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Light Novel

Kamiyama-san: cosa c’è nel sacchetto? Recensione sulla rocambolesca light novel targata Dokusho

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KAMIYAMA-SAN NO KAMIBUKURO NO NAKA NI WA © Abyss Enoshima. Illustrations by Pochi Edoya HOBBY JAPAN Co. Ltd.
Un’opera che, tra romanticismo e ironia, ci insegna come le nostre stranezze, per quanto problematiche, rendano tutto più divertente.

Una delle opere più interessanti e particolari pubblicate dalla recentemente nata Dokusho Edizioni, casa editrice che ha deciso di investire in Italia nel mercato delle light novel, è senza dubbio Kamiyama-san: cosa c’è nel sacchetto?, scritta da Abyss Enoshima e illustrata da neropaso. La serie è divisa in due parti, edite entrambe pochi giorni prima del Natale 2022, «[…] per rimanere in tema con il secondo volume ambientato proprio in questo periodo festivo», scrive Dokusho sulla propria pagina ufficiale Instagram.

«Nello scrivere questa light novel» – afferma l’autore – «ho pensato seriamente a cosa renda davvero carina una ragazza», mentre neropaso viene definito come un «famoso illustratore capace di realizzare ragazze mozzafiato, sensuali e intriganti.» È impossibile non entrare in sintonia con i timidi personaggi creati dai due artisti, abilissimi nel far dialogare – a proposito di comunicazione! – scrittura e disegno tra loro.

La prima edizione dell’opera risale al 2020; nel 2021, invece, inizia la serializzazione della storia in un’esclusiva edizione manga, scritta nuovamente da Abyss Enoshima e illustrata da Pochi Edoya. In questa recensione ci concentreremo sulla light novel, ma siamo certi che Kamiyama spopolerà a prescindere dal formato di pubblicazione!


Cosa c’è nel sacchetto?


«Si tratta di una ragazza in uniforme completamente zuppa e dall’altezza che supera comodamente il metro e ottanta»; come se non bastasse, «Indossa un sacchetto di carta marrone che le copre completamente in volto.»

Dokusho Edizioni KAMIYAMA-SAN NO KAMIBUKURO NO NAKA NI WA Vol.1 © Abyss Enoshima. Illustrations by neropaso HOBBY JAPAN Co. Ltd.

Dokusho Edizioni
KAMIYAMA-SAN NO KAMIBUKURO NO NAKA NI WA Vol.1
© Abyss Enoshima. Illustrations by neropaso
HOBBY JAPAN Co. Ltd.

Così il protagonista Kominato descrive la sua nuova compagna di classe Kamiyama, impacciata nel presentarsi durante il loro primo giorno di scuola. Perché ha il volto coperto? Perché è bagnata da capo a piedi? Cosa la spinge a essere così timida con i coetanei? Le domande senza risposta sono fin troppe. In questo modo, l’aura misteriosa viene fissata già nelle prime righe, trascinando Kominato (e il lettore con lui) a indagare sul carattere e sulla backstory di una ragazza destinata a catturare l’attenzione; se in positivo o in negativo… c’è tutto il periodo scolastico per scoprirlo, giusto?

Sfumature sessuali a parte – un corpo bagnato, dal seno prosperoso e con un sacchetto in testa, l’immagine di Kamiyama viene enfatizzata dalle illustrazioni di neropaso, perfette per esprimere l’imbarazzo dalle sfumature comiche (se non addirittura creepy) dell’eroina nata dalla penna di Enoshima. Lo stesso vale per Arai e Harasume, altre due co-protagoniste dalle stravaganze caratteriali e un passato tutto da svelare.

Ma il mistero riguarda non soltanto le backstory, e anzi viene espanso dall’autore tramite un magistrale utilizzo dei flashback, così da entrare in medias res nella vicenda, saltare i tempi morti e catturare l’attenzione del lettore fin dal principio (anche in previsione dei successivi resoconti, i quali, alla luce del risultato finale – o iniziale, – diventano ancora più intriganti). E tra le alterazioni temporali non mancheranno i colpi di scena, soprattutto alla fine del primo volume…

Perciò, alla domanda “Cosa c’è nel sacchetto?” la risposta è più complicata di quanto sembri. Non ci riferiamo soltanto al volto di Kamiyama, ma anche a tutti gli enigmi che rientrano nella scatola magica qual è la light novel di Enoshima e neropaso.


«Non si può non comunicare»


Il mistero è un importante catalizzatore della narrazione, ma lo sono ancora di più le scarse competenze sociali di Kamiyama e Harasume. Se la prima indossa un sacchetto di carta in testa è proprio per la sua timidezza cronica, che comporta oltretutto difficoltà a svolgere le mansioni quotidiane, balbettii striduli, una forza sovrumana utilizzata nei momenti più inopportuni e – ultimo, ma non in ordine di importanza – rischi di soffocamento quando l’involucro si incolla al viso; la seconda, invece, predilige la sagoma cartonata di una maghetta con cui dialogare per tutto il tempo.

