Takahashi del negozio di biciclette, la recensione: opposti affini
È vero che gli opposti si attraggono? Oppure, a volte, è sufficiente vedere le cose da un’altra prospettiva? Ecco la recensione di Takahashi del negozio di biciclette, il rinfrescante Josei targato J-Pop!
Takahashi del negozio di biciclette è un manga Josei scritto e disegnato da Arare Matsumushi, conosciuta al pubblico giapponese per la sua opera in due volumi Kimusume Renai Kinshirei, mai pubblicata in Italia. Edito da J-Pop, il primo volume è uscito il 6 marzo 2024 in libreria, fumetteria e store online.
“I want to ride my bicycle, bicycle, bicycle!”
Così come cantavano i Queen, anche la melodia che scaturisce da Takahashi del negozio di biciclette ruota intorno a questo comune ma speciale veicolo.
Infatti, la narrazione si incentra su Tomoko Hanno, una trentenne molto legata alla sua “deep impact”. Proprio quando la catena di questa bicicletta rosso fiammante si sgancia, avviene un incontro inaspettato ma destinato a cambiarle la vita. Il giovane Takahashi aggiusta, di sua spontanea volontà, la bici di Tomoko. Il ciuffo cotonato, gli orecchini, i piercing e soprattutto il suo sguardo truce creano l’immagine di un perfetto teppista. Tuttavia, la sua azione di gentilezza non può che stupire e intrigare non solo la protagonista, ma anche il lettore.
Nonostante il tropo del delinquente dall’animo buono abbia il sapore di “già visto”, questa prima interazione fa sorgere molte curiosità. Ci si chiede soprattutto in che modo questi due personaggi riusciranno a intrecciare le proprie vite l’uno con l’altro, date le loro “palesi” differenze. La timida impiegata e il bizzarro proprietario di un negozio di biciclette, quasi sempre in tenuta da lavoro e con l’atteggiamento da poco di buono, cosa potranno mai avere in comune? In questo modo, viene fin da subito messa in risalto la coppia principale destinata a scaldare il cuore del pubblico. Da questo incontro, nascerà un’improbabile amicizia pronta però a trasformarsi in emozioni molto più profonde.
Sia Tomoko che Takahashi sono attorniati da un discreto numero di personaggi secondari. Pur lasciando splendere i due protagonisti, ognuno di loro ci indica man mano caratteristiche aggiuntive di entrambi.
La variegata cerchia di amici che Takahashi si è costruito nel corso degli anni mette in luce il suo lato più tenero. Nell’extra “Miwa & Takahashi”, presente alla fine del primo volume, viene mostrato il protagonista maschile nel periodo delle superiori. Con il suo aspetto da giovane teppista, non tollera le ingiustizie e per questo non si fa problemi nello sfogare il suo dissenso contro compagni e compagne.
Questo breve aneddoto sottolinea l’erroneità dell’aggettivo “delinquente” riferito a Takahashi. È vero che nemmeno le ragazze, per quanto maleducate, riescono a sfuggire ai suoi sguardi e alle sue parole aggressive, ma dietro di esse c’è sempre il desiderio di proteggere coloro che subiscono la prepotenza. Tuttavia, la sua tuta da lavoro che lo accompagna ovunque non lo aiuta a sottrarsi agli stereotipi, così come le sue scelte di stile. A prescindere da ciò, rimane fedele a sé stesso e non si sottomette all’opinione di terzi.
Tomoko è invece sostenuta incondizionatamente dalla sua collega Kimi. Soprannominata “dea degli insulti”, anche Kimi, così come il giovane Takahashi, odia le ingiustizie. In particolare, non sopporta prendere in carico lavori di cui dovrebbero occuparsi altre persone. La sua schiettezza si scontra con l’eccessiva cordialità di Tomoko, ma entrambe trovano nell’altra un’armonia unica che sfocia in una forte amicizia. La loro complicità rende l’ambiente di lavoro più piacevole e meno stressante. Inoltre, mettono in risalto il punto di vista femminile che in quest’opera costituisce un elemento fondamentale nella comprensione degli eventi narrati.
Intrappolata
Essendo classificabile come Josei, l’opera ha come pubblico di riferimento giovani adulte. Per questo motivo, all’interno della narrazione sono riscontrabili situazioni spiacevoli che, purtroppo, molte donne affrontano quotidianamente.
Tomoko si trova stretta nella morsa di norme sociali retrograde ma, come per la maggior parte delle donne nella nostra società, non riesce a svincolarsene. Il suo capo non si crea nessuna remora nel toccarla senza il suo permesso: senza il supporto della sua amica Kimi non sarebbe in grado di opporsi da sola a queste molestie. Inoltre, si sente in errore nel rifiutare le avances di Yamamoto, il suo nuovo e grazioso collega.
Più che sentirsi in errore, sarebbe più corretto dire che la società la fa sentire in errore. Una donna di trent’anni, senza una famiglia tutta sua, un marito o un fidanzato sembra completamente impossibilitata a trovare dei punti in comune con le sue coetanee. Circondata solamente da uomini tossici che sfruttano la sua gentilezza per il proprio tornaconto, l’amore non ha nessun posto all’interno dei suoi pensieri. L’unica forma di amore che sembra giustamente fomentare è quella per il cibo. Sempre accompagnata da una fetta di pane in cassetta che dà vita al suo soprannome “Panko”, medita spesso sulla bontà dell’insalata di patate o della Fanta.
Le sue passioni accentuano ancora di più il distacco tra lei e il resto della sua generazione. Appassionata di film e serie animate ritenute dai più come “infantili”, si lascia coinvolgere totalmente dai suoi interessi. All’interno del volume sono infatti presenti vari riferimenti alla cultura pop. Si passa da Kick-Ass a Doraemon, dalla citazione alla rivista “Animage” fino al manga Aula alla deriva di Kazuo Umezu.
