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Il ragazzo e l’airone, la recensione: attraverso un sogno etereo

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recensione de Il Ragazzo e l'Airone

Le ali di un incomparabile airone sono pronte a trasportare lo spirito attraverso scenari memorabili. Un vento surreale ci riporta al cospetto del genio di Hayao Miyazaki. Ecco la recensione de Il ragazzo e l’airone, la nuova opera di un maestro targata Studio Ghibli!

Dopo 10 anni dal suo ritiro, in seguito all’uscita di Si alza il vento (2013), il maestro dell’animazione giapponese è tornato a deliziare gli schermi con una nuova opera che, tra l’altro, non sembra essere l’ultima.

Il ragazzo e l’airone è il nuovo film, scritto e diretto da Hayao Miyazaki, prodotto da Studio Ghibli. Il titolo originale Kimitachi wa Do Ikiruka significa letteralmente “Tu come vivi?”. Questo è tratto dall’omonimo romanzo di Genzaburo Yoshino, regalo fatto dalla madre al regista, ancora ragazzo.

La pellicola è stata presentata in anteprima al festival Alice nella città e alla Festa del Cinema di Roma, per poi sbarcare anche al Lucca Comics & Games. Sarà, quindi, distribuita nelle sale italiane da Lucky Red a partire dal 1° gennaio 2024.

Le musiche di Joe Hisaishi, noto per aver lavorato a molti progetti del maestro come La città incantata, Nausicaä della Valle del vento, Princess Mononoke e tanti altri, si uniscono alla sigla finale, “Spinning Globe”. Questa canzone originale di Kenshi Yonezu, conosciuto per le sue openings in My Hero Academia e Chainsaw Man, non è altro che la ciliegina sulla torta del film, con una magnificenza e coerenza incredibilmente ammirabili. È proprio attraverso i suoi versi che si snoda la recensione della nuova e scintillante gemma, che si aggiunge alla sfarzosa corona di Hayao Miyazaki.


“Il cielo limpido del giorno in cui nacqui era grandioso, distante e senza fine”


Ironico come le prime parole cantate da Yonezu siano simili a quelle utilizzate da molti, nel tentativo di descrivere un qualsiasi film di Miyazaki. La grande maestria di quest’ultimo è come una macchia d’olio in continua espansione, che raggiunge e patina tutti gli aspetti delle sue opere. Uno di questi è sicuramente la bellezza del disegno, rappresentata simbolicamente dalla maestosità dei suoi cieli sconfinati.

Il ragazzo e l'airone

Materiale stampa concesso in anteprima da Aigor

La narrazione de Il ragazzo e l’airone ruota attorno a Mahito Maki, uno sfortunato ragazzino che, dopo la morte della madre in un incendio durante la Guerra del Pacifico, si trasferisce nella Gray Heron Mansion. Questa villa sperduta rappresenta il luogo perfetto in cui poter ammirare l’estro creativo del maestro.

I personaggi si muovono attraverso dipinti incantevoli, incomparabili e caratteristici. Il fruscio dell’erba alta, il vento tra le foglie o l’infrangersi delle onde non rimangono sensazioni relegate all’immaginazione. Diventano concrete nello stesso modo in cui un astratto e semplice panino con burro e marmellata può far venire l’acquolina in bocca allo spettatore.

L’incredibile fantasia del sensei si sfoga in disegni che non tradiscono le sue precedenti opere. Per quanto, ormai, possa essere diventato leggendario e riconoscibile, il suo stile fluido, colorato, denso e dettagliato è, e sarà sempre, un piacere per gli occhi.

Nel guardare gli affascinanti panorami di Miyazaki, popolati dai suoi consueti esseri bizzarri, viene da chiedersi se si possano considerare semplicemente delle immagini da ammirare o se, invece, rappresentino qualcosa che va oltre il segno grafico. Una naturalezza così piena di magia è, infatti, in grado di contenere più realtà di molte cineprese o fotocamere. È in grado di catturare l’essenza di creature, tanto fantastiche quanto vive e riconoscibili, per chiunque sia disposto a conoscerle.

Le ambientazioni sono la culla non solo dell’estasi dei cinque sensi, ma anche di una connessione profonda, presente tra l’essere umano e la natura. Questi due mondi si sovrastano, si uniscono e si muovono in una continua danza, che mette in risalto luci e ombre di entrambi.

La crudeltà della natura si esprime in molti modi, ma la crudeltà umana è descrivibile soprattutto con la parola “guerra”.


