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Don’t Toy with Me, Miss Nagatoro 2nd Attack, la recensione: l’amore è nell’aria

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I nuovi episodi dell’anime basato sul manga di Nanashi esprimono uno sguardo più introspettivo sui protagonisti, pur senza tradirne l’immancabile umorismo.

Don’t Toy with Me, Miss Nagatoro 2nd Attack è la seconda stagione dell’anime basato sul manga Non tormentarmi, Nagatoro! di Nanashi (artista conosciuto anche come 774). Diretta da Shinji Ushiro e prodotta da OLM, la serie ha visto la propria distribuzione sulla piattaforma Crunchyroll dal 7 gennaio al 18 marzo 2023, per un totale di dodici episodi.

Rispetto alle puntate precedenti, riscontriamo un’atmosfera decisamente più romantica, la quale, unita alla trasformazione psicologica (e a tratti fisica) intrapresa dei due protagonisti, rinnova l’interesse per la storia pur senza tradirne lo spirito più autentico. Non per questo l’anime è esente da difetti, certo – basti pensare all’inizio sottotono, o alla mancanza di ostacoli rilevanti, – ma in generale mantiene elevata la già altissima asticella della qualità; in tal senso concorrono le animazioni OLM, perfette per esprimere la carica umoristica di Senpai, Nagatoro, Gamo-chan e gli altri personaggi scaturiti dall’immaginario Nanashi.

Cosa accade dopo i rocamboleschi eventi del Festival Culturale? Per scoprirlo, ecco la recensione (rigorosamente senza spoiler) su uno degli anime più stimolanti dello scenario contemporaneo.


Meno sessualità, più romanticismo


Insistere su scherzi di cattivo gusto e implicazioni a sfondo sessuale sarebbe risultato monotono, perciò la serie vira sapientemente verso un’atmosfera romantica, se non addirittura intimistica. Il passaggio è tuttavia sfumato, mantenendo la verosimiglianza a cui la storia (per quanto “sopra le righe”) ci ha da sempre abituato: di conseguenza, gli equivoci, gli scherzi di Nagatoro e gli impacci di Senpai vengono non soltanto mantenuti, ma, anzi, inseriti in un quadro più serioso che ne potenzia di riflesso la componente umoristica.

Ne deriva un contesto romantico, intimo, caratterizzato da una pacatezza mista a riflessività che riesce a esprimersi nonostante la frenetica attivazione psicologica dei due protagonisti. Gli imbarazzanti contatti fisici hanno ora una sfumatura erotica minore, così da lasciar spazio ai sentimenti; al contempo, i doppi sensi spiccatamente sessuali – e Don’t Toy with Me, Miss Nagatoro ci ha dimostrato fin dall’inizio quanto sia spinto in tal senso – diventano allegorici a tal punto da raggiungere il dominio dell’astrattezza. In un’unica frase, il passaggio tra prima e seconda stagione è il seguente: dall’impaccio fisico all’impaccio emotivo, in linea con la crescente vicinanza tra i due protagonisti.

Concorrono in tal senso perfino le componenti spazio-temporali e atmosferiche: in primo luogo, i siparietti si svolgono nell’ambiente domestico (personale e altrui), in stanze solitarie e in scenari dal grandissimo impatto emotivo; in secondo luogo, il periodo invernale (con tutte le feste, tradizioni e opportunità per esprimere la cultura giapponese che ne derivano) giustifica la maggior attenzione dedicata al mondo interiore a scapito dell’esteriorità. E quale desiderio migliore per Natale e Capodanno, se non quello di scaldarsi – o, meglio ancora, riscaldarsi a vicenda? L’intento si intensifica giorno dopo giorno, considerando come il freddo suggerisca, tra i molti simbolismi, la necessità di evitare il “raffreddamento” emotivo attraverso un’immediata, decisa dichiarazione di intenti da parte di entrambi i protagonisti.

Don’t Toy with Me Miss Nagatoro 2nd Attack

Ed è proprio attraverso questa inedita veste “invernale” che gli appassionati dell’arte di Rumiko Takahashi (autrice di Lamù, Ranma ½ e Inuyasha) non faticheranno nel notare una valanga di riferimenti a Maison Ikkoku, conosciuto anche col nome di Cara dolce Kyoko in Italia; il tutto fino a raggiungere il vero e proprio omaggio nell’episodio 06×02, Avrai fortuna quest’anno, Senpai? In effetti, tra regali, visite al tempio e propositi per l’anno nuovo, non esiste periodo migliore dell’anno per esprimere intimità nei confronti dell’altro… o qualcun altro, a essere più specifici.