Dokusho Edizioni KAMIYAMA-SAN NO KAMIBUKURO NO NAKA NI WA Vol.2 © Abyss Enoshima. Illustrations by neropaso HOBBY JAPAN Co. Ltd.

Dokusho Edizioni
KAMIYAMA-SAN NO KAMIBUKURO NO NAKA NI WA Vol.2
© Abyss Enoshima. Illustrations by neropaso
HOBBY JAPAN Co. Ltd.

Il disagio che situazioni simili comportano è dipinto nelle sue tinte comiche, pur non dimenticando uno sguardo più autentico e maturo. Le due ragazze (e gli amici di conseguenza) si ritrovano a muovere un’insensata guerra contro personalità tanto chiuse, con l’unico risultato di cadere in scenari grotteschi che potenziano il conflitto interno della storia. Basti pensare ai titoli di alcuni capitoli: frasi come “Kamiyama vuole ringraziarmi”, “sceglie la crêpe”, “mangia la crêpe” e “attacca un adesivo” indicano non soltanto quanto problematico sia ogni minimo gesto, ma anche come quest’ultimo richieda un impegno narrativo e, considerando il numero di pagine impiegato, perfino “editoriale”.

«Ehi ragazze, non è mica una sfida fra club, stiamo solo comprando dei vestiti» afferma Kominato nel capitolo venticinque. «È solo shopping. Non ci sono eliminatorie e nemmeno finalissime.» O ancora: «All’entrata nessuno le ha proibito l’accesso ed è riuscita a superare la porta d’ingresso sana e salva (sana e salva?)

A migliorare le cose ci pensa il Club di Conversazione, formato da Kominato, Arai, Kamiyama e Harasume per accrescere le abilità comunicative dei partecipanti. Similmente ai difetti, però, i pregi dei protagonisti (o almeno il loro sviluppo virtuoso) sono espressi con disincanto, rendendo l’arco di trasformazione lontano da “soluzioni facili” e del tutto congruo a quanto accadrebbe nella vita di tutti i giorni. Ecco perché Kamiyama-san rappresenta tanto un ottima light novel collocata tra più generi narrativi quanto un manuale di crescita personale per coloro che, insoddisfatti delle proprie competenze sociali, desiderano potenziarsi in tal senso attraverso la comunicazione verbale e non verbale.

D’altro canto, l’opera di Enoshima e neropaso non suggerisce affatto un’omologazione caratteriale; al contrario, anche se può risultare problematica, la diversità viene vista come un’enorme risorsa. La stranezza di Kamiyama e Harasume rende coloriti gli eventi più smorti, come mangiare una crêpe, fare shopping e visitare l’acquario, non fosse altro per il seme dell’evoluzione che giace nel loro comportamento così strampalato. Cosa c’è di più divertente del migliorare se stessi?

«Che diamine» afferma Kominato. «Non si capisce se sprizzi di salute o sia matta da legare», suggerendo come i due elementi siano più correlati di quanto sembri. Insomma: ci si diverte con gli strani, i disagiati, i non-omologati, perennemente risucchiati in quel vortice interiore ed esteriore che trasforma la realtà in un mondo rocambolesco dove tutto può succedere. Al contempo, l’autore trova l’occasione per criticare la banalità di alcune convenzioni sociali e l’idea che cambiare equivale a tradire la propria essenza più autentica.

Dokusho Edizioni KAMIYAMA-SAN NO KAMIBUKURO NO NAKA NI WA Vol.1 © Abyss Enoshima. Illustrations by neropaso HOBBY JAPAN Co. Ltd.

Dokusho Edizioni
KAMIYAMA-SAN NO KAMIBUKURO NO NAKA NI WA Vol.1
© Abyss Enoshima. Illustrations by neropaso
HOBBY JAPAN Co. Ltd.

Ad auto-analizzarsi, comunque, devono essere non soltanto Kamiyama e Harasume, ma anche Kominato e a tutti gli altri studenti. Inizialmente i compagni di classe evitano il contatto con loro, mentre il protagonista è preoccupato per gli effetti che quelle conoscenze hanno sulla sua reputazione, ma in seguito (non senza fatica) in molti realizzano l’importanza di aiutare ildiverso” a prescindere dal livello di partenza. “L’unione fa la forza”, sembra suggerirci la light novel, e non sorprende se durante il processo si ritrovino tutti quanti ad avere una prospettiva completamente diversa sulla società. Per non parlare delle storie d’amore potenzialmente insite nelle attività del Club…

E siamo davvero sicuri che personalità simili non sappiano rapportarsi? Riferendosi a Kamiyama, Kominato ricorda come «a modo suo, anche se a parole annaspa, i suoi sentimenti li comunica con tutto il corpo», perché le parole non sono l’unico mezzo per farlo. Il primo assioma della comunicazione afferma proprio che «non si può non comunicare», e resta da chiedersi se la quantità di informazioni che la ragazza veicola nonostante il sacchetto in testa sia indice di una grande turbamento o di una predisposizione innata verso il prossimo.


