dalle sue battute iniziali mostra i suoi migliori punti di forza, tra dolcezza e romanticismo, umorismo e grandi emozioni.

Blue Box edizione speciale Star Comics

L’edizione speciale celebrativa di Blue Box edita da Star Comics uscita il 15 febbraio 2023.
Copyright © 2023 Edizioni Star Comics


Non la solita storia sportiva


La storia di Blue Box è quella di Taiki Inomata, un giovane ragazzo delle superiori come tanti, che passa le sue giornate diviso tra i banchi di scuola e il campo di badminton, sua grande passione. Da sempre innamorato della senpai Chinatsu Kano, astro nascente della squadra di basket, Taiki trascorre gran parte del suo tempo ad ammirare segretamente la ragazza, convinto che ella non lo degni nemmeno di uno sguardo.

Blue Box recensione manga 1Con grande sorpresa del giovane, un giorno Chinatsu racconta a Taiki di conoscerlo, in quanto le madri dei due ragazzi erano compagne di squadra nel team di pallacanestro della loro scuola. Tale rivelazione porterà all’evento scatenante dell’intreccio narrativo: decisa a rimanere in Giappone per andare al campionato nazionale di pallacanestro, Chinatsu non seguirà i genitori – costretti a trasferirsi all’estero per lavoro – e si trasferirà nientemeno che a casa di Taiki, per i buoni rapporti tra le madri dei due studenti.

La vita del ragazzo, tranquilla e monotona, sarà destinata a cambiare grazie alla sua nuova “coinquilina”, tanto da convincerlo di poter meritare l’amore della sua senpai solamente se egli riuscirà ad accedere ai campionati nazionali di badminton. Riuscirà Taiki a dichiararsi a Chinatsu? E i due saranno in grado di coronare il loro sogno sportivo?

Sin dall’incipit del racconto, Miura decide di compiere una scelta narrativa forte, e di rottura rispetto al classico spokon, con il suo Blue Box: in una storia nel quale è il binomio tra i due protagonisti a farla da padrone, sono due le realtà sportive che vengono presentate al lettore.

Basket e badminton, gioco di squadra e competizione singola, sfera maschile e sfera femminile. Blue Box è un’opera che fa del dualismo il suo cardine, ed è la prospettiva di Taiki quella che ci permette di cogliere alla perfezione come venga affrontata la dualità all’interno del manga.

Taiki badminton recensione 2Tramite gli occhi del protagonista della storia, infatti, riusciamo a cogliere le grandi differenze caratteriali tra la giovane promessa del badminton e la sua amata. Da un lato, un ragazzo affabile e simpatico, ma anche timido e impacciato, che non ha molti amici all’infuori del suo compagno di squadra Kyo Kasahara e la loro kohai Hina Chono; dall’altro, la bella giocatrice di pallacanestro è tra le ragazze più popolari della scuola, è circondata da ammiratori, e sembra sempre gioviale con tutti.

L’atteggiamento di Taiki e Chinatsu non è altro che un parallelismo tra i diversi mondi sportivi a cui i due appartengono. Nel badminton non esistono compagni a cui affidarsi, e una persona schiva come il giovane Inomata non sarebbe mai in grado di primeggiare in un’attività nella quale la fiducia e il dialogo con il prossimo sono fondamentali.

Tuttavia, le apparenze spesso ingannano, e già dal primo volume Chinatsu mostra alcune sue fragilità emotive che sembrerebbero estranee a una personalità così estroversa e socievole. Crescere con una mentalità alla ricerca costante della vittoria non può che aver creato più di un’insicurezza a una ragazza che ha sempre vissuto la propria esistenza in funzione del basket.

Per questo motivo, trovarsi a condividere lo stesso tetto con Taiki permette alla giovane di conoscere (e scontrarsi, di conseguenza) con una realtà che si trova al di fuori di un campo da pallacanestro. Aprirsi emotivamente, conoscere una persona in maniera più profonda e condividere uno spazio intimo come un’abitazione è ben più difficile di un tiro da tre punti. Chinatsu per questo motivo dovrà mettersi in gioco e affrontare la sfida più complessa di un’adolescente, ovvero l’esplorazione dei rapporti umani e affettivi.

L’intreccio di Blue Box e il suo puntare sulla componente psicologica dei personaggi sono gli elementi che meglio caratterizzano il manga, differenziandolo notevolmente dalle solite storie sportive a cui siamo abituati. Se, infatti, sicuramente la competizione gioca un ruolo fondamentale all’interno della trama, essa sembra comunque di rilevanza secondaria rispetto all’approfondimento notevole delle personalità dei protagonisti del racconto.

A riprova di ciò, a differenza di molti spokon (tra cui verrebbe semplice citare il famoso Blue Lock), l’azione sui campi di gioco in Blue Box svolge la semplice funzione di portare avanti la storia, non rappresentando il teatro principale di tutte le vicende mostrate.

Chinatsu e Taiki 3

Miura decide consapevolmente di puntare su due mondi che poco hanno a che fare tra loro come quelli del badminton e del basket per spostare l’attenzione del lettore dall’oggetto al soggetto, dal setting agli attori, dallo sport agli sportivi o, per meglio dire, agli esseri umani che si celano dietro alla figura degli sportivi.

Blue Box non è la storia delle imprese degli atleti Chinatsu e Taiki, ma è un’opera che parla di due teenager che devono imparare a convivere con la loro stessa adolescenza. Il volersi costantemente migliorare nello sport non è altro che una manifestazione dei caratteri dei due ragazzi, l’una spinta dal desiderio di dimostrare qualcosa a se stessa, l’altro deciso a “meritarsi” l’amore della ragazza che tanto ammira.