Il passaggio dalla focosa esplosione della prima stagione alla soffice intimità della seconda ha addirittura il suo risvolto visivo: le calze di Nagatoro, perfette per esprimere la minor carica sessuale dei nuovi dodici episodi e, al contempo, la consapevolezza che l’interesse reciproco non si basi sull’attrazione fisica – non soltanto, almeno. «Ti vergogni, vero?» diceva Nagatoro nell’episodio 01×01 di fronte al proprio ritratto. «A disegnare le cosce di una ragazza…» Ebbene, a distanza di ventiquattro puntate… non possiamo non realizzare quanto le cose siano cambiate.

Don’t Toy with Me Miss Nagatoro 2nd Attack

L’elemento delle calze verrà approfondito anche nella prossima sezione della recensione, dedicata alla trasformazione (o, meglio ancora, ibridazione) da parte dei due protagonisti.


Un’ibridazione interiore ed esteriore


La consapevolezza del legame sempre più intimo, unita alle oggettive basse temperature del periodo invernale (con tutto il maggior tempo trascorso in casa che ne deriva), spinge i due protagonisti a stare da soli con se stessi – emotivamente e fisicamente; perciò non sorprende affatto che sfruttino l’arco narrativo rappresentato da Don’t Toy with Me, Miss Nagatoro 2nd Attack per attuare una radicale, profonda trasformazione. Eppure, sarebbe più opportuno parlare di ibridazione: se da un lato, infatti, Senpai acquisisce caratteristiche di Nagatoro, dall’altro Nagatoro prende quelle di Senpai.

In particolare, il ragazzo adotta un comportamento sempre più intraprendente, sulla scia della necessità di chiudere i giochi – a proposito di Don’t Toy with me! – di cui parlavamo nella prima sezione; e questa intraprendenza si esplica non soltanto nel rapporto con Nagatoro, ma anche in nuove attività che, lontane anni luce dal suo carattere, gli consentono di scoprire lati nascosti e inesplorati di se stesso. D’altronde la compagna ha dimostrato più di una volta la sua capacità di buttarsi a capofitto in nuove occasioni, ed ecco spiegata la direzione verso cui Naoto sceglie di rivolgersi.

Don’t Toy with Me Miss Nagatoro 2nd Attack

Egli arriverà addirittura a mettersi in discussione, avvalorando più o meno indirettamente la visione di Nagatoro: è il caso, ad esempio, di quando prova noia nel rimanere a casa, o ammette di essere stato inquietante dopo un sogno – che la sfilza di «kimo, kimo, kimo» da parte della ragazza abbia avuto il suo effetto? Il tutto è riassumibile in una frase da lui pronunciata nell’episodio 02×08: «Quest’anno volevo… migliorare un po’, tutto qui». E lo stesso hanno fatto Nanashi e il team produttivo dell’anime OLM, considerando la qualità dei nuovi episodi.

Da parte sua, Nagatoro è decisamente meno bulla nei confronti del povero Senpai: la ragazza a cui assistiamo in questa seconda stagione, infatti, è più pacata, seria e, perché no, malinconica di quella di un tempo – soprattutto considerando la backstory, così efficace nel rafforzare le tematiche introdotte, – al punto che qualcuno potrebbe scorgere la stessa timidezza della sua “vittima” preferita. In definitiva, la dinamica è riassumibile in questo modo: quando il ragazzo mostra il proprio fianco, lei decide di non colpirlo. Innumerevoli volte Hachioji pronuncia qualcosa aspettandosi una determinata (e sfrontata) risposta da parte di Nagatoro, ma quest’ultima manifesta invece una reazione del tutto inaspettata. E quale modo migliore per esprimere il cambiamento, se non attraverso un effetto differente alla medesima causa? La stessa prevedibilità tra domanda e risposta suggerisce un maggior allineamento tra i due personaggi, con Hayase che lascia finalmente spazio ai propri sentimenti.

Don’t Toy with Me Miss Nagatoro 2nd Attack

In tal senso agiscono anche i momenti in cui la vediamo triste o malata, ossia priva (almeno momentaneamente!) della linfa vitale ormai divenuta emblematica. Per non parlare delle autentiche metamorfosi: a partire dallo sketch dell’episodio 02×05, la ragazza assume occasionalmente un aspetto grottesco che, pur rinnovando l’umorismo della serie, riesce ad adattarlo al mutato contesto.

Più in generale, entrambi i protagonisti si preoccupano nei confronti dell’altro. Frasi come «Stai bene?» o «Come va?» sono davvero ricorrenti in questa seconda stagione, a significare come un legame degno di questo nome si basi non soltanto sul divertimento effimero e immediato, ma anche sulla premura reciproca – soprattutto alla luce della visione più disincantata della vita, oggetto della prossima sezione.

