Romantasy in Translation: l’evento J-POP incentrato sulla traduzione

J-POP Romantasy in Translation
Come funziona il mondo della traduzione? L’incontro Romantasy in Translation ha fatto dialogare libri e manga attraverso le voci di due traduttrici esperte. Accomunate dall’ampio genere del romance fantasy, hanno fatto luce su dubbi, curiosità e segreti della traduzione!

Sabato 6 aprile 2024, presso Rizzoli Galleria nel cuore di Milano, si è tenuto l’interessante evento Romantasy in Translation. Organizzato da J-POP Manga con la collaborazione di HarperCollins, ha scavato nei segreti del mondo della traduzione grazie a due ospiti speciali.

Sara Benatti, ossia la traduttrice di Sangue e Cenere, best seller di Jennifer L. Armentrout edito proprio da HarperCollins. Da sempre amante dei libri, ha frequentato il master della Fondazione Mondadori, che le ha permesso di tradurre romanzi in inglese per la casa editrice.

Christine Minutoli, invece, ha lavorato e lavora tutt’ora a numerose traduzioni per J-POP Manga come, per esempio, Il mio matrimonio felice e Skip & Loafer. Grande lettrice di manga sin dalle medie, è andata a vivere in Giappone due anni dopo la fine delle superiori. Durante il periodo vissuto nel Paese del Sol Levante, ha iniziato a considerare la possibilità di lavorare sfruttando la sua passione per il fumetto giapponese anche se, inizialmente, avrebbe preferito tradurre romanzi.

La simpatica e frizzante Lucia Appollonio, social media manager di J-POP Manga e moderatrice dell’evento, ha sottolineato l’interesse di entrambe le case editrici nell’organizzazione di Romantasy in Translation. Le due realtà, entrambe molto attente alla propria community, organizzano frequentemente incontri di questo tipo, rivolti al proprio pubblico di appassionati, con cui condividono interessi ed entusiasmi.

Abbiamo avuto il piacere di essere presenti, per cui ecco un piccolo resoconto di alcuni dei numerosissimi temi trattati durante questo unico e sorprendente Romantasy in Translation!


Partendo dalla base


L’incontro, estremamente interessante, è iniziato dalle basi. Nell’ambito della traduzione, per un solo volume, che sia romanzo o manga, ci sono molti passaggi da svolgere. Partendo dagli elementi più basilari, si notano fin da subito uguaglianze e differenze tra i due mondi narrativi.

Sara Benatti lavora attraverso un PDF traducibile e per un singolo romanzo impiega circa 4/5 mesi di lavoro. Dato che, oltre alla traduzione, si dedica anche ad altre attività, cerca di ottimizzare il suo tempo lasciando nella bozza alcuni termini inglesi da tradurre una volta compreso appieno ciò che l’autore o l’autrice desidera comunicare con quella specifica parola. Inoltre, crea un glossario di tutti questi termini da utilizzare nel corso del suo lavoro.

Per quanto riguarda il settore di Christine Minutoli, i tempi sono meno dilatati. Considerando che un volume è composto da più o meno 150 pagine, si ha una consegna ogni 10 giorni circa tenendo conto, inoltre, di quanto questo mondo si sia incredibilmente velocizzato negli ultimi anni.

Generalmente, organizza le pagine in base alla difficoltà, lasciando liberi gli ultimi tre giorni prima della consegna, in modo da potersi occupare di eventuali correzioni. Anche a lei risulta particolarmente utile lasciare in sospeso determinati termini per riprenderli successivamente, soprattutto perché le rivelazioni sulla traduzione di alcune di queste difficili parole le appaiono persino in sogno!


Punti critici


Sangue e Cenere è un romanzo nato senza editor e per questo c’è prolissità, molte informazioni vengono ripetute frequentemente. In questo caso, è importante avviare una traduzione scorrevole rispettando sempre il testo originale. Sara Benatti ha fatto un esempio inerente alla difficoltà che spesso riscontra nella traduzione di scene incentrate sul combattimento.

Tendenzialmente, si punta su una traduzione semplificata e soprattutto logica, dando sempre importanza all’atmosfera dell’evento narrato. Tuttavia, racconta di come la sua passione nel praticare la scherma storica l’abbia aiutata a tradurre più efficacemente le scene di battaglia.

Romantasy in TranslationPer ogni opera esistono criticità specifiche come, appunto, le scene di combattimento o quelle erotiche, per cui l’italiano non possiede molti termini specifici. Soprattutto, in questi casi, è importante approcciare l’inglese come una lingua viva, creando però una resa italiana che sia piacevole, anche per quanto riguarda la punteggiatura. Come dice impeccabilmente Benatti, è importante fare equilibrismo tra l’amore per l’originale e quello per la propria lingua.

Christine Minutoli prende ad esempio Skip & Loafer, slice of life di Misaki Takamatsu. Per scegliere il tono generale dell’opera, nella sua traduzione si è basata molto sul carattere dei personaggi.

Essendo liceali, ha optato per l’utilizzo di uno slang che rimarrà, però, comprensibile anche per le generazioni future. Tuttavia, un’altra criticità della serie risiede nel fatto che, a volte, la protagonista parla in un dialetto inventato dall’autrice. In questi casi, si tende a evitare di ricondurlo a un vero dialetto italiano, usando invece inflessioni a loro volta inventate.

