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Welcome to Demon School, Iruma-kun!, recensione: demoni fuori di testa

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Iruma kun recensione copertina
La prima stagione della serie anime Welcome to Demon School, Iruma-kun! è disponibile su Crunchyroll Italia.

L’opera Welcome to Demon School, Iruma-kun! è un manga scritto e disegnato da Osamu Nishi, pubblicato sulla rivista di target shōnen Weekly Shōnen Champion della casa editrice Akita Shoten a partire dal 2017.
La prima stagione dell’adattamento anime, prodotta dalla Bandai Namco Pictures, ha debuttato su NHK nel 2019 per un totale di 23 episodi – coprendo i primi cinque tankōbon del manga, fino al capitolo 43 – ed è tutt’ora in corso con la terza stagione, attualmente al diciottesimo episodio.

La serie è disponibile su Crunchyroll Italia, sebbene al momento non esista una versione doppiata in italiano, perciò in alternativa alla fruizione in lingua originale sottotitolata si può scegliere il doppiaggio inglese.

Tuttavia, vale la pena guardare la serie in giapponese per godere della fantastica performance di Ayumu Murase (Iruma), già doppiatore di personaggi iconici come Hinata Shōyō di Haikyū, o Venti in Genshin Impact, e che quest’anno presterà la voce a Cure Wing nella serie Hirogaru Sky! Pretty Cure.

Il cast vanta anche altre voci d’eccezione, quali Daisuke Ono (Kūjō Jōtarō, Erwin Smith), Saori Hayami (Shinobu Kōcho di Demon Slayer, Yor Briar di Spy x family) e Mitsuki Saiga (Henry Legolant di Black clover, Rossiu Adai da Gurren Lagann).


L’avventura inizia a piccoli passi…


La storia ruota intorno al giovane Suzuki Iruma, un ragazzo di 14 anni perennemente sfruttato da due genitori irresponsabili e scansafatiche, che lo costringono a lavorare al loro posto, mettendolo spesso e volentieri in situazioni di estremo pericolo.

Demon school 1Quando viene colpito dall’ennesima disgrazia e la sua anima viene venduta a Sullivan, un potente demone proveniente da una dimensione denominata ‘Altro Mondo’ (魔界, makai), Iruma non ha la minima idea di quello che significherà quell’evento, che rappresenterà un’incredibile svolta nella sua vita.

Da qui in poi Iruma dovrà imparare ad inserirsi nella società dell’Altro Mondo, e per farlo verrà iscritto da Sulllivan nel suo prestigioso istituto per demoni, Babyls, come alunno della ‘Classe dei disadattati’. Il preside avverte però Iruma a prestare la massima attenzione a non rivelare a nessuno la propria natura di essere umano, poiché nemmeno lui sa come potrebbero reagire gli altri demoni di fronte ad una tale rivelazione.

Ma sarà proprio grazie all’influenza di questo nuovo ambiente che Iruma potrà finalmente scoprire il proprio potenziale, e riaccendere nel proprio animo emozioni mai provate prima, per mettersi alla ricerca di un obiettivo da perseguire, in questa nuova avventura, solo ed esclusivamente per se stesso.

Ad affiancare Iruma alla scoperta dell’Altro Mondo troviamo Alice Asmodeus – un giovane ed estremamente dotato demone di buona famiglia – e l’energica Clara, capace di sfoggiare un sorriso a trentadue denti anche quando sta per essere divorata da una pianta carnivora.

Iruma Kun 3A rendere la vita scolastica di Iruma più frenetica faranno il loro ingresso Ameri Azazel, l’affascinante e carismatica presidentessa del Consiglio studentesco, protettrice di Babyls ed amante del manga shōjoRicordi del primo amore’ e il severissimo professor Kalego, ostile a Sullivan a causa del suo costante atteggiamento spensierato. Anche Opera, il maggiordomo di Sullivan, si rivelerà fondamentale per la crescita di Iruma.

La prima stagione di Welcome to Demon School, Iruma-kun! di certo non si distingue in quanto a originalità. Sin dai primi minuti del primo episodio ci vengono presentati i tropi tipici di una storia dal classico sapore shōnen: un protagonista estraniato dalla società che viene catapultato in un mondo che non conosce, dove intraprenderà un percorso di crescita personale che lo spingerà a divenire più forte, grazie anche ai legami con i suoi amici.

Iruma rientra pienamente nei canoni dei protagonisti di questo genere di narrativa: è ottimista, estremamente gentile, ha un appetito insaziabile, dotato di capacità fuori dal comune e un carisma che attrae naturalmente le persone attorno a lui.

Queste caratteristiche, sebbene la maggior parte delle volte vengano usate per creare situazioni comiche o assurde, servono in realtà per darci una visione più approfondita del modo di pensare e di agire di Iruma, attribuendogli una maggiore tridimensionalità: sfruttato per tutta la sua vita dalle persone intorno a lui – dai suoi genitori, ai suoi compagni di scuola, ai suoi tanti datori di lavoro, ha finito per sviluppare una patologica incapacità di rifiutare qualsiasi richiesta gli venga presentata, anche quelle che lo possono mettere in estremo pericolo.

Ecco, quindi, che le sue migliori qualità fanno emergere un lato decisamente più tragico del suo personaggio: la sua gentilezza e accondiscendenza si trasformano nell’impossibilità di esprimere la propria opinione o i propri desideri, ormai repressi o inesistenti, il suo appetito deriva dai lunghi periodi di assenza di cibo patiti, e il suo ottimismo rappresenta la sua voglia di vivere, (o meglio, di sopravvivere) dopo tutte le orribili esperienze maturate.