Un “sacchetto” pregiato


Altrettanto qualitativa è l’edizione della light novel, costituita da due volumetti in formato 105 x 148 millimetri con l’aggiunta di sovraccoperta, pagine plastificate e disegni – a colori i tre iniziali, in bianco e nero tutti gli altri.

Anche la suddivisione dei capitoli è ben pensata, poiché l’indice iniziale comprende le macrosezioni di cui ogni volumetto è costituito, ma non i capitoli in ciascuna di esse, così da non incorrere nello spoiler. Le pagine finali sono destinate ai ringraziamenti, e a una guida alla pronuncia – «La sh si pronuncia come la sc in scena», «La j come la g di gelato».

In particolare, l’edizione concorre a esprimere tutte le forme narrative della light novel in questione. Le decorazioni ai lati del testo, come cuori e stelline, trasformano i volumetti in una sorta di diario scolastico, mentre il gran numero di puntini di sospensione, esclamazioni, lettere maiuscole e (soprattutto) onomatopee li avvicinano al formato prettamente manga; lo stesso vale per i paragrafi brevi, forse troppo, vista la spaziatura tra il dialogo riportato e l’espressione del parlante. Ne deriva una sperimentazione testuale che va tutto a vantaggio della storia, come quando, ad esempio, i suoni precedono le frasi – «pluum, pluum, grosse gocce d’acqua cadono dall’orlo dei vestiti della ragazza imbarazzata».

Dokusho Edizioni KAMIYAMA-SAN NO KAMIBUKURO NO NAKA NI WA Vol.2 © Abyss Enoshima. Illustrations by neropaso HOBBY JAPAN Co. Ltd.

Dokusho Edizioni
KAMIYAMA-SAN NO KAMIBUKURO NO NAKA NI WA Vol.2
© Abyss Enoshima. Illustrations by neropaso
HOBBY JAPAN Co. Ltd.

L’ibridazione formale (e narrativa) viene perfettamente espressa anche attraverso i disegni: da sguardi innamorati a sorrisi per aver superato la timidezza, da contrapposizioni dalle sfumature videoludiche a scenari degni di film horror – «E non uno di quei b-movie», come afferma Kominato, – le opere di neropaso creano un risvolto visivo del tutto in linea con la trama.

Più discutibili sono le scelte editoriali dietro alla serializzazione di Kamiyama-san. Dopo un primo volume incentrato su Kamiyama tanto graficamente quanto narrativamente, il secondo si sbilancia su Harasume, in un risultato che, per quanto originale, tradisce l’essenza da cui la light novel di Enoshima prende origine.

Un eventuale terzo volume avrebbe potuto correggere il tiro ritornando alla ragazza col sacchetto in testa (con l’ulteriore vantaggio di giovare del “periodo di sospensione” rappresentato dal secondo volume) o concentrandosi sulla terza co-protagonista Arai (la quale, pur meno introversa di Kamiyama e Harasume, ha ottime abilità sociali e uno stranissimo rapporto con i suoi vestiti, generando un contrasto che ne potenzia indirettamente la backstory); eppure, una terza parte non è prevista dalla casa editrice nipponica Hobby Japan.

Speriamo vivamente che le (dis)avventure di Kamiyama, Harasume, Arai e Kominato continuino ad accompagnarci ancora a lungo, soprattutto considerando la mancanza di una vera e propria conclusione. Le parole speranzose da parte di Abyss Enoshima durante i ringraziamenti ci fanno pensare che non sia finita qui: «Non vedo l’ora di rivederci presto!» Lo stesso vale per noi, ovviamente, che abbiamo adorato una storia tanto leggera e intensa allo stesso tempo.

In conclusione, vi lasciamo ad alcuni nostri altri articoli, come la recensione della seconda stagione di Made in Abyss, e la recensione del videogioco Witch on the Holy Night.

3.5

Summary

Kamiyama-san: cosa c’è nel sacchetto? è una light novel in grado di combinare romanticismo, formazione e molti altri generi narrativi, pur in un risultato coerente e di rara qualità. A ciò si aggiungono il gran numero di misteri e uno sguardo disincantato sull’imbarazzo sociale (tanto per chi lo manifesta quanto per chi lo osserva nel prossimo), al punto che l’opera, oltre al risvolto prettamente narrativo, costituisce un ottimo manuale di crescita personale per i lettori che volessero incrementare le proprie abilità comunicative. Altrettanta qualitativa è l’edizione Dokusho, nella speranza che Hobby Japan prosegui la serie con un altro volume, o magari di più.

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