Connettiti con noi

Anime

Recensione Cyberpunk edgerunners: la mia eredità

Pubblicato

il

Cyberpunk edgerunners

La serie Cyberpunk edgerunners è disponibile su Netflix

Cyberpunk edgerunners è una serie del 2022 prodotta da CD Projekt in collaborazione con lo Studio Trigger. L’anime si ispira al famoso videogioco Cyberpunk 2077, diretto sequel del gioco Cyberpunk 2020 – nato nel 1988 per mano di Mike Pondsmith.

La serie è stata ufficialmente rilasciata il 13 settembre 2022 sulla piattaforma di streaming Netflix, e conta un totale di 10 episodi.


Heart of steel


David ragiona sul futuroNight City, anno 2076. David Martinez, diciassettenne scapestrato ma sveglio, vive nei bassifondi della fatiscente città assieme alla madre Gloria. Per volere di quest’ultima, e tramite suoi ingenti sacrifici, David frequenta la prestigiosa accademia Arasaka, dove vengono formate le menti dei futuri membri dell’élite della società.

Il ragazzo però non si sente per nulla affine a quel mondo. Ciò è dovuto sia al totale disinteresse per il proprio futuro, sia a causa degli insopportabili compagni di classe. Questi infatti non fanno altro che ricordargli le sue umili origini, e quanto sia quindi inferiore rispetto a loro. È quindi solo per amore della madre che David tollera tutte queste umiliazioni.

Un giorno, durante un viaggio in auto, David e sua madre rimangono coinvolti nell’assalto a un’auto blindata da parte di un gruppo di edgerunners, rimanendo entrambi feriti nello scontro.

David se la cava con qualche graffio, ma la povera Gloria purtroppo muore a causa delle complicazioni riportate.
A seguito di quest’incidente, David, rimasto solo, si ritrova a dover fare i conti con la crudeltà della società che lo circonda. La situazione cambia radicalmente dopo l’incontro con la bellissima Lucy, una edgerunner dal passato misterioso. Grazie a lei, David verrà a conoscenza di un importante segreto della madre, e deciderà di divenire un cyberpunk, prendendo in mano il proprio destino.

Da questo momento in poi, la serie segue il percorso di crescita del personaggio. Con l’esperienza in prima persona del mondo spietato degli edgerunners, perde definitivamente la propria innocenza. E così, da semplice ragazzo desideroso di riscatto, col tempo, David diviene un leader forte e rispettato.

Infatti non si unisce alla banda di Maine solo per denaro, ma anche perché desidera appartenere ad un gruppo, avere un punto di riferimento. E in mezzo a quei reietti trova una nuova famiglia. Ma la felicità non è destinata a durare, specie in una città ostile e crudele come Night City. E quando una nuova tragedia colpisce il povero David, il ragazzo si fa nuovamente carico del sogno di un altro.

Questo atteggiamento ci dà modo di comprendere pienamente la psicologia di questo personaggio. Come già affermato, ad inizio serie David non nutre alcun interesse nel frequentare l’Accademia Arasaka, né aspira ad una posizione ai vertici della compagnia. Perché allora non ha mollato tutto e non ha cercato un lavoro, come era sua intenzione fare inizialmente?

Perché ciò avrebbe significato rendere vani i sacrifici della madre. E lo stesso principio vale quando assume il ruolo di leader della banda dopo la dipartita di Maine. Questa è la vera essenza di David. Nonostante le apparenze, è una persona profondamente altruista, e per questo tende a farsi carico delle speranze, dei sogni, e della volontà delle persone a lui care.
L’altruismo è sia il più grande pregio che il più grande difetto di David. Vivendo esclusivamente per gli altri, si dimentica quanto sia importante vivere prima di tutto per se stessi.

Ma forse il motivo per cui David è così attaccato a questo ideale non è la mancanza di obiettivi propri. Piuttosto, è il desiderio di mantenere viva la loro memoria. È l’eredità che lasciamo al prossimo che testimonia il nostro passaggio sulla Terra. Non è un caso che il motto di Maine, che si pone come mentore e figura paterna per il ragazzo, sia: “Qui a Night City non ha importanza come hai vissuto, ma come sei morto”.

recensione cyberpunk edgerunnersAccanto a David abbiamo Lucy, la misteriosa hacker, che sviluppa quasi subito un fortissimo legame affettivo con David. A dimostrazione di ciò, durante il loro primo incontro gli rivela il proprio sogno, di cui sono all’oscuro persino i suoi compagni.

