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Demon Slayer – Verso il Villaggio dei Forgiatori di Katana, recensione sul film in sala dal 2 marzo

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Demon Slayer Villaggio Forgiatori copertina
La nuova parte presentata da Crunchyroll e Sony trova nel mezzo cinematografico la sua massima manifestazione, soprattutto nella prima parte.

Il film Demon Slayer – Verso il Villaggio dei Forgiatori di Katana è al cinema dal 2 marzo 2023 in lingua originale sottotitolata, e rimarrà in cento sale italiane per pochi giorni.

Presentata da Crunchyroll e Sony Pictures, con la distribuzione di Warner Bros. Entertainment, la nuova parte dell’adattamento del manga di Koyoharu Gotōge sfrutta il mezzo cinematografico per esprimere al meglio le proprie potenzialità, soprattutto considerando la “fortunata” riproposizione degli episodi appariscenti Non mi arrenderò mai e Se anche mi reincarnassi diverse volte. Altrettanto efficace è la scelta di mantenere i sottotitoli classici, in rilievo nella parte inferiore dello schermo.

Il film può essere diviso in due parti – o meglio, due parti che sono a loro volta divise a metà: la prima vede le ultime due puntate trasmesse sulla piattaforma, mentre la seconda l’anteprima del primo episodio della terza stagione, la quale, mostrando prima il gruppo di Muzan Kibutsuji e le Lune Crescenti, poi quello di Kamado Tanjiro, Nezuko e degli altri ammazzademoni, risulta altrettanto scissa.

Il nuovo episodio debutterà su Crunchyroll poco più di un mese dopo, il 9 aprile 2023. Molti fan della saga stanno pensando di aspettare e risparmiare i soldi del biglietto, ma non può esserci scelta più sbagliata: Demon Slayer – Verso il Villaggio dei Forgiatori di Katana è sì un’ottimo spettacolo, ma anche (e soprattutto) un’esperienza perfettamente in linea con le immagini e l’impianto sonoro dello schermo cinematografico. Senza contare l’incertezza di poter assistere ad altri eventi del genere. Insomma, il consiglio spassionato della redazione è questo: non perdetevelo!


Struttura del film


Come dicevamo, il film Demon Slayer – Verso il Villaggio dei Forgiatori di Katana è composto da due sezioni principali: gli ultimi episodi della seconda stagione e il primo della terza.

Uzui contro Gyutaro

Le parti-episodi Non mi arrenderò mai e Se anche mi reincarnassi diverse volte vedono Tanjiro, Nezuko, Zen’itsu, Inosuke e il Pilastro del Suono Tengen Uzui scontrarsi contro la Luna Crescente Gyotaro e sua sorella Daki, in una battaglia i cui dettagli visivi e sonori vengono enfatizzati dallo schermo cinematografico; inoltre, le tematiche dell’arco narrativo in questione – basti pensare alla forte componente action, oppure al triste epilogo dei due antagonisti, – hanno un percorso speculare a quello dei prodotti autoconclusivi, o perlomeno prettamente filmici; e un conflitto interno così alto non può che creare un netto (ma benefico) contrasto con l’atmosfera più rilassata della seconda parte.

Qualcuno potrebbe obiettare che andare al cinema a spendere soldi per un prodotto in parte già visto non ha alcun senso, o addirittura che Crunchyroll, Sony e Warner Bross, con questa nuova mossa di marketing, abbiano cercato soltanto di svuotare ulteriormente le tasche degli appassionati: beh, niente di più sbagliato.

Gyutaro Kimetsu No Yaiba

Assistere ai primi due episodi Demon Slayer nel formato esclusivo è un’esperienza unica, senza contare le vere e proprie chicche disseminate qua e là. Qualche esempio? Un espediente meta-narrativo dell’undicesimo episodio della seconda stagione, rileggibile in un’ottica differente nella proiezione cinematografica – i più scaltri potevano prevederlo, – oppure, banalmente, la possibilità di assistere ancora una volta a quei pochi secondi diventati virali su YouTube: Suma, una delle tre mogli di Tengen Uzui, che pronuncia “el gato” mentre ringrazia gli ammazzademoni. Insomma, come potete perdervi un’occasione del genere?