“Afferro il vento e comincio a correre, scavalcando le macerie”


Come accade in molti dei film di Miyazaki, il conflitto rimane uno spettro lugubre e disgustoso, che si annida nel cuore delle sue opere. Il castello errante di Howl, Porco Rosso e adesso Il ragazzo e l’airone, portano alla mente dello spettatore ricordi mai vissuti, persone mai conosciute e luoghi mai visti a cui siamo, ancora oggi, tristemente legati.

Le macerie di cui, purtroppo, siamo tutti testimoni, non sono ancora svanite e non svaniranno mai nell’anima di chi le ha vissute e di chi le sta ancora vedendo accumularsi davanti ai propri occhi. Miyazaki ci richiama all’umanità, in quanto essa può fermare la crescita della montagna di dolore che sembra non fermarsi mai. I suoi personaggi riescono a liberarsi dalla loro gabbia bidimensionale. Avvolgono un pubblico che non può fare a meno di provare una forte empatia nei confronti delle storie che sono pronti a raccontarci.

Il ragazzo e l'airone

Materiale stampa concesso in anteprima da Aigor

È certamente vero che, in questo lungometraggio, la guerra rimane sullo sfondo, come una leggera brezza di morte, invisibile, ma comunque presente. Nessun luogo, nemmeno una villa isolata, sarà mai sufficientemente lontano da essere immune allo strazio che essa porta con sé.

Tuttavia, è in grado di perforare lo schermo con precisione millimetrica, per far respirare alla sala una realtà che riguarda ognuno di noi. I conflitti portano conseguenze non sempre visibili, che vengono qui percepiti attraverso l’emotività di un innocente. Un bambino come Mahito rappresenta una purezza deturpata da orrori, di cui probabilmente non è nemmeno in grado di capirne la natura.

I suoi demoni si uniscono al mostro della guerra, alle città distrutte e alle figure vacue, scure e ricolme di sofferenza che le popolano. Sfortunatamente, tutti questi elementi non sono nuovi agli occhi e alle orecchie di nessuno.

Solo quando, nella nuova casa, decide di “afferrare il vento” e seguire un singolare airone grigio in un lungo viaggio, avrà la possibilità di dare una svolta alla sua vita. Non sarà, ovviamente, in grado di porre fine ad una guerra, ma riuscirà finalmente, e veramente, a scavalcare le sue personali e orribili macerie, rappresentanti del lungo processo del lutto.


“La persona che amavo è andata in un luogo che nessuno conosce”


La guerra è la causa della scomparsa della madre di Mahito. Il dolore che ne deriva conduce quest’ultimo alla ricerca di una risposta al mistero della creazione. La giovinezza lo rende curioso e desideroso di capire ciò che è, per davvero e per molte persone, inspiegabile. Eppure, non rimane paralizzato dalla paura o raccolto nel suo tormento, ma reagisce.

Esistono cinque fasi dell’elaborazione del lutto, anche se questo è un processo sempre e comunque incredibilmente personale. È un viaggio spirituale difficile per chiunque, specialmente per un ragazzino che ha visto la madre morire in modo tanto veloce quanto cruento. Ed è proprio nella spiritualità che giocano le vicende del film.

Il ragazzo e l'airone

Materiale stampa concesso in anteprima da Aigor

Un continuo rimbalzo tra il mondo reale e il mondo dei sogni scandisce il ritmo della surreale avventura all’interno di un “luogo che nessuno conosce”. La solennità dei silenzi, scalfiti solo da piccoli crepitii, si aggiunge alle melodie di Joe Hisaishi. Insieme impregnano contemporaneamente sia le vicende sia la sala di un’atmosfera simile a un pacifico dormiveglia. Suoni e immagini familiari, ma allo stesso tempo ambigue, ibride o misteriose si susseguono una dopo l’altra creando illusioni nella mente e nella sensibilità dello spettatore.

Lo strano airone, che spinge il giovane ad intraprendere una serie di incredibili peripezie, convince anche il pubblico stesso ad accettare un’inaspettata e sensazionale impresa. Le emozioni provate da un semplice ragazzino non sono poi così diverse da quelle che ognuno di noi si è trovato ad affrontare o che in futuro affronterà. Proprio per questo motivo il pubblico crea un inscindibile legame con lui. Dunque, esattamente come per i disegni, ciò che ci viene mostrato e raccontato è tanto magico quanto reale.

Per quanto assurde possano sembrare le sue vicende, con esseri e luoghi che saltano a piè pari oltre il confine della fantasia, le storie di Miyazaki non solo acquistano un valore unico, ma fanno apparire l’impossibile incredibilmente e naturalmente possibile.