Kōji Miura ricorda ai suoi lettori, in maniera nostalgica e sognante, quanto sia bello essere dei ragazzi giovani e pieni di sogni e speranze, ma mostra anche le difficoltà che si possono incontrare nel percorso di crescita affettiva. Le splendide tavole nelle quali i personaggi trasmettono ogni emozione, da gioia a tristezza, da timidezza a sconforto, mostrano l’attento e preciso studio dell’autrice nella rappresentazione dei sentimenti umani, in un periodo della nostra vita nella quale essi si manifestano nella maniera più genuina.

La storia è sentimentale e divertente, ma non risulta mai banale o stucchevole, in quanto è impossibile non immedesimarsi nei personaggi, ritratti in ogni momento della loro giornata, dalla competizione sportiva al momento di relax a casa a leggere fumetti. In questo risiede la potenza di un’opera che ci ammalia per la sua capacità di parlare a ognuno di noi di uno dei momenti più complessi e al tempo stesso più belli delle nostre esistenze.


Uno stile unico


Sorprendente è anche la qualità artistica di Blue Box. Lontano dal tipico stile al quale siamo abituati tra le pagine del WSJ, il tratto di Miura è delicato e rotondo, tanto da aver spinto più di un lettore a definirlo uno stile più simile a quello di un manga shōjo che al classico shōnen.

Hina Blue Box 4

Ciò che stupisce di più, tuttavia, sono i dettagli. Le tavole sono state curate con un’attenzione maniacale in ogni minimo particolare, con poche aree “vuote”, e con un tratto in grado di valorizzare anche le figure più piccole. Più di una volta chi si addentra tra le pagine del manga si soffermerà su un singolo disegno per osservarne ogni minuzia, riuscendo ad ammirare i dettagliati volti dei protagonisti anche quando sono in lontananza.

Il character design è semplice, ma efficace: i personaggi non sono “esagerati” come in altre opere, e non hanno uno stile o un outfit particolarmente ricercato.

Chinatsu, per esempio, viene sempre ritratta – quando non indossa la sua canotta da basket – con dei vestiti oversize o con delle tute comode, a richiamare il carattere di una ragazza che predilige la praticità, anche nell’abbigliamento. Stesso è il destino della sua controparte maschile, che non veste mai in maniera appariscente.

La scelta consapevole di rendere i personaggi di Blue Box “normali” è un altro elemento vincente di un lavoro che vuole parlare al cuore dei suoi fan: caratterizzato da un’eleganza e da una compostezza artistica che raramente si è vista negli ultimi anni, il manga di Miura è un prodotto delicato e intimista, che fa del suo anti-sensazionalismo la sua arma principale.

Kano Star Comics 5

Nota di merito, inoltre, va fatta per la decisione dell’autrice di non sessualizzare i suoi personaggi, e questo non avviene solamente a un livello “estetico”, ma anche narrativamente parlando il racconto non è mai volgare o spinto, mantenendo sempre una dolcezza quasi naif nel suo modo di presentare l’amore.

Inoltre, persino i trope tipici che fanno parte del genere da decenni a questa parte vengonode-costruiti” e presentati in maniera originale e intelligente. Senza fare troppi spoiler, la storia della kohai e migliore amica di Taiki, Hina, potrebbe sembrare, a prima vista, la classica trama utilizzata (o per meglio dire abusata) da innumerevoli lavori simili. Invece, con l’incedere dei capitoli, la ragazza mostra una profondità e una caratterizzazione che raramente si vede in questo tipo di controparti femminili, rendendo la giovane un personaggio interessante e di cui non vediamo l’ora di scoprirne di più.

Il primo volume di Blue Box si conclude con un grande dilemma che promette un interessante cambio di prospettiva nei capitoli successivi, ed è proprio da questo punto che si conclude la nostra recensione di questo, promettente, incipit di Blue Box.

La speranza è che un manga che fa della dualità degli sguardi il suo punto principale, insista su questa componente anche in futuro per mostrarci ogni sfaccettatura dei protagonisti e delle loro vite, per regalarci uno degli spokon (e dei manga, in generale) più sensazionali degli ultimi anni, tra le piccole perle più particolari di una rivista storica come il Weekly Shōnen Jump. Nel frattempo, noi non vediamo l’ora di poter continuare questa opera dolce e delicata, per perderci ancora qualche ora nel bellissimo mondo creato da Kōji Miura.

Chinatsu protagonista basket spokon 7

In chiusura, vi lasciamo alla nostra recensione del manga Kaiju No.8.

#INBREVE

BLUE BOX IN BREVE: UN'OPERA DELICATA E SORPRENDENTE

Blue Box non è uno spokon come altri. Rifiutando categoricamente di mettere lo sport al centro delle vicende narrate, il manga di Kōji Miura decide, con uno stile elegante e raffinato, semplice e non sfarzoso, di regalarci un viaggio nel tempo nella nostra adolescenza, per ricordarci la bellezza e l’unicità di quegli anni fatti di sogni e indecisioni, gioie e paure. La storia di Taiki e Chinatsu è quella di due ragazzi che vogliono affermarsi, ma prima di tutto sono desiderosi di conoscersi meglio come persone. Le vicende che vivranno, sportive e affettive, permetterano loro di crescere prima di tutto come esseri umani, e poi come atleti. Un manga dolce e sognante, consigliato a tutti coloro che hanno voglia di una lettura leggera, ma che sappia colpire al cuore sin dalla prima pagina, per emozionarsi come dei teenager prima della partita più importante della loro vita.

Advertisement

follow us

Trending