Il film prosegue poi con l’anteprima del primo episodio della terza stagione, i cui eventi riprendono dai secondi immediatamente successivi ai precedenti. Nel resto della recensione ci concentreremo su quest’ultima parte.


Sistemi valoriali opposti


Come suggerivano le parole di Akaza nell’episodio 02×11, l’anteprima della terza stagione dà moltissimo spazio a Muzan Kibutsuji e le Lune Crescenti, prefigurando tutte le difficoltà che gli ammazzademoni dovranno superare in futuro.

Con le parole degli antagonisti, così dense di odio, risentimento e volontà di mantenere immutato lo stato delle cose, tutto il loro egoismo viene espresso: lo spiraglio di serenità nella disfatta di Gyotaro e Daki viene brutalmente liquidato, mentre alcuni demoni (e in particolare Kibutsuji e Gyokko da un lato, Douma e Akaza stesso dall’altro) si scontrano fisicamente tra loro. Ne deriva un’atmosfera surreale e violenta, nella quale gli appassionati di Berserk di Kentaro Miura non faticheranno a trovare più di un riferimento.

Segue la riproposizione della squadra dei protagonisti, dai toni decisamente più caldi e pacati. Nessun nuovo scontro figura in questo nuovo episodio: Tanjiro, Zenitsu e Inosuke devono riprendersi dalla dura battaglia nel quartiere dei piaceri, con tutta la lenta, graduale riabilitazione che ne deriva. Il risultato è certamente godibile, ma una staticità così eccessiva (seppur perfettamente funzionale ai fini della trama) non risulta all’altezza del grande schermo.

Tanjiro concentrato

In altre parole, l’inconveniente è la rottura di quel perfetto parallelismo tra contenuto ed espressione, storia e immagini, scelte narrative e scelte produttive.

È in casi come questo che la produzione è immanente alla narrazione: con la chiusura della seconda stagione in concomitanza con la fine dell’Entertainment Distric Arc, infatti, la scelta di portare quell’episodio al cinema era obbligata; inoltre, il rinnovo del conflitto interno dopo Non mi arrenderò mai e Se anche mi reincarnassi diverse volte avrebbe potuto risultare eccessivo, fino a stancare gli spettatori.

Proiettare l’anteprima direttamente su Crunchyroll? No, visti gli ottimi risultati. Forse lo studio Ufotable avrebbe potuto riadattare l’intera serializzazione per far ricadere la scelta su una puntata più filmica, ma in tal caso una struttura così logica e “spaziale” – treno Mugen, quartiere dei piaceri e villaggio dei forgiatori di katana – sarebbe venuta meno, gettando confusione sull’adattamento del manga di Gotōge. Senza contare la continuità tematica, di cui parleremo nella sezione precedente.

Inoltre, un contrasto simile tra le due parti ha un ulteriore vantaggio: manifestare tutta differenza tra antagonisti e protagonisti.

Demon Slayer recensione villaggio forgiatori 4

La discrepanza riguarda non soltanto la personalità e l’aspetto fisico – in quest’ultimo caso è emblematica Nezuko, simboleggiante la necessità di non discriminare una categoria a propri, – ma soprattutto un aspetto più incassato nella narrazione: il sistema valoriale. Se Muzan Kibutsuji e le Lune Crescenti vivono sul malessere degli altri e sono refrattari a qualsiasi forma di evoluzione, lo stesso non può dirsi per Tanjiro, Inosuke e gli altri ammazzademoni, sempre pronti ad aiutare il prossimo nel tentativo di rendere il mondo un posto migliore.

Basti pensare ai legami manifestati nel nuovo capitolo della saga: i primi non hanno fiducia dell’altro, al punto da arrivare a danneggiarsi psicologicamente e fisicamente, mentre i secondi, pur provati dalla battaglia, colgono l’occasione per rinsaldare l’amicizia e riscoprire un nuovo rapporto con la vita di tutti i giorni.


Tanjiro e le sue versioni


Il tema del percorso alternativo ricorreva già nell’episodio 02×10 – «Se ci fossimo trovati in una situazione anche solo un po’ diversa» affermava Tanjiro di fronte a Gyotaro e Daki, «forse lo sarei diventato davvero. Sono stato fortunato a poter restare umano. Ma forse avrebbe potuto esserci anche un futuro in cui saremmo stati entrambi demoni». Lo stesso vale per l’anteprima del nuovo episodio, la quale, seppur indirettamente, continua a ripresentare l’argomento nei pensieri dello spettatore.