Questa sua caratteristica la allontana dal collega Yamamoto, pretendente potenzialmente ideale all’interno della società in cui vive. Tuttavia, la avvicina incredibilmente al suo nuovo e improbabile amico. Tomoko riesce finalmente a esprimere i suoi pensieri, mentre Takahashi fa di tutto per supportare la vera personalità di colei che sembra essere diventata a tutti gli effetti molto più di una semplice cliente.
La semplicità del tratto
«Io avevo solo disegnato un mega figo in tuta da lavoro che ripara biciclette. . . e adesso è diventato un manga!»
Ecco cosa riporta l’autrice sul risvolto di copertina del primo volume della serie. L’incantevole edizione targata J-Pop, la cui prima tiratura è stata accompagnata da un esclusivo sticker del cycle shop di Takahashi, ci mostra i due personaggi principali in copertina. I suoi colori sgargianti continuano all’inizio del volume, regalando al pubblico delle brillanti prime pagine. In questo modo, Takahashi del negozio di biciclette immerge la propria storia in un contesto chiaro e coinvolgente.
Purtroppo, il tasto dolente di questo manga risiede nei suoi disegni. Forse fin troppo semplici e abbozzati, non ricalcano ottimamente le vicende narrate. Al posto di accompagnare fluidamente la narrazione, catturano lo sguardo in una rete visiva non totalizzante. Tuttavia, è sicuramente apprezzabile trovare un manga che prova a discostarsi il più possibile dallo standard. Questo lo rende più riconoscibile, facendo sì che la storia rimanga impressa nella memoria del lettore anche grazie a queste particolari tavole.
Alla fine del volume sono presenti le anticipazioni di ciò che accadrà nei capitoli successivi che però, giustamente, lasciano i futuri avvenimenti avvolti nel mistero. Invece, la pagina accanto è dedicata alla postfazione, dove viene lasciato spazio ai pensieri dell’autrice. La storia della nascita del personaggio di Takahashi e del manga in quanto tale ruota attorno alle vicende personali di Arare Matsumushi. Le sue interazioni con i “teppisti” della sua vita hanno creato l’anima della sua opera, adesso pronta per essere letta da tutti!
Pane e cioccolato
I manga romantici possiedono una caratteristica unica. Sono capaci di riempire i polmoni del lettore di aria fresca, mentre gli tolgono il fiato. Riescono a catturare in in poche pagine l’ampia gamma di sensazioni che scaturiscono dal sentimento più forte tra tutti e Takahashi del negozio di biciclette non fa eccezione. È proprio l’amore a rappresentare il vento a favore nel corso del viaggio emotivo di Tomoko e Takahashi. Si tratta però di un amore che va oltre quello romantico. È una forte emozione rivolta soprattutto all’apprezzamento di loro stessi in quanto individui. Sottolinea quanto sia importante amarsi per come si è per poi rendersi conto di quanto sia bello avere qualcuno accanto in grado di farlo allo stesso modo.
Il loro rapporto non rappresenta del tutto il detto “gli opposti si attraggono”. Tra l’altro, quest’affermazione non sempre può dirsi veritiera. A volte, le eccessive differenze portano a spaccature così grandi che non possono neppure essere sanate dalla platonica idea romantica su cui si basano, per esempio, i popolari “enemies to lovers”. Al contrario, la conoscenza reciproca porta entrambi a comprendere più a fondo le loro somiglianze, destinate a costruire solidi ponti tra i loro cuori.
Essendo entrambi personaggi adulti, possiedono un’interiorità non sempre riscontrabile in caso di protagonisti adolescenti. Avendo già vissuto un gran numero di esperienze, il loro livello di profondità rappresenta un punto a favore all’interno della trama. Sono un universo già formato ma in continua espansione, pronto a inglobare nuovi eventi o sensazioni. In questo senso, si ha davanti una storia che scavalca la pura rappresentazione degli eventi romantici per scavare più a fondo nelle esperienze personali dei singoli protagonisti. Il desiderio di conoscere ciò che sono stati e ciò che diventeranno crea una forte e per nulla scontata curiosità.
Il rapporto nato tra Tomoko e Takahashi sembra quasi voluto dal destino. Probabilmente, nessuno dei due si sarebbe aspettato di creare un legame con una persona apparentemente così diversa. Eppure, tutto ciò che si credeva opposto piano piano si annebbia, si affievolisce e lascia spazio a ciò che è veramente importante. Come il dolce e il salato, i loro caratteri possono fondersi insieme, bilanciarsi a vicenda e creare un sentimento unico, proprio come il pane e il cioccolato.
#INBREVE
Più di un'impiegata, più di un delinquente
Un incontro provvidenziale causato dalla catena sganciata della bicicletta di Tomoko dà il via a una storia che si snoda tra la vita d’ufficio, l’amicizia e l’amore. Nonostante i disegni non particolarmente rimarchevoli, Takahashi del negozio di biciclette rimane una piccola coccola di leggerezza, che però nasconde una profondità ancora tutta da scoprire!
Studentessa brianzola di 23 anni. Frequento Mediazione linguistica e culturale presso l'Università Statale di Milano. Da circa dieci anni coltivo una grande passione per il mondo animanga. Questo interesse con il tempo si è ampliato alla lingua e alla cultura asiatica, il che mi ha portato a scegliere come lingue di studio il cinese e il giapponese. Per circa sei mesi ho lavorato come commessa in una fumetteria. Inoltre, durante il quarto anno di liceo linguistico ho vissuto a Phoenix in Arizona per dieci mesi.