Lucy sogna di andare sulla luna (sogno atavico dell’umanità, metafora di un obiettivo apparentemente impossibile e pericoloso) ed abbandonare per sempre Night City, che la soffoca.

Sotto questo punto di vista, Lucy è la perfetta antitesi di David. Come quest’ultimo, anche lei in passato ha dovuto vivere prigioniera del sogno di altri. Ma contrariamente al protagonista, la ragazza ha imparato a distaccarsi da questa visione e vivere per se stessa.

La ragazza infatti rimprovera David per il suo atteggiamento autodistruttivo: “Perché dovresti vivere il sogno di qualcun altro?”. Non per niente la prima cosa che gli chiede quando iniziano a frequentarsi è di restare in vita. Ma indirettamente anche lei resterà influenzata dall’altruismo del ragazzo, arrivando a mettere in gioco la propria vita per l’amato. E saranno questi suoi sentimenti a rappresentare la luce della speranza di David nel suo momento più oscuro.

Per quanto riguarda i membri della banda di edgerunners, fra i membri più di spicco abbiamo sicuramente Maine e Rebecca.recensione cyberpunk edgerunners
Come già detto in precedenza, il primo si pone come mentore di David. Però, col tempo, sviluppa un legame quasi paterno nei suoi confronti, sostenendolo e proteggendolo. Invece, Rebecca è sicuramente la mina vagante del gruppo, ma al contempo il membro più equilibrato. Infatti sembra una dei pochi ad essere perfettamente in pace con se stessa, soddisfatta della propria vita. A parte Lucy, sembra essere l’unica a comprendere cosa passa per la testa di David. È più che evidente che nutra dei sentimenti nei suoi confronti, ma che preferisca non esplicitarli e vegliare da lontano su di lui. La sua dolcezza, unità alla sua irresistibile follia, la rendono sicuramente il personaggio più amato della serie.


Le mille luci di Night City


Da qui Night City sembra una prigione di luce

Questa è la descrizione di Lucy verso la città che non dorme mai. Una metafora più che giustificata considerato il microcosmo della gigantesca metropoli. Night City è una città distopica caratterizzata da enormi grattacieli e luci sfolgoranti che abbagliano lo spettatore, nascondendone il lato marcio. La società è suddivisa in due grandi categorie: i poveri, che tirano avanti come possono, e i ricchi sfondati. Questi ultimi sono principalmente esponenti delle grandi corporazioni come la Arasaka o la Militech, in perenne guerra fra di loro per il controllo del mercato.

Per sopravvivere, i più indigenti sono costretti ad entrare nel mondo dell’illegalità per poter guadagnare abbastanza da poter sostenere gli altissimi costi di vita. Vitto, alloggio, spese mediche, impianti tecnologici, ecc…nulla è regalato. Si crea così un circolo vizioso in cui le persone si spingono sempre più in là, fino a quando non vengono sopraffatti da loro stessi e perdono ogni traccia di umanità. La città è la perfetta incarnazione del futuro distopico dominato dalla tecnologia e dall’indifferenza più totale. A Night City la vita del singolo non ha alcun valore.

Un perfetto esempio di questo pensiero è rappresentato dalle azioni di una delle tante corporazioni della città, la Trauma corp. Essa costituisce il corpo medico di Night City, ma i suoi membri sono ben lungi dall’essere dei medici esemplari. Infatti, invece di aiutare le persone in difficoltà, il loro operato si limita a dare priorità a coloro che possiedono un’assicurazione sanitaria.

La scena dell’incidente di David è un crescendo angosciante di voci fuoricampo che assillano sia lui che lo spettatore. Il preside, il locatore, imedici di terzo grado, tutti, come sciacalli, si accaniscono sul povero ragazzo con la loro costante richiesta di denaro, fino a portare David a prendere una decisione difficile.

Una delle conseguenze peggiori del costante cinismo di questa società è la presenza degli individui affetti da cyberpsicosi. In parole povere, si tratta della perdita della lucidità mentale causata da un sovraccarico di ampliamenti cibernetici al corpo. Chiunque possieda un corpo tecnologicamente modificato può esserne affetto.