Alcuni personaggi introdotti nell’anteprima hanno infatti un’affinità fisica e mentale nei confronti di protagonista, pur avendo intrapreso una strada molto diversa; il tutto a suggerire due elementi: in primo luogo, come una certa configurazione caratteriale non presupponga per forza di cose un determinato sviluppo; in secondo luogo, la possibilità che ciascuno di noi ha di scegliere il proprio destino, a prescindere dai condizionamenti esterni. Da sempre la trama dell’anime Ufotable ha insistito sulla forza di autodeterminazione individuale, e il nuovo appuntamento al cinema dal 2 marzo ne è l’ulteriore conferma.

La continuità tematica avvalora la scelta di racchiudere Non mi arrenderò maiSe anche mi reincarnassi diverse volte e la nuova puntata in un unico prodotto cinematografico, vista l’estrema coesione tra l’arco narrativo del quartiere dei piaceri e quello dei forgiatori di katana. E il conflitto interno non può che risentirne positivamente: cosa accadrà quando Tanjiro incontrerà la sua nemesi?

Di certo, l’ex ragazzo bruciatore di carbone avrebbe raggiunto una potenza smisurata a prescindere dal percorso e dalla fazione scelta; potenza che, per sua fortuna e per quella dei compagni, ha impiegato fin dal principio nello schieramento giusto…


Un film comico?


Per l’appassionato del franchise, una caratteristica di Demon Slayer – Verso il Villaggio dei Forgiatori di Katana salta subito all’occhio: la fortissima componente umoristica, se non addirittura comica.

Luna Crescente Kimetsu No Yaiba

I siparietti divertenti, le offese sarcastiche e gli imbarazzanti equivoci occupano un tempo su schermo rilevante, pur senza mai risultate prolissi. Inoltre, sono davvero divertenti: d’altronde conosciamo bene la capacità dell’autore di strappare una risata tra una tragedia e l’altra, in una dinamica che non danneggia il conflitto interno, e, anzi, lo potenzia smisuratamente. Da parte sua, lo studio Ufotable è stato magistrale nell’adattare i frame “sperimentali” che caratterizzano spesso momenti simili.

Un’atmosfera così gioiosa e spensierata è perfettamente in linea con gli ultimi eventi: dopo una grande vittoria, spesso si prova un forte senso di entusiasmo, a cui si aggiunge un rinnovato sguardo sulla vita di tutti giorni, fino a scorgervi, nei momenti più ispirati, tutta l’attrazione soggiacente; ed è proprio in uno scenario come questo che sopraggiunge (non a caso) la vera star di questa nuova stagione: Mitsuri Kanroji, il Pilastro dell’Amore.

L’abbiamo conosciuta nella prima stagione (e in particolare nell’episodio Il capofamiglia), ma il suo rocambolesco ritorno nell’anteprima cinematografica rinnova tutto il nostro interesse per lei. La prima impressione che ci viene data è quella di una ragazza emotiva, amorevole ma anche instabile, incapace di sublimare i suoi sentimenti per vivere regolarmente.

Mitauri Kanroji DS 6

Tutti elementi che prefigurano un interessante arco di trasformazione del personaggio. Inoltre, gli appassionati di shojo non potrebbero essere più felici: i nuovi episodi vedranno nascere una nuova storia d’amore? Non ci resta che scoprirlo dal prossimo 9 aprile!

In chiusura, vi lasciamo alla nostra recensione dei film di Sword Art Online.

4

Summary

Demon Slayer – Verso il Villaggio dei Forgiatori di Katana sfrutta il mezzo cinematografico per esprimere al meglio la cura maniacale dei dettagli, soprattutto nella prima parte. La seconda può apparire più statica, tuttavia, grazie a interessanti riflessioni sul sistema valoriale, sulle versioni alternative e sul nuovo contatto con la vita di tutti i giorni, la scelta produttiva rimane valida. A ciò si aggiunge la rocambolesca figura di Mitsuri, che getta ulteriore entusiasmo in un’anteprima dai siparietti così frequenti (ma mai banali) da risultare comica.

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