Non bisogna quindi fraintendere la banalità, se così la vogliamo definire, della premessa della storia, come segnale di un prodotto scadente o scritto male: cliché come il sistema magico, basato sull’unicità dell’abilità a seconda del personaggio (che rimanda molto ai quirk di My Hero Academia), evidenzia lo studio di Nishi della demonologia cristiana e rielaborata per la sua opera.

Demon School 4

Il cognome di Clara, per esempio, ovvero Valac, è un riferimento all’omonimo demone, descritto nel grimoire gotico come -“La piccola chiave di Salomone”- come una creatura dall’aspetto angelico in grado di trovare tesori, la cui cavalcatura preferita è un drago a due teste; i tratti caratteristici di questo demone sono fortemente incarnati da Clara, che è sicuramente la più innocente tra tutti i compagni di classe, e la sua abilità le permette di tirare fuori dalle tasche qualunque cosa voglia. Inoltre, le sue ciabatte, che lei ha nominato Connor e Murf, hanno proprio la forma di un drago.

Procedendo con la visione del prodotto, si deve quindi riconoscere l’originalità del lavoro di Nishi e che non si tratti di semplice emulazione di altri manga in cui è presente un sistema magico simile al suo.


…fra alti e bassi


Dal punto di vista del comparto tecnico, l’animazione rientra negli standard a cui siamo abituati, tranne nei momenti più salienti, dove diventa molto più fluida, rendendo gli avvenimenti narrati decisamente più d’impatto. Gli sfondi sono ricchi di colori vivaci e sgargianti, in netto contrasto con i flashback freddi e desaturati della Terra, a sottolineare la vivacità che l’esistenza di Iruma ha preso dopo il suo arrivo nell’Altro Mondo.

Iruma Kun 5Il comparto musicale, se ascoltato separatamente, è molto godibile, ma purtroppo si fa notare poco nel corso degli episodi – fatta giusto eccezione per la OST – “Suzuki Iruma–, che con il ritmo incalzante contribuisce ad accrescere l’hype di quella che viene considerata la scena clou della prima stagione.

Menzione speciale per la sigla di apertura “Magical Labyrinth“, eseguita dal gruppo musicale DA PUMP, che è un vero e proprio tormentone (nel senso più lusinghiero del termine), impossibile da togliersi dalla testa, e per quella di chiusura, “Devikyū“, interpretata dalla cantante Yū Serizawa.

I difetti di questa prima stagione sono principalmente racchiusi nella scarsa caratterizzazione dei personaggi secondari, i quali risultano macchiettistici e stereotipati, poiché si è scelto di dare la priorità alla lore dell’Altro Mondo. Di conseguenza, gli episodi che compongo la prima metà di questa stagione risultano piuttosto fini a loro stessi, prima di lanciarsi nel primo vero arco narrativo, che si porta avanti fino al ventitreesimo episodio.

La scelta di concentrarsi in primis su come funziona l’Altro Mondo ha il pregio di permettere allo spettatore di esplorarlo ed imparare a conoscerlo ed apprezzarlo assieme ad Iruma.

Sin dall’apertura del primo episodio, infatti, la voce narrante e i diversi personaggi inducono lo spettatore a porsi delle domande a cui si troverà risposta solo molto più in là nella storia, stimolandone così la curiosità e spingendolo a desiderare di saperne di più.

Recensione anime Bandai Namco 6Come afferma lo stesso Opera: “(Signor Sullivan) Avrebbe potuto adottare un qualsiasi demone, perché scegliere proprio un essere umano?”. Domanda a cui Sullivan enigmaticamente risponde: “Nulla, in realtà […] un giorno capirai, Opera”.

L’unico fattore controproducente di questa scelta narrativa è che le spiegazioni a volte risultano presentate allo spettatore troppo in fretta, che ha appena il tempo di assimilare le informazioni ricevute prima che la trama riparta.

Il punto forte della serie è sicuramente la comicità, le cui tempistiche sono praticamente perfette. Grazie all’effetto inaspettato e soprattutto alle reazioni esagerate dei personaggi, viene data vita a situazioni a dir poco assurde, di fronte alle quali è impossibile restare seri.

In conclusione, Welcome to Demon School Iruma-kun è sicuramente un prodotto che non ha la pretesa di essere preso troppo sul serio, ma che sa sfruttare al meglio i propri punti deboli per raccontare una storia al tempo stesso interessante ed in grado di intrattenere la propria audience, senza annoiarla mai.

Demom School recensione 7

Si spera quindi che la Bandai Namco pictures continui ad avere fiducia nelle potenzialità del manga di Nishi, mentre restiamo in attesa di una conferma per la produzione di una quarta stagione.

In chiusura, vi lasciamo alla nostra recensione del nuovo fenomeno manga dello Shōnen Jump Blue Box.

#INBREVE
3.5

WELCOME TO DEMON SCHOOL, IRUMA-KUN! STAGIONE 1 RECENSIONE: UN BUON INIZIO, MA...

La prima stagione di Welcome to Demon School, Iruma-kun! dimostra come non sia necessario avere una trama esageratamente complicata per narrare una storia interessante e coinvolgente. Il merito di questa formula vincente va alla presenza di un protagonista e di personaggi comprimari facili da amare, ma soprattutto alla comicità, vero punto forte della serie. I personaggi secondari sono purtroppo oscurati dall’urgenza narrativa di esplorare il mondo che circonda Iruma, ma confidiamo che Nishi e Bandai Namco sapranno continuare a sorprendere l’audience.

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