La verità che Mahito ricerca si trova all’interno di una dimensione che vacilla, a cavallo tra la vita terrena e quella ultraterrena. Fidarsi delle proprie sensazioni così come dell’airone rende noi e il protagonista vulnerabili e fragili, proprio come il mondo sovrannaturale che siamo chiamati ad attraversare. La capacità di Miyazaki di strappare brutalmente la tela della realtà, per farci entrare in un mondo sconosciuto, è la chiave di volta per comprendere la magnificenza di questo film.


“Una porta si apre in quel momento, come a rivelare segreti”


Questo verso è sicuramente legato ad alcune tematiche presenti nel film, ma potrebbe anche saltare al di fuori dello schermo, per comunicare qualcosa agli spettatori.

Come avete potuto notare nella lettura di questa recensione, i riferimenti ad avvenimenti specifici del film sono stati quasi del tutto omessi. Non è di certo un errore o una svista, ma una scelta ponderata.

Il ragazzo e l’airone ha fatto scalpore per la decisione di non pubblicizzarlo prima del suo arrivo nelle sale. Ovviamente, adesso che il lungometraggio sta gradualmente arrivando in svariati paesi e l’uscita nelle sale è imminente, è possibile trovare svariati trailer. Tuttavia, l’idea alla base di questa scelta non si può non considerare una benedizione.

Il ragazzo e l'airone

Materiale stampa concesso in anteprima da Aigor

Ormai è sempre più difficile essere travolti dallo stupore quando si è all’interno di una sala cinematografica. Un trailer di due minuti, per un film che dura due ore, è spesso fin troppo ricco di dettagli. Minuti, ore, giorni o addirittura mesi prima di acquistare il biglietto la mente dello spettatore è già stata bombardata e preparata al film da elementi che, sicuramente, sono destinati a togliere la magia della sorpresa.

Questo non significa che non dovrebbero esistere o che rovinano al 100% la visione. Anzi, in certi casi possono essere un buon modo per aiutare il pubblico a conoscere un prodotto nuovo o a capire se questo possa essere di proprio gradimento o meno. Non tutti sono amanti del cinema in ogni suo aspetto e, di conseguenza, non tutti devono sentirsi costretti ad assistere ad uno spettacolo da cui non si sentono coinvolti.

Detto questo, si può comunque dire che la scelta di riservatezza per Il ragazzo e l’airone sia stata senza dubbio interessante e, soprattutto, azzeccata. Quale porta può aprirsi e svelare segreti meglio di quella di una sala cinematografica?

Stupirsi al cinema non è più una prassi, ma un privilegio che Hayao Miyazaki ci ha offerto su un piatto d’argento. Spiegare a parole l’essenza di questo viaggio è praticamente impossibile. Tuttavia, una cosa è certa: se si riesce a resistere alla tentazione di conoscere il più possibile delle vicende di questo film prima della visione, si viene inondati dalla meraviglia tipica dell’arte di questo grande maestro. L’ignoranza genera una concitata impazienza nel sapere cosa accadrà nel fotogramma o nella scena successiva, solo per trovarsi davanti a immagini completamente inaspettate, proprio perché sono il frutto della mente di un genio.

In chiusura, lasciamo comunque ai più curiosi sia il trailer de Il ragazzo e l’airone che il video musicale animato di “Spinning Globe” di Kenshi Yonezu!

#INBREVE
5

La meraviglia dello stupore

Le opere di Hayao Miyazaki sono sempre una certezza. La bellezza delle immagini, la profondità della storia e delle sue tematiche sono tutti elementi che appassionati e non conoscono molto bene. Il suo marchio di fabbrica risplende in questo nuovo film prodotto da Studio Ghibli. Dal 1° gennaio 2024 le sale italiane avranno l’onore di presentare l’incredibile viaggio di un giovane attraverso un mondo parallelo a cui solo il grande maestro dell’animazione giapponese avrebbe mai potuto pensare. Tra esseri misteriosi, luoghi incantati e vicende mozzafiato, lasciatevi stupire dall’avventura de Il ragazzo e l’airone!

Studentessa brianzola di 23 anni. Frequento Mediazione linguistica e culturale presso l'Università Statale di Milano. Da circa dieci anni coltivo una grande passione per il mondo animanga. Questo interesse con il tempo si è ampliato alla lingua e alla cultura asiatica, il che mi ha portato a scegliere come lingue di studio il cinese e il giapponese. Per circa sei mesi ho lavorato come commessa in una fumetteria. Inoltre, durante il quarto anno di liceo linguistico ho vissuto a Phoenix in Arizona per dieci mesi.

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