Inoltre, così come le calze simboleggiano la minor carica sessuale, anche l’ibridazione trova i suoi risvolti visivi: oltre, appunto, alle “pudica” copertura della ragazza, abbiamo un restyling da parte del ragazzo e due abbigliamenti “incrociati” che vengono diluiti tra la storia principale e l’ending di Mikako Komatsu My Sadistic Adolescence, al fine di fissare efficacemente la dinamica nella cognizione dello spettatore.

Ma a evolvere non sono soltanto i due protagonisti: riscontriamo un altrettanto cambiamento da parte delle amiche di Nagatoro – soprattutto Gamo-chan e Yoshi, – e della Presidentessa del Club d’Arte Sunomiya, a cui si aggiunge un nuovo, misterioso personaggio legato alla sua figura autoritaria… Quali sorprese ci riserverà in futuro, considerando la sua vicinanza nei confronti di Senpai?


Che fatica!


Paradossalmente, alla maggior staticità degli eventi narrati fa da contrappunto un gran numero di situazioni faticose: è il caso della tematica sportiva (così centrale in questa nuova stagione), dell’ardore manifestato dai due protagonisti nei rispettivi hobby e, ancora una volta, dell’ibridazione soggiacente – ossia Senpai e Nagatoro impegnati in attività lontane dal loro carattere. Ne derivano sconfitte altrettanto frequenti, al punto che la gioiosa vittoria durante il Festival Culturale sembra ormai un lontano ricordo.

Questa atmosfera di “perdita” ha due funzioni principali: in primo luogo, dimostrare come il passaggio dall’intrattenimento al romanticismo porti con sé un rincaro del conflitto interno; in secondo luogo, come Hayase e Naoto, ormai maturi, costituiscano un’accoppiata pronta a fronteggiare le insidie della vita quotidiana e a rimediare in caso di sconfitta, senza sentire il bisogno di rinfacciare gli sbagli al perdente – soprattutto da parte di Nagatoro. Ancora una volta, a testimoniare il passaggio sono le reazioni inaspettate: basti pensare alle quelle manifestate durante le partite ai videogiochi o gli scontri sportivi (tanto per il concorrente quanto per il tifoso).

Che la fatica riguardi perfino il comparto produttivo della serie? Da un lato, gli episodi stessi si allineano al crescente sfiancamento fino a diventare frenetici, serrati, con un numero di siparietti ben maggiore; dall’altro, frasi come «In questo periodo non sono in vena», «Ultimamente stai battendo la fiacca» e soprattutto «Si è appena concluso il festival culturale ed è stato un evento enorme, sarai stremato», ci suggeriscono che probabilmente Nanashi ha provato uno stato d’animo non troppo distante da quello delle sue “creature” animate. Ciò vale soprattutto per i primi episodi, che qualcuno potrebbe definire sottotono .

Ed è proprio in tal senso che l’anime, forse, avrebbe potuto dare di più: aumentare la portata degli ostacoli. Ormai è chiaro che Senpai e Nagatoro si amino, perciò allo spettatore non resta che aspettare una presa di coraggio da parte loro. Ben più efficace sarebbe stato inserire contrapposizioni esterne – come triangolazioni, disapprovazioni della famiglia, allontanamenti o altri fattori tipici degli shojo – che avrebbero aumentato a dismisura il conflitto interno.

Tuttavia, forse la seconda stagione costituisce nientemeno che una pausa, il tentativo di mostrare l’atmosfera idilliaca in cui agiscono due protagonisti prima che una complicazione catturi non soltanto l’interesse dello spettatore, ma generi anche, di riflesso, un enorme contrasto con lo stato d’animo precedente. Probabilmente una dinamica del genere si verificherà nei prossimi episodi: da parte nostra, non vediamo l’ora di assistere a tutte le formative (e spassose) disavventure che intraprenderanno Hayase e Naoto in futuro!

In chiusura, vi lasciamo la nostra recensione di Skip e Loaferrecensione di My Love Story with Yamada-kun at lv999.

4

Summary

Don’t Toy with Me, Miss Nagatoro 2nd Attack ha un’atmosfera decisamente più romantica rispetto agli episodi precedenti, soprattutto considerando la minor carica sessuale, le ambientazioni domestiche e il clima invernale. I due protagonisti finiscono con l’ibridarsi tra loro (da un punto di vista mentale e fisico), mentre la sensazione di “perdita”, soprattutto nelle attività sportive, prefigura ostacoli più duri a cui ci auguriamo di assistere nei prossimi episodi.

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