Un altro punto problematico è uscito fuori nella serie de I Diari della Speziale. Già a livello geografico si annida una difficoltà, in quanto non viene detto chiaramente che l’ambientazione sia la Cina. Inoltre, nel manga i nomi sono scritti in caratteri cinesi e ciò chiama alla traslitterazione, elemento che nell’anime non risalta. Infine, a tutto ciò si aggiunge la presenza di testi antichi che, anche se non sempre vengono letti dai personaggi, devono essere tradotti.


Le parole e la passione


Christine Minutoli si dimostra molto legata al proprio stile. Infatti, non vede quasi mai la trasposizione anime del manga che sta traducendo, così da non farsi influenzare. Le uniche occasioni in cui le capita di guardarli sono quando i balloon si rivelano poco chiari.

Talvolta, infatti, è difficile capire chi stia parlando, ma, attraverso l’anime, riesce a individuare il dialogante, in particolar modo grazie alle voci dei doppiatori. Altrimenti, si cercano dei sotterfugi. Per tradurre un balloon che riporta, ad esempio, una frase come “è arrabbiato” la cui traduzione può tuttavia anche essere “è arrabbiata”, si sceglie un neutro “è intrattabile”.

Una situazione ostica le è capitata tra le mani in Girl from the other side, in cui il personaggio, in originale chiamato “sensei”, ha suscitato parecchi dubbi. Il termine può essere utilizzato in molti modi, per indicare soprattutto un maestro, ma anche un dottore. Christine opta per “maestro”, scoprendo solo in seguito che la traduzione più appropriata, in questo caso, sarebbe stata quella di “medico”. Decisa ad usare la sua prima scelta, l’elasticità mentale le ha permesso di adattare la parola al contesto, trasformando il tutto in “maestro di medicina”.

Anche ne Il mio matrimonio felice sono apparse ambiguità riguardo a “danna”, termine che può essere interpretato con marito, padrone o signore. In questo caso, ogni traduzione è stata adattata alla scena tenendo soprattutto conto di chi si riferiva, appunto, al “danna”.

Sull’influenza di internet nel lavoro del traduttore, Sara Benatti interviene sottolineandone la dualità. La rete offre sia soluzioni che problemi, per cui è importante cercare il giusto equilibrio. Invece, in caso di forti dubbi, per entrambe è possibile mettersi in contatto con l’autore o chi per lui anche se, ovviamente, non è possibile chiedere consiglio per ogni parola.

Per quanto riguarda l’importanza della passione personale, le opinioni risultano leggermente contrastanti. Se per Sara Benatti tradurre un scritto che non conosce o per cui non prova particolare interesse, come nell’ipotetico caso di un testo di fisica nucleare, le risulterebbe particolarmente difficile, per Christine Minutoli la questione è diversa. Se si tratta di un manga, lavorare su qualcosa che piace è sicuramente utile, ma forse non così necessario. È probabilmente più importante appassionarsi alla lettura di altre tradizioni. I lavori portati avanti dai colleghi aiutano a interrogarsi sulle loro scelte e, di conseguenza, ampliare i propri orizzonti.


La traduzione al primo posto


Tutte le considerazioni esposte durante l’incontro Romantasy in Translation mettono in risalto un aspetto della narrativa non sempre considerato, ma che è, in realtà, vasto e complesso. Infatti, ai traduttori viene richiesto di rispettare puntualmente le tempistiche per le consegne dei progetti dato che, in quanto parti integranti di un’enorme catena di montaggio, devono collaborare in sincronia con molti altri professionisti del settore.

Inoltre, una parola non vale l’altra. È stato sottolineato come un termine, apparentemente minimo o trascurabile, impieghi invece gran parte delle energie dei traduttori. In un genere così ampio e in continua espansione come quello del romance fantasy, è particolarmente importante tradurre con attenzione e precisione in un mondo che, nel corso degli anni, si è velocizzato sempre di più.

Insomma, si può dire che Romantasy in Translation abbia aiutato a portare alla ribalta un ambiente tanto vivo quanto nascosto. Che sia manga o romanzo, è importante ricordare che ciò che leggiamo deriva dal lavoro di coloro che si dedicano, giorno per giorno, a trasportare, attraverso la lingua, opere lontane, accorciando le distanze tra esse e il grande pubblico globale.

Nell’attesa e nella speranza di partecipare a futuri eventi analoghi a Romantasy in Translation, non resta che ringraziare sia J-POP Manga che HarperCollins per aver invitato le professioniste Sara Benatti e Christine Minutoli presso Rizzoli Galleria, al fine di svelare i segreti della traduzione nei libri e manga romance fantasy!

#INBREVE

Romantasy in Translation

Il 6 aprile abbiamo avuto il piacere di partecipare a un evento all’insegna della traduzione! Le professioniste Sara Benatti e Christine Minutoli hanno presentato la loro realtà lavorativa, parlando di segreti e curiosità nell’ambito della traduzione. Tra aneddoti ed esperienze personali, hanno fatto luce su un mondo generalmente nascosto ma pieno di vita, coinvolgendo il pubblico in un incontro piacevole e soprattutto interessante!

Studentessa brianzola di 23 anni. Frequento Mediazione linguistica e culturale presso l'Università Statale di Milano. Da circa dieci anni coltivo una grande passione per il mondo animanga. Questo interesse con il tempo si è ampliato alla lingua e alla cultura asiatica, il che mi ha portato a scegliere come lingue di studio il cinese e il giapponese. Per circa sei mesi ho lavorato come commessa in una fumetteria. Inoltre, durante il quarto anno di liceo linguistico ho vissuto a Phoenix in Arizona per dieci mesi.

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