Però, non bisogna erroneamente pensare che la cyberpsicosi venga innescata da semplici innesti cibernetici. Molti altri fattori entrano in gioco. Secondo il canone videoludico, di solito è più facile che si venga affetti dalla malattia quando si è mentalmente instabili o assolutamente apatici. Anche situazioni di forte stress possono indurre a perdere il proprio contatto con la realtà che, nella maggior parte dei casi, si traduce in un forte stato di violenza incontrollata.
Esistono comunque rari casi in cui il soggetto in stato di cyberpsicosi non solo non risente degli effetti della malattia, ma addirittura mantiene un perfetto controllo di sé.

È quanto accade con i membri della Max-tac, il corpo militare specializzato nella cattura o molto più frequentemente eliminazione di un soggetto affetto da cyberpsicosi.


Estetica travolgente


Cyberpunk edgerunners è un incredibile esempio di adattamento videoludico, che riesce a creare una propria identità rispettando l’opera principale. Nonostante gli eventi dell’anime siano slegati dalla trama principale del videogioco, la serie è ricca di riferimenti al mondo di Cyberpunk.

L’anime è prodotto dallo Studio Trigger, studio già noto per serie come Kill la Kill, Little witch academia, Darling in the Franxx e Promare. Marchio di fabbrica di questo studio è sicuramente l’animazione. Qualità che si riscontra non solo nelle scene d’azione, ma che riesce ad essere costantemente comunicativa anche nei momenti di calma.

La prima puntata si apre con un violento scontro a fuoco fra un cyborg affetto da cyberpsicosi e i membri della Max-tac, che finisce in una strage. Questo scontro, oltre ad essere assolutamente incredibile dal punto di vista visivo, con la sua crudezza avverte immediatamente lo spettatore del tono che percorrerà tutta la serie.

Un altro esempio significativo lo troviamo, per esempio, nell’episodio 5. Per un momento la regia si concentra su un nastro con impresso il numero 32, con David in primo piano. Nella simbologia, il numero 32 rappresenta il cambiamento, la mutevolezza e l’esplorazione a livello sia fisico che mentale. Ciò rispecchia perfettamente il protagonista, il quale decidendo di usufruire dell’impianto Sandevistan, si è messo in moto per cambiare il proprio destino.

I punti negativi della serie risiedono principalmente nella fretta con cui procedono gli eventi, anche quelli molto importanti. Difetto che va a discapito dei personaggi, a cui viene portato via un bel po’ di prezioso screentime. È evidente che la ragione di questa fretta vada ricercata nella lunghezza della serie, troppo breve per dare un arco narrativo soddisfacente a tutti i personaggi principali. E se è vero che figure come Rebecca o Kiwi non risentono di questa fretta, è altrettanto vero che Maine avrebbe giovato di qualche scena in più.

Un altro difetto marginale è la totale assenza di spiegazioni riguardanti la lore del gioco. Spesso in scena appaiono o vengono menzionate figure come i ‘fixer’ o gli ‘Scavengers’, senza che però venga esplicitato chi siano o cosa facciano di preciso. Sebbene ciò non basti a rovinare la visione della serie, lo spettatore che non conosce Cyberpunk 2077 o in generale la sua lore, è comunque portato a domandarsi se non gli manchi il contesto per comprendere appieno quanto sta accadendo sullo schermo.

Per quanto riguarda il comparto musicale, la serie vanta una colonna sonora incredibile. La canzone simbolo è senza dubbio ‘I really want to stay at you house’, cantata da Rosa Walton, che rappresenta l’amore fra Lucy e David. Anche l’opening ‘This fire’ è perfettamente azzeccata. Una menzione d’onore va fatta anche per l’ending theme ‘Let you down’, interpretata da Dawid Podsiadło, a cui è dedicato un originale AMV. In questi quattro minuti e mezzo di canzone ci viene introdotta la storia di un personaggio originale, Sasha, ex membro della banda di Maine.

recensione cyberpunk edgerunners

In chiusura, vi lasciamo al nostro approfondimento di Code geass: Lelouch of the rebellion, e alla nostra recensione di  Chainsaw man.

#INBREVE
4.5

CYBERPUNK EDGERUNNERS IN BREVE: A VOI, DA ME

Cyberpunk edgerunners è l’ennesimo capolavoro visivo offertoci dal rinomato Studio Trigger, riuscendo ad amalgamare adattamento videoludico e originalità, e portando sul piccolo schermo una serie incredibile e indimenticabile.
Nonostante l’assenza di approfondimento della lore del gioco su cui la serie è basata, questi 10 episodi vi terranno incollati allo schermo fino alla fine.
Restiamo in attesa di scoprire quale sarà la prossima perla che ci offrirà Studio Trigger.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Advertisement

follow us

Trending